L’ Operatore Socio Sanitario è nato ufficialmente come figura tecnica di supporto all’Infermiere con l’Accordo della Conferenza Stato-Regioni del 22 gennaio 2001. In 15 anni in Italia le condizioni di salute e le richieste di assistenza degli italiani sono radicalmente cambiate e gli Oss cercano di adattarsi sempre più al mercato del lavoro.
L'esponenziale aumento dell'impiego di Operatori Socio Sanitari all'interno del "sistema salute" non è direttamente correlato al giusto riconoscimento sociale, lavorativo ed economico della categoria. Di qui l’esigenza di riunirsi in organizzazioni strutturate e di avere alle spalle delle figure atte a tutelare i diritti acquisiti, non trascurando le future e possibili conquiste lavorative.
Da qualche anno a questa parte gli Operatori Socio Sanitari sono in fermento e cercano di ottenere il riconoscimento di diritti e competenze tecnico-scientifiche che, per la categoria stessa, sono già acquisiti. Ad oggi non si sa esattamente quanti Oss operino nel nostro Paese, ma secondo una recente stima potrebbero essere circa 330.000, se consideriamo anche figure “riconvertite” nell’ultimo decennio.
Alcune organizzazioni già presenti sul territorio nazionale cercano di occuparsi più nel dettaglio degli Operatori Socio Sanitari con l'intento di creare una sorta di coordinamento territoriale per giungere poi quanto prima ad una struttura istituzionalmente riconosciuta dal Governo centrale e dai ministeri competenti.
L’idea è quella di creare una sorta di registro nazionale a cui tutti gli Oss saranno chiamati ad iscriversi per garantire la corretta applicazione delle pratiche assistenziali e uniformarsi a quanto di simile sta avvenendo o è già avvenuto in altri Paesi del continente europeo.
Le associazione degli OSS
Il Migep
L'associazione si autodefinisce Federazione Nazionale delle Professioni Infermieristiche Tecniche (Migep). Al suo interno si riuniscono gli Operatori Socio Sanitari, gli Infermieri generici (figura ormai in via di esaurimento), gli Operatori Tecnici addetti all’Assistenza (Ota), gli Infermieri psichiatrici (di vecchia scuola), gli Infermieri extracomunitari, le Puericultrici, gli Assistenti di Base e altre figure che operano nel mondo sanitario e non hanno attualmente un riconoscimento scientifico.
Migep nasce nell’anno 2000; nel maggio del 2001 si organizza a Firenze in Coordinamento Collegiato e si costituisce ufficialmente nel settembre dello stesso anno a Verbania, alla presenza di rappresentanti provenienti da tutta Italia. Coordinato attualmente a livello nazionale da tre Infermieri generici (Angelo Minghetti di Torino, Loredana Peretto di Verbania e Salvatore Loriga di Torino), è nato sotto l'impulso di alcuni Infermieri Generici i quali lamentavano la quasi totale indifferenza istituzionale a più livelli nei confronti di alcune categorie operanti in sanità. È da queste prerogative che è scaturita l’esigenza di organizzarsi e di creare una struttura capace di veicolare al suo interno le problematiche degli Operatori aderenti e di farsene carico, cercando di risolvere le criticità che pesano sui lavoratori, categoria per categoria.
Oggi al Migep sono iscritti oltre 3000 lavoratori, ma ogni anno il loro numero aumenta, a dimostrazione che vi è necessità di fare gruppo. Tutti gli anni, su richiesta del Ministero della Salute, il Migep ha l’obbligo di presentare l'elenco degli iscritti, con tanto di generalità degli stessi e dell'esatta dizione del titolo che possiedono (ovvero la loro qualifica tecnica) per essere rappresentativi dentro le istituzioni.
Quali sono gli obiettivi futuri del Migep?
