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Falso infermiere su ambulanza del 118, l’inchiesta si amplia

di Redazione Roma

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Il professionista sanitario che ha ingannato l’Asl Napoli 3 Sud, mostrando in sede di colloquio una laurea e un tesserino Opi rivelatisi falsi, potrebbe non essere l’unico a lavorare su un’ambulanza del 118, spacciandosi per infermiere senza averne alcun titolo. Le indagini, dunque, proseguono. Sbigottiti i sindacati, che avevano già sollecitato l’Azienda a compiere alcune verifiche in tal senso.

Infermieri abusivi, si allarga l’inchiesta in Campania

Coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, l’indagine sull’uomo che si è finto infermiere, è destinata ad arricchirsi di nuovi capitoli. Già perché il 50enne originario di Scafati (Salerno), che lavorava da un anno come professionista sanitario a bordo di una ambulanza del 118 – ma per farsi assumere dalla società privata che svolge il servizio di emergenza per conto dell’Asl Napoli 3 Sud di Castellammare aveva presentato una laurea in scienze infermieristiche e un tesserino di iscrizione all’Ordine professionale, poi risultati falsi – potrebbe non essere l’unico ad agire così nel bacino di utenza dell’Asl. Scoperto dai carabinieri, l’uomo – già conosciuto dalle forze dell’ordine – è stato poi denunciato per esercizio abusivo della professione.

Indagine chiusa? Tutt’altro: gli investigatori cercano di capire se possono esserci altri operatori sanitari fuorilegge. L’intento, va da sé, è fermarli per tempo soprattutto a tutela dei pazienti. Chi sta svolgendo le indagini è impegnato in ulteriori accertamenti e non viene esclusa l’ipotesi di effettuare approfondimenti sulle intere procedure di affidamento del servizio nonché sul rispetto delle normative da parte delle associazioni che prestano il servizio di primo soccorso (nel caso specifico si tratta di una ditta che assicura un servizio h24 mediante la presenza fissa del presidio sul territorio con i sanitari necessari).

A ciò si aggiunge che, nelle ultime settimane, i sindacati avevano già sollecitato l’Azienda ad effettuare delle verifiche sulla regolarità delle posizioni del personale impegnato all’interno delle ambulanze.

Certo, è vero che nel giro di poco tempo i militari diretti dal maggiore Ivan Iannucci, su coordinamento della Procura di Torre Annunziata, hanno ricostruito la vicenda fino alla denuncia dell’uomo. Ma proprio in una lettera sottoscritta da Uil Fpl – e inviata il mese scorso ai vertici dell’Azienda – i rappresentanti sindacali chiedevano la verifica dei requisiti e dei titoli professionali di tutti gli operatori in servizio sui mezzi in appalto, al fine di garantire la qualità dell’assistenza degli utenti.

A ciò, era stata aggiunta l’istanza per verificare che gli autisti soccorritori impegnati sui mezzi in appalto siano in possesso degli stessi requisiti che l’azienda ha stabilito per il concorso bandito (corsi di formazione per il soccorso avanzato e due anni di servizio alle dipendenze di aziende pubbliche o private come autista di ambulanza). La preoccupante vicenda, dunque, non è per nulla conclusa.

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