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Il morso di vipera è un evento raro e che riguarda territori rurali o montani, ma nonostante ciò gli effetti pericolosi per le vittime possono essere anche molto gravi (in rari casi letali). Per questa ragione è opportuno che il personale di emergenza sia preparato alla gestione del morso di vipera, ma soprattutto che la popolazione conosca le regole base da adottare in caso di morso (conoscendo soprattutto cosa non fare correggendo retaggi culturali sbagliati appartenenti al passato).
Com'è fatta una vipera
In Italia ci sono molte specie di ofidi (serpenti), ma sono solo le vipere (viperidae o viperidi) che hanno la caratteristica di inoculare veleno durante un morso.
La più diffusa, da nord a sud Italia, è la vipera comune (vipera aspis), ma in aree specifiche possono esserci specie diverse:
- In Trentino Alto Adige si può trovare la vipera cornuta (vipera ammodytes)
- In Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna abita la vipera palustre detta anche marasso (vipera berus)
- Nelle Marche, Umbria e Abruzzo si può trovare la vipera degli orsini (Vipera Ursinii).
Meccanismo di tossicità del veleno di vipera
Il veleno di vipera è una sostanza proteica complessa con spiccata attività enzimatica; la sua tossicità è causata da alcuni polipeptidi che si legano a diversi recettori con azioni di diverso tipo in base al sistema aggredito: neurotossicità, emotossicità, cardiotossicità, miotossicità (o una combinazione di questi).
Il veleno della vipera è costituito anche da nucleotidi e protidi che servono ad immobilizzare, uccidere e iniziare a digerire le prede.
Pericolosità del veleno di vipera
Il veleno delle vipere italiane di norma non è letale anche se può causare gravi complicazioni che richiedono il trattamento adeguato. Può essere invece letale per bambini piccoli e anziani con malattie croniche o debilitanti.
La frequenza dei decessi in Italia è di circa uno all'anno, numero molto inferiore delle morti per punture di imenotteri, ad esempio, e quindi la percezione sulla pericolosità non è oggettiva, ma deriva di più dalla secolare e irrazionale paura dei serpenti.
La letteratura identifica una mortalità dello 0,1% delle persone morse da una vipera e spesso per anafilassi e non per gli effetti del veleno in sé.
La pericolosità, però, è dovuta principalmente alla azione emotossica che crea coagulopatie (azione emorragica per via di enzimi che a piccole dosi gelificano il fibrinogeno e creano coagulazione intravascolare disseminata mentre a grandi dosi lisano il fibrinogeno e creano emorragie) e a quella neurotossica, che può causare paralisi spastica, convulsioni, alterazioni della coscienza o edema cerebrale.
Altre complicazioni si possono verificare nel sito del morso, in cui avviene un danno diretto dell'endotelio dei capillari e che può infettarsi o andare incontro a necrosi o addirittura sindrome compartimentale: il veleno di vipera ha un’azione citotossica e necrotizzante a causa di numerosi enzimi che distruggono le proteine delle cellule alterando anche la permeabilità della membrana dei capillari, causando stravaso di elettroliti, albumina e globuli rossi attraverso le pareti vasali nella sede del morso.
Come citato in precedenza ci può essere anche il rischio di shock anafilattico, che mette in pericolo la vita del paziente in modo maggiore che il veleno stesso per le implicazioni emodinamiche e ostruttive delle vie aeree da edema.
Una complicanza possibile è anche l'insufficienza renale acuta a causa di emoglobinuria, mioglobinuria e bilirubinuria e che può richiedere emodiafiltrazione.
Infine il veleno di vipera ha un’azione anche emolitica dei globuli rossi e quindi può esserci anemia emolitica con iperpotassiemia.
Come prevenire il morso di vipera
Quando ci si trova una vipera davanti bisogna restare fermi e battere a terra con i piedi o un bastone, perchè è un serpente non aggressivo e molto sensibile alle vibrazioni del terreno, per cui tende ad allontanarsi.
All'atto del morso aprirà la bocca alla sua massima estensione e farà scattare i denti veleniferi, che in posizione di riposo sono ripiegati sul palato. Non è detto quindi che la vipera usi il veleno di cui è dotata, perché rappresenta per lei una risorsa preziosa e difficile da rigenerare, per cui potrebbe capitare che faccia un “morso secco” che causa solo una ferita senza la pericolosità del veleno.
Utilizzare scarponi da montagna, calzettoni pesanti e pantaloni lunghi aiuta a ridurre la profondità del morso.
È utile inoltre portare con se quando si va in montagna due rotoli di bende autoadesive che serviranno in caso di morso a fare il bendaggio linfostatico.
Bibliografia
- Agarwal A, Kumar T, Ravindranath KS. Sinus node dysfunction complicating viper bite. Asian Cardiovasc Thorac Ann. 2015 Feb;23(2):212-4
- Sunitha K, Hemshekhar M, Thushara RM. Inflammation and oxidative stress in viper bite: an insight within and beyond. Toxicon. 015 May;98:89-97
- Manuale di medicina d'emergenza. McGraw-Hill Education. 2a edizione 2007 Gopalakrishnan M,Vinod KV, Dutta TK. Exploring circulatory shock and mortality in viper envenomation: A prospective observational study. QJM. 2018 Aug 13 AIFA, Bollettino di Informazione sui Farmaci, maggio-giugno 2011
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