Sala Operatoria
Dal 2 al 4 maggio scorsi il Palazzo dei Congressi di Riccione ha ospitato il XIX° Congresso Nazionale A.I.C.O. Infermieri di sala operatoria e strumentisti hanno partecipato all’evento, durante il quale è stato riconfermato Salvatore Casarano come Presidente Nazionale della Società Scientifica Italiana degli Infermieri di Camera Operatoria.
Infermieri di camera operatoria, i temi del XIX° Congresso AICO
Il Congresso AICO - Associazione Infermieri di area chirurgica e di Camera Operatoria - quest’anno ha voluto onorare la fondatrice dell’assistenza infermieristica Florence Nightingale, sottolineando il concetto di “arte” rapportato alla professione.
L’assistenza è un’arte; e se deve essere realizzata come arte, richiede una devozione totale e una preparazione, come qualunque opera di pittore o scultore, con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano, il tempio dello Spirito di Dio. È una delle belle arti, anzi la più bella delle arti
.
Sono queste le parole pronunciate dalla celebre “signora con la lanterna” che hanno ispirato il titolo del congresso: “Arts of Nursing”. Azioni di cura, Resilienza, Tempo operatorio, Strategia e Simulazione hanno rappresentato le parole chiave del Congresso, il quale ha focalizzato l’attenzione non soltanto sulle tecniche chirurgiche, ma anche sull’aspetto emotivo e relazionale che coinvolge professionisti e pazienti.
Giorni, questi, che hanno visto una fusione di technical e non-technical skills, rafforzata da sessioni in cui sono intervenuti non solo professionisti sanitari, ma anche pazienti.
Un nodo di storie e tecnica, di emozioni e professionalità, accompagnato da simulazioni su manichini e da contributi scientifici che hanno evidenziato l’alto grado di formazione degli infermieri ed il loro costante e crescente impegno nell’ambito della Ricerca Infermieristica.
Dopo i saluti iniziali del Presidente Nazionale A.I.C.O. Salvatore Casarano, i lavori si sono aperti con la presentazione di contenuti scientifici protagonisti delle tre giornate e con una sessione di Letture Magistrali che hanno focalizzato l’attenzione sull’empatia, l’umanizzazione delle cure e l’infermiere digitale.
Infermieristica di sala operatoria tra simulazioni e relazione di cura
La parola “ARTS” è stata “smembrata” ed analizzata, divenendo accompagnatrice ed acronimo delle sessioni che si sono susseguite nell’arco della tre giorni. Action e Reaction sono divenuti i temi portanti degli interventi effettuati durante l’intera giornata di venerdì 3 maggio. Le azioni di cura di cui si è parlato erano mirate a studi condotti su nuove tecniche chirurgiche.
Gli Abstracts presentati nella prima sessione, più specificamente, concernevano: il percorso chirurgico nel paziente bariatrico, il protocollo ERAS nella Chirurgia Colon-Rettale, la Ta-TME (Trans-anal Total Mesorectal Excision) e l’ansia preoperatoria nel paziente cardiochirurgico.
In seconda sessione, invece, si sono tenuti interventi sulla metodologia di valutazione delle risorse umane in sala operatoria e sulla Resilienza, intesa come conditio sine qua non per un corretto e virtuoso approccio multidisciplinare ed organizzativo.
Sabato 4 maggio, giorno di chiusura dei lavori, sono state sviscerate le ultime due lettere della parola “Arts”: Time e Solution/Simulation. Sono intervenuti numerosi professionisti ai fini di discutere tematiche quali la gestione del tempo, l’adozione di strategie di condivisione multidimensionale per la prevenzione del rischio clinico in sala operatoria e l’importanza delle simulazioni, durante le quali è possibile simulare lo scenario della camera operatoria, facilitando l’apprendimento di technical e non-technical skills.
L’intero evento, accreditato ecm, ha rappresentato un importante momento di crescita e di confronto per tutti gli infermieri di camera operatoria.
“Sapere, saper essere e saper fare” rappresentano capacità che crescono, nel tempo, con i professionisti. Ed è sempre motivo di profondo orgoglio poter scrivere di crescita professionale, di formazione e di eventi che mettono al centro la figura dell’infermiere come professionista in continua evoluzione.
Per ottenere la felicità, dovremmo accertarci di non restare mai senza un obiettivo importante
, affermò Florence Nightingale. L’augurio, dunque, è che ci si possa porre obiettivi sempre più rilevanti, con la consapevolezza che il loro raggiungimento non benefici alla sola professione, ma all’intera realtà sanitaria in cui si opera. Pazienti, prima di tutto.
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