Rianimazione
I bambini tecnologicamente dipendenti sono bambini con un alto livello di fragilità, hanno molte sfaccettature e sono complicati da gestire per i sanitari.
L'assistenza nel bambino dipendente dalla tecnologia
È importante sapere che negli ultimi anni stanno aumentando. Erano molti, ma saranno sempre di più. Questo, come è emerso nel corso del V° Congresso nazionale Amietip, dipende da molteplici fattori.
Prima di tutto, la scienza e la medicina hanno fatto numerosi progressi, quindi si riescono a curare in modo adeguato i pazienti sia nella fase dell'urgenza che a livello territoriale.
I pazienti, inoltre, hanno tassi di sopravvivenza più alti e vivono più a lungo. Hanno una piccola differenza rispetto ai bambini normali, come per esempio le numerose ri-ospedalizzazioni, quattro/cinque volte all'anno.
Questo significa un aumento di costi e di spesa in termini di risorse, sia per chi lavora nella sanità che per la Sanità in generale.
Per gestire questa problematica all'estero hanno creato alcuni programmi di collaborazione tra ospedali e territorio per distribuire la spesa sanitaria in modo che i pazienti non siano ricoverati per le problematiche correlate alla cronicità, ma che accedano all'ospedale solo in caso di problemi urgenti.
Sarebbe interessante in Italia affrontare un percorso di questo tipo, tenendo conto delle necessità del bambino in senso olistico, quindi non solo la cura della patologia, ma anche il problema dell'alimentazione, dello sviluppo neuropsicologico, della motricità.
In modo che questo non ricada esclusivamente sulle famiglie, che giocano un ruolo fondamentale. I genitori necessitano di un grande supporto da parte dei sanitari, di attenzione e soprattutto di ascolto.
In questo senso stanno nascendo numerosi centri per dare ascolto ai genitori e comprendere meglio il loro vissuto rispetto all'esperienza della cronicità.
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