Rianimazione
È accaduto nel quartiere San Giovanni a Teduccio. Entrambi 31enni, invece di chiamare il 118, si sono recati in un parcheggio della Croce Rossa costringendo i dipendenti a farsi consegnare un’ambulanza per soccorrere un congiunto. Fermati e identificati dalle forze dell’ordine, sono accusati di concorso in rapina.
Sequestrano ambulanza per soccorrere un parente: 2 arresti a Napoli
La pandemia ci renderà migliori
è un leitmotiv fin troppo abusato. Eppure viene da riflettere quando si apprende di fatti come quello avvenuto a Napoli, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, dove due uomini, entrambi 31enni, si sono recati nel parcheggio della Croce Rossa con intenzioni tutt’altro che pacifiche; infatti, mentre uno attendeva fuori, l’altro – dopo essersi introdotto in modo furtivo all’interno degli uffici – ha inveito nei confronti del personale presente, con minacce e percosse, costringendo uno dei dipendenti a cedergli le chiavi di un’ambulanza. Quindi si è messo alla guida del mezzo, allontanandosi seguito dal complice in scooter.
Ma perché i due hanno sequestrato un’ambulanza? Semplice (se così si può dire): per “soccorrere” e condurre loro stessi un parente in ospedale. Ma una volta rientrati all’indirizzo del congiunto che aveva avuto un malore, questi era stato già soccorso dai sanitari del 118. Nel frattempo le forze dell’ordine erano già sulle tracce della coppia (che cercava riparo dopo avere abbandonato l’ambulanza).
Identificati anche grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza, i due sono stari rintracciati e fermati dalla polizia nello stesso quartiere dopo circa un’ora di ricerche. Entrambi sono stati arrestati con l’accusa di rapina in concorso. La vicenda è stata raccontata dal presidente della Croce Rossa di Napoli, Paolo Monorchio, che era presente. Subito dopo il furto, lui stesso ha provveduto ad allertare le autorità.
Lui stesso, tra l’allibito e l’arrabbiato, non ha mancato di sottolineare: Si è oltrepassato il limite della decenza, non erano mai accaduti episodi del genere
. Non solo un fatto increscioso, ma che ha spaventato non poco i dipendenti. Molti di loro sono tutt’ora spaventati – prosegue Monorchio –, purtroppo il rispetto delle regole, in determinati quartieri della città, resta una chimera. Non ne possiamo più di condotte violente nei nostri confronti
.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” – , che si occupa di denunciare le aggressioni al personale sanitario – con particolare riferimento al momento del sequestro: Alla replica del capoturno che lì non c’era personale sanitario ma solo mezzi, gli energumeni hanno letteralmente rubato un’ambulanza attuando un soccorso fai da te
.
Sembra la trama di un film (genere horror) eppure non si tratta di casi isolati. Un esempio? Alla fine di maggio sempre nel napoletano, ad Acerra, un equipaggio del 118 è stato sequestrato per diverse decine di minuti all’interno di un’abitazione, dopo che il medico si era rifiutato di portare un uomo in ospedale; una familiare ha chiuso la porta, impedendo ai sanitari di lasciare la casa La situazione si è risolta dopo molto tempo grazie alla mediazione di un altro familiare e all’intervento dei carabinieri.
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