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Sostituzione catetere venoso periferico, quando e perché

di Ivan Loddo

Procedure

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Uno dei temi più dibattuti nelle scienze infermieristiche è rappresentato dalla valutazione dell’intervallo di tempo di sostituzione dei cateteri venosi periferici. Per tutti i casi in cui un ambito scientifico è messo in discussione sarà l’impatto degli studi scientifici più aggiornati e la forza delle raccomandazioni a dettare legge.

Tipologie di CVP - catetere venoso periferico

I cateteri venosi periferici (CVP) rappresentano device ampiamente utilizzati in ambito sanitario con lo scopo di raccordare la superficie cutanea ad un vaso venoso periferico. I CVP sono considerati gli accessi vascolari maggiormente utilizzati nella pratica clinica al fine di consentire la somministrazione di farmaci, liquidi ed emoderivati nel circolo sanguigno. Realizzati in materiali biocompatibili, i cateteri venosi periferici mostrano delle differenze sostanziali a seconda della tipologia di impiego e dell’obiettivo clinico.

Fra i dispositivi più comunemente utilizzati si possono individuare:

  • Ago cannula, costituito da 3 parti fondamentali: la cannula (di calibro variabile), il mandrino metallico che scorre all’interno della cannula stessa (essenziale per l’inserimento in quanto deputato alla foratura dell’epidermide) e la camera trasparente di reflusso, posizionata nella parte prossimale del mandrino metallico. La cannula, realizzata in morbido materiale biocompatibile sarà la porzione del CVP che, a conclusione della procedura di posizionamento, rimarrà all’interno della vena al fine di consentire la somministrazione di fluidi nel letto vascolare.
  • Ago butterfly (comunemente chiamato ago farfalla, farfallina): si tratta di un semplice ago metallico associato, nella parte prossimale, ad una componente plastica simile a delle alette, fondamentali per la presa in corso di posizionamento e per il fissaggio alla cute. È composto anche da un tubicino di circa 30 cm che prevede un raccordo luer-lock per l’applicazione di siringe, deflussori e altri sistemi di infusione. L’ago butterfly, ove impiegabile, è utilizzato per le singole somministrazioni o, in casi eccezionali, per prelievi ematici complicati. Deve essere immediatamente rimosso al termine della procedura.
  • Catetere integrato di sicurezza: sono CVP caratterizzati da cannule biocompatibili di dimensioni ridotte e da ampie alette di presa/fissaggio. L’impiego è consigliato in tutte quelle situazioni in cui l’incannulamento venoso risulti complicato (es. bambini, anziani). Questi dispositivi sono dotati di sistemi di sicurezza contro la puntura accidentale e dispongono di prolunghe dotate di raccordo ad Y con vie dedicate all’infusione e ai prelievi ematici.
  • Midline: rappresenta un catetere venoso periferico destinato ad un utilizzo per un periodo di tempo solitamente superiore a dieci giorni. La tecnica di posizionamento prevede l’incannulamento di una vena periferica dell’arto superiore. La punta della cannula termina a livello della vena ascellare o della vena succlavia e quindi in posizione non “centrale”.

Come si sceglie il CVP corretto

La selezione del corretto CVP da inserire deve focalizzarsi su alcuni aspetti cardine, quali:

  • Valutazione del patrimonio venoso (sede di inserzione, calibro del vaso, cute circostante)
  • Tempi di permanenza del dispositivo stimati
  • Caratteristiche chimico fisiche delle soluzioni da infondere
  • Velocità e volume d’infusione
  • Condizioni cliniche
  • Piano terapeutico generale
  • Preferenze dell’utente e abitudini di vita
  • Tipologia di device
  • Abilità e conoscenze dell’operatore

La scelta deve perseguire obiettivi specifici e generali, quali:

  • Accrescere i benefici terapeutici
  • Ridurre al minimo l’invasività
  • Evitare ogni forma di complicanza (es. blocco, infiltrazione, stravaso, infezione, infiammazione)
  • Ridurre i costi

Misure dei CVP

Le misure del diametro esterno dei CVP sono espresse in “french” (Fr) o Charrière (Ch), 1 Fr – Ch = 0,33 mm, mentre il diametro interno è indicato in gauge (G), maggiori sono i G minore sarà la dimensione. La lunghezza è sempre espressa in centimetri (cm).

Calibro dei CVP

I calibri dei CVP sono identificati da codici colore standard:

  • 14 G = ARANCIONE
  • 16 G = GRIGIO
  • 18 G = VERDE
  • 20 G = ROSA
  • 22 G = AZZURRO
  • 24 G = GIALLO
  • 26 G = VIOLA

Il calibro del CVP deve essere sempre compatibile con le dimensioni del vaso da incannulare, sufficiente a garantire il corretto flusso sanguigno. Le cannule più grosse sono associate a maggiori complicanze, soprattutto di tipo infettivo.

Questa motivazione risiede nel fatto che il trauma in corso di posizionamento è superiore rispetto a quello generato dai device più piccoli, che consentono un maggiore flusso ematico nel torrente vascolare, rendendo le soluzioni infuse maggiormente diluite, riducendo l’azione lesiva di alcune terapie, soprattutto quelle a carattere iperosmolare.

Quando sostituire i CVP

Il posizionamento dei cateteri venosi periferici rappresenta una delle procedure infermieristiche maggiormente applicate, sia a livello ospedaliero che in ambito di medicina territoriale. La predisposizione di un accesso venoso risulta difatti parte integrante dei protocolli per il ricovero dei pazienti nelle unità operative ospedaliere e, a fini preventivi, anche in quelle situazioni per le quali non appare tecnicamente indispensabile.

L’incannulamento venoso è associato ad una serie di complicanze quali: blocco, flebite, infezioni, infiltrazione e stravaso, elementi assolutamente sfavorevoli per la qualità di vita del paziente oltre che economicamente sconvenienti per le amministrazioni.

Uno dei temi più dibattuti nelle scienze infermieristiche è rappresentato dalla valutazione dell’intervallo di tempo di sostituzione dei cateteri venosi periferici. Per tutti i casi in cui un ambito scientifico è messo in discussione sarà l’impatto degli studi scientifici più aggiornati e la forza delle raccomandazioni a dettare legge.

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