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Benevento

Ambulanze senza medico, è ancora polemica sugli infermieri

di Monica Vaccaretti

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Avere un mezzo di soccorso a leadership infermieristica non vuol dire che quel paziente, se ne necessita, non vedrà mai un medico di emergenza-urgenza. E non è vero che sulle ambulanze senza medico a bordo i pazienti muoiono perché c'è soltanto l'infermiere. Così si è espresso il direttivo nazionale della Società Italiana Infermieri di Emergenza Territoriale (SIIET) dopo le dichiarazioni rilasciate dal giornalista Luigi Barone, responsabile nazionale della Coesione Territoriale della Lega (sino a qualche giorno fa presidente dell'Asl della città campana ed ora in corsa per le elezioni europee come candidato del Sannio) in merito al riordino del sistema di emergenza 118 della provincia di Benevento.

Infermieri in ambulanza senza medico? Per Barone è morte certa dei pazienti

Ambulanze senza medici e con soli infermieri specializzati a bordo. Anche a Benevento si sono sollevate polemiche

Barone aveva espresso preoccupazione per la demedicalizzazione delle ambulanze del territorio e, condividendo il disappunto di tanti sindaci sanniti dopo la scelta dell'Asl di togliere il medico dalle ambulanze, riteneva tale decisione penalizzante e pericolosa per la salute dei cittadini.

Depauperare un territorio così vasto dei medici delle ambulanze potrebbe avere conseguenze devastanti per i cittadini. Significa condannare praticamente a morte i pazienti che sono costretti a rivolgersi al 118, scriveva pur esprimendo totale rispetto e profonda gratitudine per la figura degli infermieri.

Risoluto a voler fermare questo provvedimento perchè con la salute dei cittadini non si scherza e non può essere messa a rischio, aveva pertanto chiesto al manegement dell'Asl di Benevento di bloccare questa iniziativa che, a suo dire, contrasta con le raccomandazioni del Ministero della Salute per prevenire la morte o il grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedlaiero (11/2010).

Ambulanze senza medico, Siiet: falso che con infermieri pazienti muoiono

Intervendo sulla questione sollevata dall'esponente leghista, la Siiet ritiene grave che nell'articolo si ponga l'accento, sin dal titolo, sul fatto che il solo infermiere sui mezzi di soccorso nuoce gravemente alla salute dei cittadini, condannandoli a morte certa.

Un articolo che mette in dubbio la presenza del solo infermiere sull'ambulanza crea nella popolazione, che solitamente è poco o male informata, preoccupazioni ed allarmismi ingiustificati sulla qualità delle cure in emergenza, portando ad una mancanza di fiducia nei servizi di emergenza e, potenzialmente, a esitazioni nel chiedere aiuto, quando necessario, compromettendo così l'efficacia delle risposte alle emergenze, spiega sottolineando che a causa di queste dichiarazioni le persone potrebbero non accedere ai servizi di emergenza per paura o aggredire gli operatori sanitari in quanto pensano che davvero la presenza del solo infermiere non sia sufficiente a gestire un soccorso.

La Siiet ribadisce con fermezza che non si muore perchè c'è soltanto un infermiere a bordo di un'ambulanza: Un paziente muore se non vengono fornite cure adeguate, quando si decide di non procedere con trattamenti che potrebbero salvare la vita o migliorarne la qualità o quando le condizioni di un sistema sanitario impediscono l'accesso a cure necessarie, spiega specificando che ad influenzare la mortalità di una persona sono alcune variabili come i fattori sistemici, le condizioni del paziente e le decisioni cliniche condivise nel team sanitario di soccorso. Si tratta di indicatori di esito di mortalità, la cui valutazione richiede un'analisi complessa e multidisciplinare per la quale è difficile isolare il contributo delle singole professioni coinvolte.

Siiet ritiene pertanto che, senza avere capacità analitiche e predittive, non si può dichiarare in un articolo che la sola presenza dell'infermiere sulle ambulanze porterebbe ad un aumento della mortalità. La letteratura scientifica ha invece dimostrato che è proprio la presenza dell'infermiere a ridurre inequivocabilmente gli esiti negativi. Dubitare sulla presenza del solo infermiere significa asserire che gli infermieri potrebbero non avere le competenze necessarie per gestire le emergenze.

Come dimostrato dall'ampia casistica, la Società illustra che laddove nelle regioni virtuose da oltre un decennio si sono integrati i servizi 118 con le ambulanze a leadership infermieristica, si è verificata un'ottimizzazione delle risorse impiegate e una capillarizzazione del soccorso.

Ricorda inoltre che tutto il personale è soggetto ad un'alta formazione accademica e specialistica, che la preparazione degli infermieri che operano in emergenza è riconosciuta a livello internazionale e che la loro professionalità si esprime ogni giorno nella qualità delle prestazioni erogate a sostegno dei cittadini.

Siamo di fronte all'ennesima ingiunzione paradossale dove gli infermieri ed i cittadini si trovano di fronte ad aspettative contraddittorie: devono fornire cure di emergenza efficaci in autonomia, come da ordinamento giuridico, ma allo stesso tempo la loro capacità di farlo in assenza di altre figure professionali viene messa in dubbio, mettendoli in una posizione in cui, nonostante la loro competenza, possono risultare inadeguati a causa delle aspettative esterne, denuncia il direttivo della Siiet.

Ricordando quanto sia richiesto di garantire che il sistema sanitario rimanga resiliente, flessibile e capace di fornire assistenza di alta qualità massimizzando l'uso efficiente delle scarse risorse disponibili, la Siiet specifica che la risposta sanitaria in emergenza pre-ospedaliera deve essere in ogni caso modulata con attenzione in base alla gravità, alle necessità assistenziali e alle condizioni del paziente.

Questo significa che le decisioni riguardanti il personale da inviare sul posto – che si tratti di infermieri, medici, personale tecnico o di soccorso – devono essere prese considerando la natura e la severità dell'emergenza. Un approccio modulato assicura pertanto che le risorse siano distribuite ed assegnate in modo efficiente, garantendo che i pazienti ricevano il livello di assistenza adeguato alla loro situazione specifica.

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