La crescente minaccia dell’antibiotico resistenza rappresenta una delle principali sfide per il sistema sanitario globale. Gli esperti avvertono che, senza interventi mirati, il fenomeno potrebbe compromettere l’efficacia delle cure e portare a un aumento della mortalità per infezioni che un tempo erano facilmente trattabili. Il 12° Congresso Nazionale della Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (Simpios) ha confermato che la lotta contro l’antibiotico resistenza richiede un impegno collettivo e una collaborazione multidisciplinare. L’adozione di pratiche integrate e la partecipazione attiva dei professionisti sanitari sono la chiave per affrontare efficacemente questa sfida e garantire un futuro in cui le infezioni possano essere trattate con successo.
Antibiotico resistenza: rischio globale che richiede strategie condivise
L’antibiotico resistenza (AMR) - processo naturale per cui i batteri divengono resistenti a quegli antibiotici che una volta erano in grado di sconfiggerli - è considerata dall'Oms una delle prime dieci minacce alla salute pubblica per l’umanità intera.
I dati epidemiologici disponibili continuano a documentare come l’Italia presenti ancora un burden di malattia legato alle infezioni correlate all’assistenza e all’antibiotico resistenza superiore ad altri paesi.
Da qui la necessità di implementare strategie condivise di prevenzione e controllo, passando anche attraverso il confronto tra aziende sanitarie per poter imparare dall’esperienza di altri su come sia possibile trasferire nella pratica misure assistenziali di efficacia ormai ampiamente dimostrata.
Su questa scia, il 12° Congresso Nazionale Simpios (Riccione, 4-6 novembre 2024), ha rappresentato un momento cruciale per discutere strategie avanzate e condividere le migliori pratiche per contenere un fenomeno che minaccia la salute pubblica a livello globale.
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