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Violenza donne, Schillaci: rafforzare competenze sanitari

di Redazione

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Dal momento che spesso la violenza sulle donne rimane nascosta per individuarne i segnali il più rapidamente possibile, è importante rafforzare le competenze degli operatori sociosanitari che entrano in contatto con le vittime, promuovendo e attivando sempre di più programmi specifici di formazione. Così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine dell'evento "L'impegno del Servizio Sanitario Nazionale contro la Violenza sulle Donne".

Schillaci: 70% aggressioni in Ps a carico donne, numeri ignobili

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci

È stata recentemente effettuata dal ministero della Salute un'indagine conoscitiva a cui ha aderito ben l'80% delle strutture italiane con pronto soccorso e DEA di primo e secondo livello.

L'indagine, che rappresenta un successo in termini di adesione, restituisce un quadro positivo della capacità di presa in carico delle donne vittime di violenza da parte delle strutture sui nostri territori e, al contempo, mette in luce gli aspetti su cui intervenire, in un'ottica di stimolo costruttivo e miglioramento costante.

Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo oggi a Roma all'evento dal titolo 'L'impegno del Servizio Sanitario Nazionale contro la Violenza sulle Donne', organizzato dal dicastero per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il prossimo 25 novembre.

In particolare, dal momento che spesso la violenza rimane nascosta - ha proseguito Schillaci - per individuarne i segnali il più rapidamente possibile, è importante rafforzare le competenze degli operatori sociosanitari che entrano in contatto con le vittime, promuovendo e attivando sempre di più programmi specifici di formazione. È importante, secondo il ministro, che gli operatori sanitari siano preparati a una presa in carico tempestiva e idonea delle donne vittime di violenza che si rivolgono al pronto soccorso, dove possono trovare un luogo sicuro e un percorso protetto, non solo per sé stesse ma anche per i figli.

In questi anni il ministero della Salute, anche in collaborazione con il CCM, l'ISS e le Regioni, ha avviato intanto numerose attività formative rivolte agli operatori dei servizi sanitari e dei servizi socio-sanitari nonché ai pronto soccorso. Tra questi - ha ricordato Schillaci - cito il Progetto 'IPAZIA CCM 2021', che ha come capofila la Regione Toscana e che interessa sei Regioni, l'ISS e l'INMP. Lanciato nel 2022, il progetto è proseguito coinvolgendo numerosi operatori dei servizi sul territorio. Anche così rafforziamo l'assistenza territoriale e di prossimità, che è una priorità sin dai primi giorni del mio mandato e che assume una rilevanza preminente nella gestione di situazioni complesse come la presa in carico delle donne vittima di violenza.

Nel mondo la violenza contro le donne interessa una donna su tre e in Italia il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni ha subìto, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Al di là di ogni retorica, questi numeri non possono e non devono lasciarci indifferenti. Non dobbiamo assuefarci alla violenza, ha proseguito il ministro Schillaci.

Oggi sappiamo che le forme più gravi di violenza contro le donne sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici - ha proseguito Schillaci, citando anche il caso di Giulia Cecchettin (per il quale ha chiesto un minuto di silenzio) - Per le donne vittime di violenza la rete di protezione è di fondamentale importanza: come emerge dai dati Istat, riferiti agli anni 2021 e 2022, prima di iniziare il percorso di uscita dalla violenza, il 40% delle donne si è rivolta ai parenti per cercare aiuto, il 30% alle forze dell'ordine, il 19,3% ha fatto ricorso al pronto soccorso e all'ospedale.

La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è dunque una ricorrenza che si celebra il 25 novembre di ogni anno per mantenere alta l'attenzione e promuovere l'impegno per la prevenzione e il contrasto di un fenomeno di dimensioni allarmanti, trasversale ad ogni ambito, e che minaccia la salute e la vita delle donne di ogni età, ha concluso Schillaci.

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