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Il posizionamento del paziente sul letto operatorio

di Luca Cozzolino

Procedure

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Il posizionamento del paziente sul letto operatorio è di estrema importanza non solo per la riuscita dell’intervento in programma, ma anche per la sicurezza dell’operando stesso e dell’équipe chirurgica. Ecco che deve essere riposta estrema attenzione nel posizionare il paziente al fine di raggiungere la corretta esposizione del campo operatorio.

Operazioni chirurgiche e posizioni del paziente sul letto operatorio

Le posizioni del paziente sul letto operatorio cambiano in base all'area anatomica da raggiungere, dalla tecnica chirurgica impiegata e anche dagli strumenti impiegati per il buon risultato dell'intervento (ad esempio amplificatore di brillanza).

Tutto il personale deve essere a conoscenza delle caratteristiche del tavolo chirurgico, del modo con il quale si ottengono le posizioni, degli accessori in dotazione e del loro uso corretto. Se l'infermiere o il personale di supporto non hanno completa conoscenza di ciò, è bene che non agiscano in alcun modo per non arrecare danno al paziente.

A proposito delle posizioni del paziente, è sempre bene che ogni blocco operatorio organizzi corsi e incontri di formazione ripetuti per mantenere alto il livello di efficienza di tutto il personale ed in particolare per le posizioni speciali del paziente in sala operatoria.

È fondamentale aver valutato prima dell’induzione dell’anestesia se il paziente può tollerare la postura intraoperatoria. Il chirurgo deve presiedere al posizionamento del paziente, lo scopo delle diverse posizioni è infatti quello di ottenere una buona esposizione del campo operatorio. Gli spostamenti vanno eseguiti da almeno due operatori (per alcune posizioni e particolari caratteristiche del paziente può essere necessaria la collaborazione di un numero maggiore di persone) e dall’anestesista, che dovrà coordinare le diverse manovre e gestire il capo del paziente. Una volta posizionato il paziente, il chirurgo “rifinisce la posizione”.

È fondamentale tenere sempre presente in ogni momento che il paziente in anestesia non è in grado di avvertire dolore né di mettere in atto i meccanismi di difesa fisiologici.

Operazioni chirurgiche, le posizioni standard

Posizione supina

Consente l’approccio alla gran parte dei siti chirurgici nella parte anteriore dell’intero corpo umano.

Ricorrono a questa posizione praticamente tutte le branche chirurgiche, fra tutti gli interventi addominali, gli interventi a viso e collo, al torace ed alla spalla, con estrema variabilità riguardo l’esposizione mirata di alcuni distretti.

La testa deve essere allineata con il resto del corpo. Il braccio per gli accessi venosi si trova su un poggia-braccio con un angolo di 90° o meno rispetto al corpo. La fascia di sicurezza sul braccio abdotto serve ad evitare che cada con possibile lussazione della spalla. La fascia di sicurezza sulle gambe deve essere posizionata prossimalmente alle rotule del paziente. I piedi si devono trovare appoggiati sul tavolo e non debordare dal tavolo o essere incrociati. Se i piedi dovessero rimanere incrociati durante l'intervento, si incorrerebbe in una lesione del nervo peroneo, compresso dal tendine d'Achille.

Posizione ginecologica-litotomica

Questa è una posizione che si impiega per la chirurgia perineale, trans-vaginale e ano-rettale. Questa posizione richiede l'intervento di due persone che innalzino gli arti inferiori in modo simultaneo, applicando una lieve rotazione delle anche per mantenere l'assetto fisiologico dell'articolazione coxo-femorale.

Per quanto possibile, sarebbe importante ottenere questa posizione con il paziente ancora sveglio e collaborante. Particolarmente importante è osservare se il paziente abbia limitazioni articolari o impianti protesici che possano lussarsi; in ogni caso il raggiungimento della posizione deve essere graduale e ottenuto lentamente, poiché un cambio troppo rapido potrebbe portare alterazioni alla pressione sanguigna. Le anche non vanno mai abbandonate o lasciate cadere e nel momento di tornare alla posizione supina, si devono avere gli stessi accorgimenti

La zona perineale deve debordare dal piano del tavolo di circa 3-5 cm. per poter effettuare l'intervento. Se è richiesto anche un Trendelenburg marcato, è bene applicare delle controspinte a livello delle spalle per evitare che il paziente scivoli ed il perineo rientri.

Posizione laterale

Il decubito laterale si impiega per la chirurgia toracica e per la chirurgia del rene. Si tratta di una posizione difficile da ottenere e si fa raccomandazione di impiegare il comodissimo cuscino a depressione, che aiuta nel mantenere tale collocazione.

Il paziente giace sul fianco con il braccio inferiore abdotto su un reggibraccio, mentre il braccio superiore può essere collocato in sospensione ad un archetto a ponte, oppure su un secondo reggibraccio. La gamba inferiore è leggermente flessa, mentre quella superiore è distesa. Queste due estremità sono separate da un cuscino morbido.

La testa deve essere posizionata in modo che il collo sia in asse con la restante colonna vertebrale e per mantenere la posizione si può impiegare un apposito cuscino morbido incavato che blocchi la testa.

Viene applicata una fascia di contenimento a livello delle anche ed una a livello della gamba e la testa è sollevata grazie ad accessori del letto o con l'uso di cuscini. Il reggibraccio non deve superare una angolazione di 90° rispetto al corpo. La flessione viene applicata in modo diverso in base all'intervento da eseguire. A livello del torace per gli interventi sul polmone e a livello dello spazio costo-iliaco per gli interventi al rene.

Consente di approcciare il torace e le strutture addominali retroperitoneali. È una posizione che con le dovute accortezze si presta all’esposizione di molte altre numerose zone, utile quindi in neurochirurgia e ortopedia.

Posizione prona

Garantisce l’accessibilità alla parte posteriore del corpo. A differenza della posizione supina ha un numero limitato di applicazioni, ma consente l’accesso ad ogni livello della colonna e alla parte posteriore del cranio.

Il paziente viene dapprima indotto ed intubato in posizione supina. Con il consenso dell'anestesista, il paziente viene girato da almeno 4 persone, mantenendo l'allineamento corporeo e la testa deve girare consensualmente al resto del corpo. Questa posizione viene impiegata per interventi sulla regione dorsale o quando sia richiesto un accesso posteriore. La testa deve essere allineata con il resto del corpo e si impiegano gli accessori per questo. Gli arti superiori si mantengono ai lati del paziente se possibile, altrimenti ai lati della testa in posizione comoda. Le ginocchia devono essere leggermente flesse con l'inserimento di uno spessore sotto le caviglie.

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