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PICC line, centrale da periferia: la gestione infermieristica

di Francesca Gianfrancesco

Procedure

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Il PICC line è un "tubicino" costituito da materiale ad alta compatibilità, inserito mediante venipuntura ecoguidata di vene profonde (vena basilica o vene brachiali) al 3° medio del braccio e la cui punta viene a trovarsi in prossimità del cuore, all’altezza della giunzione tra vena cava superiore ed atrio destro.

Catetere venoso centrale non tunnellizzato: il PICC

Classificato come un CVC (catetere venoso centrale) non tunnellizzato a punta aperta o chiusa, il PICC (Peripherally Inserted Central Catheter o Percoutaneous Introduction Central Catheter) è un catetere inserito nel sistema venoso centrale attraverso una vena periferica.

In altre parole è un "tubicino" costituito di materiale ad alta compatibilità, inserito mediante venipuntura ecoguidata di vene profonde (vena basilica o vene brachiali) al 3° medio del braccio e la cui punta viene a trovarsi in prossimità del cuore, all’altezza della giunzione tra vena cava superiore ed atrio destro.

Un PICC può essere inserito da un medico o un’infermiere appositamente addestrato. La procedura può essere fatta in un reparto non è necessario eseguire la manovra in un ambiente dedicato, è possibile inserire un catetere PICC anche al letto del paziente.

Prima di procedere l’operatore spiegherà la metodica di inserimento ed eventualmente le modalità di gestione a domicilio (educazione sanitaria). Al termine del colloquio sarà chiesto il consenso scritto al posizionamento.

Il PICC consente tutti gli utilizzi tipici dei cateteri venosi centrali "classici": misurazione della pressione venosa, infusione di soluzioni ipertoniche, somministrazione di farmaci basici (pH>9), acidi (pH<5) o vescicanti o irritanti per le pareti dei vasi sanguigni. Può essere utilizzato quindi per trattamenti nutrizionali, chemioterapia e terapie farmacologiche in cui sia indicata la somministrazione venosa centrale.

Il PICC è un accesso venoso a medio termine, può quindi rimanere in sede per un periodo di tempo compreso tra 1 settimana e 3 mesi, in base alle valutazioni del personale sanitario curante. Le linee guida più autorevoli in questo ambito (CDC di Atlanta) raccomandano fortemente l’utilizzo dei cateteri PICC quando si prevede una terapia endovenosa di durata superiore ai 6 giorni.

Medicazione del PICC da parte dell’infermiere

Subito dopo l’impianto del catetere va eseguita una medicazione con garza e cerotto, da rinnovare dopo 24-48 ore (medicazione precoce). In genere per le medicazioni successive bisogna preferire la medicazione semipermeabile trasparente, da rinnovare ogni 7 giorni.

Se però ci sono problemi come sanguinamento del sito di inserimento o fuoriuscita di siero la medicazione va fatta con garza e cerotto (da rinnovare ogni 24-48 ore o quando è umida, sporca o non è più aderente).

È possibile fare la doccia purché vengano utilizzate precauzioni per ridurre la possibilità di ingresso di germi nel catetere, per esempio la medicazione in poliuretano trasparente. Occorre inoltre assicurarsi che tutte le manovre fatte sul sito del catetere siano compatibili con il materiale del catetere stesso.

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Commenti (1)

pitagora

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1 commenti

CDC guidelines

#1

Ciao,
non trovavo la linea guida a cui fai riferimento per l’utilizzo dei cateteri PICC quando si prevede una terapia endovenosa di durata superiore ai 6 giorni quindi sono andato direttamente sul sito del CDC di Atlanta. Lascio il link se può essere di aiuto a qualcuno! Grazie

https://stacks.cdc.gov/view/cdc/5916/cdc_5916_DS1.pdf?download-document-submit=Download

https://stacks.cdc.gov/view/cdc/5916