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Clima teso e malumori, Nursind: organizzazione 118 da rivedere

di Redazione

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Adottare azioni concrete per misurare la situazione di stress correlato al lavoro tra i professionisti dell'emergenza-urgenza. A richiederlo è Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del Nursind Bologna, intervenuta nel dibattito di questi giorni riguardo un clima sul posto di lavoro che persino l'assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, ha definito sotto pressione per gli operatori del 118 (e non solo).

Rodigliano, Nursind: chiediamo misurazione stress correlato al lavoro

118 ambulanza

Nursind Bologna ha richiesto all'azienda di adottare un questionario per valutare la situazione di stress lavoro-correlato.

È ormai da tanto tempo che denunciamo una situazione di stress correlato al lavoro dilagante praticamente dappertutto, in particolare sia al pronto soccorso del Maggiore, sia nella centrale operativa del 118 e negli ospedali “spoke”, quelli periferici - continua Rodigliano -. I Cau non si stanno rivelando certamente la risposta migliore per alleggerire il carico di lavoro nei Pronto soccorso, quindi, non si stanno dando risposte né ai cittadini e neppure ai professionisti.

È però evidente – continua Rodigliano - come sia anche l'organizzazione interna a non rispondere ai bisogni dei professionisti, a non rispettarne i tempi di vita. È una situazione alla quale bisogna porre rimedio, lo diciamo da sempre: il benessere organizzativo dev'essere un obiettivo principale.

Da qui la richiesta all'azienda di adottare un questionario per valutare la situazione di stress correlato al lavoro in questi reparti - prosegue la rappresentante del sindacato degli infermieri -. Si tratta di un valido strumento per rispondere ad un'importante esigenza dei professionisti, attraverso la ricerca di soluzioni condivise da azienda e sindacati: molti problemi derivano infatti da questioni legate ad una cattiva organizzazione denunciate dal Nursind in più occasioni, senza mai ricevere ascolto. Adesso è il momento di fare davvero qualcosa.

Ci sono dei malumori che vanno intercettati e affrontati, a prescindere da quali siano le cause - commenta Rodigliano, guardando alla vicenda dei casi di avvelenamento tra gli operatori della Centrale del 118 Bologna-Est -. Il benessere organizzativo dev'essere un obiettivo importante per il futuro della nostra sanità, perché solo facendo stare bene gli operatori, avvicinandoli sempre di più ad un punto di equilibrio con i loro fabbisogni familiari e personali, possiamo tutelare la nostra professione. E non solo quella.

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