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L’Infermiere Direttore Sociosanitario: chi è e cosa fa?

di Redazione

Chi è e cosa fa un Direttore Sociosanitario? Da chi viene indicato per questo ruolo? Quale curriculum deve possedere? Prendendo spunto da una recente relazione di Flavio Paoletti, Presidente del Collegio Ipasvi di Trieste e Direttore Sociosanitario, proviamo a fare luce sull'argomento.

Flavio Paoletti

Flavio Paoletti, tra i primi Direttori Sociosanitari in Italia. È un Infermiere ed è presidente del Collegio Ipasvi di Trieste

Il Direttore Sociosanitario in Friuli Venezia Giulia

In molte regioni italiane è nata di recente la figura del Direttore Socio-Sanitario. A tale ruolo è stata designata anche Barbara Mangiacavalli, attuale presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, che dirige un importante ruolo dirigenziale nel Bergamasco. Il più delle volte si tratta di un Infermiere Dirigente dotato di curriculum esperienziali e di alta formazione universitaria.

Di cosa si occupa il Direttore Socio-Sanitario e chi lo nomina?

Facciamo un esempio. Analizzando la Legge regionale del Friuli Venezia Giulia n. 17 del 16 ottobre 2014, ovvero “Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario Regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria” emerge che:

  • il coordinatore sociosanitario è nominato dal direttore generale, previo parere della Conferenza dei sindaci di cui all'articolo 13, da esprimersi entro dieci giorni dalla formale richiesta, ed è individuato preferibilmente tra il personale appartenente alla dirigenza degli enti del Servizio sanitario regionale o a quella dei servizi sociali dei Comuni, che abbia acquisito competenze o maturato esperienze per almeno cinque anni nei settori sociale o sociosanitario;
  • il coordinatore sociosanitario può essere altresì individuato tra personale laureato diverso da quello indicato al primo periodo del presente comma, purché in possesso delle medesime competenze ed esperienze;
  • nei casi in cui l'Azienda per l'assistenza sanitaria assuma la gestione di attività e servizi socio-assistenziali, il coordinatore sociosanitario svolge anche le funzioni di direzione dei suddetti servizi e attività;
  • per la quota di attività rapportabile alle funzioni di cui al comma 8, l'onere relativo agli emolumenti spettanti al coordinatore sociosanitario è a carico degli enti locali.

L’Organigramma di un’azienda sanitaria tipo del Friuli Venezia Giulia è composta da:

  1. un Direttore Generale;
  2. un Direttore Amministrativo (che si interfaccia con il Collegio Sindacale, con la Conferenza dei Sindaci e con l’Organismo Indipendente Valutazione);
  3. un Direttore Sociosanitario (che si interfaccia con un Collegio di Direzione);
  4. un Direttore Sanitario (che si interfaccia con un Consiglio dei Sanitari).

Che contratto ha un Dirigente Sociosanitario?

Sempre la Legge Regionale n. 17/2014 del Friuli Venezia Giulia dice che: nei suoi riguardi valgono le norme previste, anche con riferimento al trattamento giuridico, economico e previdenziale, per il direttore sanitario e per il direttore amministrativo, in quanto applicabili. Al Coordinatore sociosanitario è corrisposto un trattamento economico pari all’80% del trattamento economico riconosciuto al Commissario Straordinario (Direttore Generale); tale compenso può essere integrato da una quota annua della misura massima del 20% del medesimo, sulla base della valutazione dei risultati di gestione ottenuti e della realizzazione degli obiettivi fissati annualmente dal Commissario Straordinario.

Cosa fa un Coordinatore Sociosanitario?

In tutte le Aziende per l’assistenza sanitaria è previsto il Coordinatore sociosanitario, che:

  • coadiuva il Direttore Generale nella determinazione delle politiche aziendali finalizzate all’erogazione delle prestazioni sociosanitarie, dall’accesso all’appropriatezza delle stesse, nonché alla qualità dei servizi;
  • indirizza i Direttori di distretto per le proprie competenze nella gestione delle funzioni ad alta integrazione relative a minori e famiglia, anziani non autosufficienti, disabili, persone con problemi di salute mentale e di dipendenza nonché detenuti;
  • formula proposte e pareri obbligatori e facoltativi al Direttore generale sulle materie di propria competenza, lo rappresenta nel rapporto con i Comuni e con i soggetti del Terzo settore relativamente alle materie di propria competenza e lo supporta nel rapporto con la Conferenza dei sindaci.

E non è tutto.

Infatti, il Coordinatore sociosanitario è responsabile dello svolgimento di attività di programmazione e di indirizzo delle attività sociosanitarie, esercitando funzioni di promozione, raccordo e relazione nelle medesime materie, nonché di vigilanza e controllo tramite i Distretti delle funzioni; in particolare, fornisce linee guida sulle materie ad alta integrazione sociosanitaria alle Strutture operative aziendali, ai fini di assicurare un’omogenea impostazione strategica delle attività sociosanitarie nei Piani attuativi locali (PAL), nei Programmi delle attività territoriali (PAT) e nei Piani di zona (PDZ) e verifica le attività sociosanitarie tramite i distretti.

Cosa fa l’Ufficio del Coordinatore Sanitario?

Il Coordinatore sociosanitario si avvale di un coordinamento sociosanitario in grado di assicurare:

  • indirizzo ai Distretti dell’Azienda ai fini di un'omogenea impostazione delle attività̀ sociosanitarie e ai fini dell’integrazione dei distretti con le altre strutture operative aziendali;
  • promozione, programmazione, indirizzo delle attività dei Piani di zona (PDZ) e dei Programmi attuativi annuali (PAA), nonché dei processi e delle attività socio sanitarie integrate del Piano delle attività territoriali (PAT), anche al fine di assicurare il supporto ai Direttori di distretto e ai Responsabili del servizio sociale dei comuni per un'omogenea impostazione strategica dei PAT/PDZ;
  • orientamento della governance delle reti solidali di comunità finalizzandola a favorire lo sviluppo di una nuova presa in carico comunitaria, della promozione di un welfare di prossimità;
  • coordinamento delle strategie e degli strumenti orientati all’integrazione e all’inserimento lavorativo fra i Servizi di Salute Mentale e delle dipendenze e il Servizio di inserimento lavorativo (SIL);
  • gestione dei Servizi per la disabilità (insieme delle strutture diurne e residenziali), ove delegati;
  • direzione dei Servizi sociali dei Comuni, ove delegati.

Esiste un albo dei Direttori sociosanitari?

A livello regionale vi è un elenco a disposizione dei Direttori Generali, nel quale entrano idonee figure professionali manageriali (aventi i requisiti necessari). Quando il Direttore Generale nomina il suo Direttore Sociosanitario la stessa indicazione deve essere ratificata dalla conferenza dei sindaci. In sostanza il candidato scelto ha i requisiti formali e sostanziali richiesti dalle specifiche norme regionali; deve aver maturato una altrettanta specifica funzione nei servizi territoriali, in quelli sociosanitari e socioassistenziali; deve aver svolto funzioni organizzative e di raccordo tra distretti, dipartimenti, strutture ospedaliere, servizi sociali e strutture assistenziali private convenzionate o meno con il Servizio Sanitario Regionale. L’incarico può essere prorogato.

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