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Specializzazioni Infermieristiche

Infermiere di Emodinamica, un futuro da scrivere

di Cristian Mariotti

La cardiologia interventistica - o emodinamica - è un laboratorio ad alta tecnologia e specializzazione che si occupa del trattamento e cura delle coronaropatie e valvulopatie, prettamente per via percutanea.

Attività e organizzazione dell'infermiere in emodinamica

L'infermiere in emodinamica durante una procedura

I servizi erogati dall'emodinamica possono essere di natura diagnostica, come il cateterismo cardiaco e la coronarografia, oppure di natura terapeutica come l'angioplastica coronarica, la valvuloplastica aortica/mitrale e la pericardiocentesi. In questo ambito l'infermiere ha un ampio margine di autonomia, che va dal controllo e gestione delle apparecchiature, alla preparazione del paziente fino alla "strumentazione" dell'intervento sul campo operatorio.

L'attività ed organizzazione di un laboratorio di emodinamica è simile a quello di una sala operatoria. Ogni giorno viene redatta dal medico responsabile una lista operatoria per il giorno seguente, tenendo in considerazione le priorità delle patologie da trattare e del regime di ricovero adottato.

Ogni procedura coronarografica richiede generalmente la presenza di 3 infermieri di emodinamica, un medico emodinamista ed un tecnico radiologo, fatto salvo per procedure complesse che possono integrare altre figure come, ad esempio, l'anestesista o il medico di 118.

I 3 infermieri collaborano nella presa in carico del paziente; prima dell'ingresso in sala, si compila una check-list dove vengono segnalati i dati salienti ai fini della procedura, poi si prosegue con il posizionamento e monitoraggio del paziente sul lettino radiologico. A questo punto ogni infermiere assume un ruolo specifico: 

  • l'infermiere al poligrafo esce dalla sala e si posiziona ai monitor; controlla i parametri vitali del paziente, raccoglie e comunica i dati rilevati al tecnico radiologo (TSRM) che li riporta sull'applicativo di refertazione informatizzato.
  • l'infermiere di sala rimane a disposizione degli operatori, radioprotetto; si occupa principalmente della somministrazione dei farmaci e dell'apertura sterile dei presidi richiesti dall'emodinamista.
  • l'infermiere "lavato" collabora con l'emodinamista al tavolo operatorio; la sua peculiarità consiste nel muovere l'arco angiografico nelle proiezioni richieste, preparare correttamente tutti gli strumenti e assistere il medico nell'esecuzione della procedura, infine effettuare l'emostasi arteriosa attraverso l'applicazione di braccialetti o bendaggi compressivi.

Quali responsabilità?

Essendo un luogo ad alta tecnologia, l'infermiere è responsabile del corretto allestimento e gestione di tutte le attrezzature presenti in sala. Ogni mattina viene effettuata la verifica funzionale dei defibrillatori, respiratori e temperatura del frigorifero con annotazione su registro di chi esegue il controllo. Mensilmente si controllano le scadenze di tutto il materiale presente in sala, segnalando anche le scadenze prossime.

Al termine di ogni procedura viene redatta la scheda infermieristica contenente tutti gli eventi, farmaci e azioni eseguite in sala; è responsabilità dell'infermiere di sala, controllare la correttezza delle informazioni descritte e apporre la firma a garanzia dell'avvenuta somministrazione ed esecuzione dei farmaci. Nel post intervento è responsabilità dell'infermiere monitorizzare e verificare la corretta emostasi arteriosa, arginando tempestivamente l'insorgenza di complicanze vascolari quali emorragie, pseudo-aneurismi, ematomi o aritmie.

Ambiti di esercizio

La professione di infermiere di emodinamica è svolta sia in ambito pubblico che privato. In ambito pubblico la selezione avviene tramite bando pubblico di mobilità. Vista la particolarità del profilo i requisiti di accesso sono assai selettivi; viene data la priorità di accesso a coloro che hanno svolto precedenti attività in Unità Operative correlate all'emergenza-urgenza e terapie intensive, oppure in possesso di master di perfezionamento.

Formazione

Al momento non esiste un iter formativo didattico specifico per diventare infermiere di emodinamica. La formazione avviene sul campo, in affiancamento ad un infermiere esperto per la durata di almeno 6 mesi; i primi 3 mesi sono di affiancamento totale, i restanti 3 sono in parziale autonomia.

Inizialmente, il neoassunto viene introdotto affiancato all'infermiere al poligrafo per prendere confidenza con gli strumenti di monitoraggio, le tracce ECG e gli applicativi di scarico materiali e refertazione. In seguito, viene affiancato all'infermiere di sala con cui condivide anche le reperibilità; in tal modo ha la possibilità di prendere una visione completa delle attività di sala, in regime ordinario e di urgenza.

Quando l'infermiere esperto ritiene la preparazione del neoassunto idonea per la sala, si passa allo step successivo: l'accesso al tavolo operatorio. La "strumentazione" viene appresa giorno dopo giorno, partendo da interventi diagnostici semplici in elezione fino al raggiungimento dell'autonomia in reperibilità. In questo percorso, l'infermiere "lavato" viene seguito dall'emodinamista che gli illustra ed espone tutte le fasi, proiezioni e preparazioni dei vari strumenti che andranno utilizzati compresi.

Turnistica

In emodinamica la turnistica è di tipo diurnistico nei giorni feriali, in reperibilità h12 nelle ore notturne e h24 nei giorni festivi. Gli infermieri nei giorni feriali vengono schierati su 2 turni, mattino o pomeriggio; al mattino c'è una maggior presenza di personale, poiché si lavora sulla lista operatoria elettiva.

Dalle 19.30 alle 7.30 un infermiere turnista del mattino è impiegato anche nella reperibilità notturna; viene attivato dalla centrale operativa del 118 solo in caso di emergenze cardiologiche quali infarto ST elevato, tamponamento cardiaco oppure blocco totale.

Nelle giornate festive, la reperibilità è effettuata h24 da un unico infermiere; il ruolo dell'infermiere di sala in reperibilità viene coperto da un pool dedicato di infermieri dell'UTIC, precedentemente addestrati all'utilizzo e conoscenza degli strumenti e procedure adottate in sala.

Questo è un esempio di organizzazione della turnistica, che non pretende di coprire in maniera esaustiva tutte le realtà presenti sul territorio nazionale, ma che fornisce un'idea di come sia un "turno tipo" di un infermiere emodinamista.

Riferimenti nazionali

Il personale medico ed infermieristico di emodinamica è riunito nel gruppo nazionale GISE. Il GISE si riunisce ogni anno ad ottobre a Genova presso i Magazzini del Cotone per aggiornarsi su tecniche, materiali e strumenti che vengono introdotti in cardiologia interventistica. Durante il congresso ci sono sessioni specifiche per infermieri coordinati dal GISE Nursing Technician, che mettono a disposizione le diverse esperienze per effettuare mini master, poster e corsi di perfezionamento sugli strumenti e tecniche emodinamiche.

Prospettive future

È auspicabile che in futuro vengano riconosciute le competenze specifiche dell'infermiere di emodinamica; ciò permetterebbe una maggior autonomia, il riconoscimento della funzione svolta e la creazione di un profilo specifico.

La progressione a infermiere specialista in emodinamica dovrebbe avvenire con un iter didattico accessibile con un Master di I livello in cardiologia interventistica della durata di almeno 1 anno. In seguito, con la creazione del profilo sarebbe auspicabile anche una progressione economica adatta alle competenze sviluppate.

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