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A Riva del Garda il 2° Congresso Nazionale Emergenza

di Redazione Roma

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Proporre una riforma del sistema che rappresenti, in concreto, l’esito di una visione comune. È l’obiettivo del Congresso Nazionale Emergenza, alla sua seconda edizione, in agenda dal 20 al 22 settembre a Riva del Garda. Il presidente Andreucci: Vorremmo chiudere la tre giorni con un orientamento chiaro, evitando ogni passo indietro.

Congresso Nazionale Emergenza, si punta al rinnovamento del sistema

Un momento della prima edizione del Congresso Nazionale Emergenza (Riccione - 2019)

Sarà l’esordio in presenza del sistema emergenza al completo: a Riva del Garda, dal 20 al 22 settembre, si confronteranno tutti gli attori del sistema – intra e pre ospedaliero – nell’ambito del secondo Congresso Nazionale Emergenza dal titolo “Fare il punto per evitare pericolosi passi indietro”.

Presso il Centro congressi (Parco Lido 1) si riuniranno per tre giorni: medici, infermieri, soccorritori, le società scientifiche dell’emergenza che li rappresentano, le federazioni e i sindacati e, significativa novità di quest’anno, il mondo del volontariato con Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), Croce Rossa Italiana e Misericordie d’Italia.

Tutti insieme, dunque, a un anno e mezzo dall’inizio della pandemia che ha messo a dura prova tanto ogni elemento del sistema quanto la sua tenuta complessiva, rendendo più lampanti i punti di forza ma anche le mancanze, le disomogeneità sul territorio e, in diversi casi, le arretratezze nel modello gestionale. Da qui, dunque, la necessità di fare il punto nonché di confrontarsi sia al proprio interno sia con le istituzioni in merito alla direzione che un rinnovamento del sistema deve assumere.

Alla tavola rotonda di lunedì 20 settembre, che aprirà la seconda edizione del Congresso (la prima nel 2019 a Riccione), si siederanno i rappresentanti delle società scientifiche dell’emergenza, federazioni e sindacati, associazioni, volontariato, per confrontarsi con le istituzioni: insieme al Ministro della Salute, Roberto Speranza (in attesa di conferma della presenza), ci saranno il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Raffaele Donini, la presidente della 12° Commissione permanente Igiene e Sanità al Senato, Anna Maria Parente e i senatori Gaspare Marinello, Maria Cristina Cantù e Paola Boldrini.

Sul tavolo ci saranno i vari disegni di legge di riforma del 118, ma non soltanto, come dichiara il presidente del Congresso, Andrea Andreucci: Il nostro intento è proporre una riforma del sistema che costituisca davvero l’approdo di una visione comune. Troppe volte si è cercato di costruire un modello di risposta all’emergenza sanitaria, ascoltando però solo alcune voci e dimenticandone altre.

Da parte sua il Congresso – in agenda dal 20 al 22 settembre – vuole rappresentare, anche in questo, un punto di “rottura”. Qui per tre giorni si confronteranno alla pari medici, infermieri, autisti soccorritori, volontari e tutte le società scientifiche che rappresentano veramente il sistema di emergenza, nessuno escluso, prosegue.

E quello con le istituzioni vuole essere più di un dialogo (sempre e comunque costruttivo): Vorremmo uscire da Riva del Garda con un orientamento chiaro, una direzione che porti finalmente nel futuro il sistema emergenza, evitando pericolosi passi indietro oppure di lato, conclude Andreucci (egli stesso infermiere del 118).

Il Congresso Nazionale Emergenza – che vedrà alternarsi circa 300 relatori in 23 sessioni e 14 workshop, congiuntamente alla tavola rotonda e alle simulazioni in alta fedeltà che si susseguiranno nel corso dell’evento – ha già registrato il tutto esaurito: oltre 2.000 i congressisti che si avvicenderanno nel corso delle tre giornate.

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