Si possono suddividere essenzialmente in 5 punti:
- riconoscimento giuridico ed economico delle categorie in esso rappresentate;
- apertura tavolo tecnico di confronto con tutti i livelli istituzionali per trattare delle tematiche riguardanti le categorie presenti nel Coordinamento Collegiato;
- promozione di misure atte ad innalzare il livello culturale e sociale degli iscritti (corsi di aggiornamento e formazione);
- collaborazione con le organizzazioni sindacali e le forze politiche che intendono appoggiare le linee proposte dal Coordinamento Migep;
- promozione di manifestazioni di carattere locale, regionale e nazionale, atte a sensibilizzare gli organi competenti e i mezzi di informazione sui problemi sanitari legati alle figure rappresentate (il Migep negli ultimi anni si è reso protagonista di vari eventi e convegni rivolti soprattutto agli Operatori Socio Sanitari).
Associazione Nazionale Oss 2.0
L’Associazione Nazionale Oss 2.0 è nata qualche mese fa a Firenze dalla volontà diretta di alcuni Operatori Socio Sanitari. L’idea dell’unione è quella di offrire ai propri iscritti la possibilità di confrontarsi, di formarsi e di aggiornarsi sulle novità tecnico-pratiche e tecnico-scientifiche
Il nostro obiettivo – spiegava in un comunicato stampa del maggio 2016 il presidente dell’associazione, Gianfranco Cecinati – è aggregare i professionisti del settore che, pur essendo molto numerosi e avendo un ruolo strategico in ambito socio-sanitario, hanno poche occasioni per confrontarsi insieme sullo sviluppo del loro lavoro.
L’associazione ad oggi conta circa 200 associati, ma dispone di un sistema informativo sul Web e sui social network che altri non hanno ed ha concrete potenzialità di crescita. Basti pensare che nella sola toscana operano circa 10.000 Oss (2000 nella sola provincia di Firenze). Il 65% sono donne.
Come spiega lo stesso presidente Cecinati, attualmente la Legge non prevede l’obbligo dell’aggiornamento e della formazione continua per gli Operatori Socio Sanitari; ecco perché tra gli scopi statutari dell'associazione vi è quello di eliminare questa “vacatio legis” e di giungere quanto prima al riconoscimento degli obblighi formativi post base anche per la categoria, come già avviene da tempo per le professioni mediche e per le professioni sanitarie.
Una scuola di formazione riconosciuta a livello nazionale
È un altro degli obiettivi dell’Associazione “Oss 2.0”, che spinge fin dalla sua nascita (luglio 2015) sul riconoscimento del ruolo tecnico e del sapere scientifico-esperienziale degli Operatori Socio Sanitari. Dando uniformità alla formazione - che allo stato attuale è delegata alle Regioni, le quali a loro volta affidano tale settore a strutture scolastiche private territoriali - e istituzionalizzando i corsi si possono diplomare Oss sempre più capaci e competenti.
Asnoss
L’Associazione Nazionale degli Operatori Socio Sanitari Assistenzialia (Asnoss) è presieduta da Luca Gusperti, che vede al suo fianco in qualità di vice il collega Mario Giraudo, il segretario nazionale Luca Vuttariello e il direttore generale Luigi Amodio.
L'associazione, che non indica il numero di tesserati effettivi, è nato a Napoli ed è presente in Campania, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Tra gli scopi statutari vi è la tutela, la salvaguardia e la promozione su tutto il territorio nazionale degli Operatori Socio Sanitari, degli Operatori Socio Assistenziali, degli Operatori Tecnici addetti all’Assistenza, degli Assistenti di Base e di tutte quelle figure affini che operano in Italia in regime di dipendenza, nel pubblico e nel privato.
L’obiettivo principale dichiarato è l’istituzione di un “Registro nazionale”, ovvero di quell’Albo a cui aspirano un po’ tutte le organizzazioni di categoria.
Tutte e tre le organizzazioni spingono per la creazione e il riconoscimento della figura dell’Operatorie Socio Sanitario Specializzato, che molti preferiscono indicare anche con il nome di Operatore Socio Sanitario Complementare.
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