Le infezioni del sito chirurgico (SSI) sono tra le più frequenti infezioni correlate all’assistenza; si associano ad un aumento significativo della durata di degenza, dei costi e della mortalità attribuibile. Numerosi studi hanno dimostrato come sia possibile ridurre il rischio di infezione del sito chirurgico attraverso la sorveglianza continuativa e il feedback periodico dei dati, unitamente all’adozione di misure efficaci a contenere il rischio. Tra queste misure, l'utilizzo e la razionalizzazione dei set chirurgici ha dimostrato di poter ridurre l’incidenza di infezioni del sito chirurgico e le relative conseguenze1.
Razionalizzazione e standardizzazione dei set procedurali in chirurgia
Nonostante l’incidenza delle infezioni del sito chirurgico vari in maniera considerevole in funzione del tipo di intervento, dell’ospedale, del paziente e del chirurgo, dai criteri di sorveglianza utilizzati e dalla qualità dei dati raccolti, i dati di epidemiologia affermano che le SSI rappresentano circa il 20% di tutte le infezioni correlate all’assistenza2.
Se da un lato, quindi, il tipo di procedura, la tecnica chirurgica, il ricondizionamento degli strumenti e le misure postoperatorie agiscono tutti come fattori di rischio per lo sviluppo di SSI, d’altro canto esistono anche fattori di rischio modificabili, che includono aspetti procedurali, ovvero: la possibilità di contaminazione dello strumento, la durata dell'intervento, il traffico infermieristico e il sistema di ventilazione in sala operatoria.
Con l'obiettivo di proporre linee guida per il miglioramento del contesto perioperatorio - tenendo conto dei dispositivi e della strumentazione necessari per le procedure chirurgiche, e intendendo ridurre i tassi di contaminazione, migliorare le prestazioni cliniche e la gestione dei pazienti sottoposti a trattamento chirurgico - è stato pubblicato un documento di consenso sviluppato da un panel multidisciplinare di esperti, convocato per rivedere e analizzare la letteratura.
La revisione sistematica condotta su 5.870 studi analizzati ha portato alla luce studi osservazionali che producono evidenze di rilevanza prettamente clinica ed altre gestionale/finanziaria, fortemente interconnesse tra loro.
L'uso di set procedurali monouso può ridurre l’incidenza di SSI
I 29 studi sull'ottimizzazione dei set procedurali monouso, in particolare, hanno messo in luce come la personalizzazione dei kit chirurgici possa migliorare efficienza, soddisfazione del personale e sostenibilità.
Il board di esperti raccomanda che la razionalizzazione dei set chirurgici inizi con una fase di osservazione diretta o indiretta, eventualmente supportata da sistemi computazionali, per evidenziare lo stato d'uso dei dispositivi e degli strumenti chirurgici da un punto di vista qualitativo e quantitativo.
Utilizzare uno strumento online condiviso dall'équipe che generi dati, resoconti e approfondimenti utili a visualizzare tutti i componenti di ciascun set, infatti, può fare in modo che le risorse economiche siano gestite al meglio e il personale di sala operatoria abbia a disposizione i prodotti giusti per ogni procedura.
Parole chiave: formazione e training del personale
Perché la razionalizzazione dei set chirurgici possa impattare positivamente sulla sicurezza del paziente e sull'efficientamento dei costi - spiega Francesco Venneri, membro del board di esperti che ha lavorato al documento di consenso - è necessaria l'aderenza degli operatori allo snellimento delle pratiche e al mantenimento a lungo termine dei risultati ottenuti. Per raggiungere questa condizione, la procedura di razionalizzazione dovrebbe essere introdotta attraverso la formazione del personale su logica, obiettivi e significati della procedura stessa.
La sfida per il futuro, però, rimane ancora aperta: infatti, rimangono molte domande per la ricerca futura - chiosano gli autori del Consensus -. In primo luogo, la razionalizzazione dei set chirurgici necessita ancora di prove a sostegno da correlare ai tassi di contaminazione degli strumenti in sala operatoria. In secondo luogo, dovrebbe essere studiata l’influenza dei fattori correlati al paziente sull’uso degli strumenti chirurgici e sui tempi perioperatori per migliorare la valutazione del rischio e il programma di contromisure. Infine, il sostegno tecnologico alla razionalizzazione dovrebbe essere maggiormente preso in considerazione.