Rianimazione
Nei primi giorni dell'anno alcuni ospedali toscani risultano particolarmente in affanno in seguito ad un afflusso importante nei pronto soccorso che determina una pressione elevata sui reparti per soddisfare la domanda di ricoveri. Si registra una maggiore criticità nelle strutture sanitarie in provincia di Firenze, Prato e Pistoia dove centinaia di persone continuano ad affollare i pronto soccorso ed aspettano un posto letto anche per 24 ore. L'allarme è lanciato oggi dal coordinamento Toscana Centro del Nursind, il Sindacato delle professioni infermieristiche, in un comunicato stampa in cui vengono riportati i numeri degli accessi durante le festività, decisamente superiori alla media giornaliera. Il sistema sanitario regionale toscano è ormai al collasso
, ha denunciato il Coordinatore del Nursind Salvatore Sequino illustrando la situazione nei vari ospedali interessati dalla massiccia affluenza.
Ospedali toscani sotto pressione: Nursind lanciato l'allarme
I disagi sono dovuti ad una gestione errata della politica regionale, tutta concentrata sui tagli di spesa piuttosto che sulla tutela della sanità pubblica
, dichiara Salvatore Sequino spiegando che a preoccupare oltre alla massiccia affluenza dell'utenza sono anche i tempi di attesa dall'arrivo in pronto soccorso al ricovero in reparto. Il congestionamento dei reparti durante le festività, unito alla scarsità cronica di personale, crea una situazione che costringe decine di persone ad attendere il ricovero anche con tempi superiori alle 24 ore
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Risulta infatti che all'ospedale di Santa Maria Annunziata, dove il numero degli accessi è superiore alle 120-150 persone al giorno, ci sono mediamente tutti i giorni circa 20-30 persone che aspettano un posto letto. Mentre a Torregalli i corridoi sono pieni di barelle per un afflusso giornaliero di circa 100 unità, a Empoli i numeri raddoppiano e comportano un giorno di attesa per avere un posto letto da parte di circa una trentina di persone.
Sono cinquanta coloro che sostano nel pronto soccorso in attesa di ricovero all'ospedale di Prato, dove mediamente affluiscono 250 persone che raggiungono un picco di 300 nei giorni festivi. Ci sono lunghe attese anche all'ospedale di Pescia dove si presentano quotidianamente dalle 90 alle 110 persone.
Non è più rimandabile una revisione del servizio sanitario regionale
, ammonisce Sequino. Gli ospedali devono essere riorganizzati e l'assistenza territoriale deve essere potenziata per allentare la pressione sui pronto soccorso e sui Dipartimenti di Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA)
, continua il sindacalista. Ma alla base di tutto serve il personale, a partire dal numero degli infermieri di famiglia e degli oss sino ad arrivare all'apertura tutti i giorni per 12 ore dei servizi geriatrici al pronto soccorso, servizi che sono invece stati sospesi durante le festività
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