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Fials: esasperati dalle aggressioni al personale del 118

di Redazione Roma

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L’ultimo caso a Lavello, in provincia di Potenza, dove un’infermiera e l’autista dell’ambulanza, in soccorso ad un 30enne in evidente stato di agitazione, sono stati colpiti dall’uomo con pugni sferrati al volto. Chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con l’Asp e la Regione. Occorrono più garanzie e tutele per gli operatori, spiega il segretario provinciale della Fials, Giuseppe Costanzo.

Aggressione al personale del 118 a Potenza l'ennesimo

È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Invitiamo l’Asp di Potenza e la Regione Basilicata ad aprire un tavolo di confronto relativamente alle condizioni lavorative di questi professionisti nonché l’attuazione di protocolli operativi a tutela sistematica della presenza delle forze dell’ordine per assicurare interventi particolarmente a rischio. Adesso basta.

È affranto ma combattivo il segretario provinciale della Fials di Potenza, Giuseppe Costanzo, che denuncia l’ennesimo caso di aggressione psico-fisica subito dal personale del 118 impegnato quotidianamente in tutto il territorio a prestare assistenza sanitaria. Aggressioni psico-fisiche, certamente. Perché spesso si dimentica che gli attacchi avvengono anche “solo” in forma verbale, e non per questo fanno meno male. Le farei ascoltare alcune telefonate che riceve la centrale operativa del pronto soccorso, dove il lavoro è già di per sé delicato, spiega a Nurse24.it.

Quanto è accaduto a Lavello – comune del Vulture-Melfese – un paio di notti fa, ha dell’incredibile: il personale del 118 dell’Asp di Potenza, intervenuto con l’ambulanza per prestare soccorso ad un uomo in evidente stato di agitazione, è stato aggredito dallo stesso. Inizialmente a male parole, quindi a pugni sferrati al volto della giovane infermiera in servizio e all’autista dell’ambulanza. Ad avere la peggio è stata l’operatrice sanitaria, che ha riportato un trauma contusivo al collo giudicato guaribile in quattro giorni, salvo ulteriori complicazioni.

Ho avuto modo di parlarle – incalza Costanzo –, si è ripresa dal forte shock, anche se non dimenticherà facilmente quei momenti. Ciò che fa rabbia è che l’infermiera intendeva aiutare il suo aggressore: gli stava prendendo i parametri vitali quando lui è andato su tutte le furie. Fermato dai carabinieri, l’uomo (un 30enne del luogo) è stato arrestato in flagranza di reato per minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali, violenza privata e danneggiamento aggravato. Da fonti giornalistiche che ho ricevuto, il giudice ha convalidato gli arresti domiciliari, prosegue Costanzo. Una misura adottata per evitare il rischio che l’uomo commetta altri reati analoghi a quelli di cui è accusato.

Oggi, a mente fredda, il segretario provinciale della Fials di Potenza ammette: Ci troviamo di fronte ad un allarmante deterioramento dei contesti lavorativi già stressanti per definizione, con una serie di aggressioni consumate con cadenza quasi giornaliera ai danni di infermieri, autisti, medici. Secondo Costanzo il personale sanitario, ovunque in Italia, sta divenendo la valvola di sfogo di una determinata utenza, che esplode in gesti di inaccettabile violenza nei loro confronti. Non riflettendo sul fatto che si tratta di professionisti che lavorano in condizioni di difficoltà, sfiancati anche dalla emergenza pandemica in corso.

A questo punto una domanda è inevitabile: se non risolte, le aggressioni in campo sanitario potrebbero essere arginate grazie a corsi di difesa personale destinati agli operatori? Certo che sì – replica Costanzo – ci attiveremo anche in tal senso, anche perché si tratta di episodi che, come ho già detto, stanno diventando ordinari, scatenandosi sempre di più per ragioni banali. Pensiamo poi che al personale del 118 in prima linea non viene neppure riconosciuta l’indennità di rischio.

Oramai si sfoga la rabbia, meschina e incontrollata, contro gli operatori e lo si fa senza che nessuno riesca ad intervenire in modo risolutivo. Sul tema delle aggressioni ai danni degli infermieri era già intervenuto il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone. La Fials chiede alla Regione e all’Asp di Potenza una serie di interventi e di misure urgenti in merito, assicurando che verificherà con i propri legali, di caso in caso, la possibilità di costituirsi parte civile.

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