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Emergenza-Urgenza

Supporto extracorporeo meccanico in caso di arresto cardiaco

di Mirco Magri

Extraospedaliera

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Il trattamento avanzato dell’arresto cardiaco mediante supporto extracorporeo prevede la creazione di un gruppo dedicato di sanitari anestesisti rianimatori, medici di Pronto soccorso, cardiologi e personale infermieristico (ECMO TEAM) dedicato alla cannulazione percutanea in Pronto soccorso e alla cura in Terapia Intensiva dei soggetti in ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenation for Critically); più precisamente: ECMO + CardioPulmonary Resuscitation, dove la gestione avanzata dell’arresto cardiaco in cui a fronte di un arresto cardiocircolatorio refrattario alle convenzionali terapie mediche massimali è previsto l’inizio di un supporto cardiocircolatorio extracorporeo sul territorio per poi proseguire in area critica ospedalizzata o DEU.

Trattamento avanzato extraospedaliero arresto cardiaco con DEP Easy Pulse

Il trattamento avanzato extra ed intra-ospedaliero dell’arresto cardiaco si pone come obiettivo primario il miglioramento dell’outcome clinico dei pazienti colpiti da arresto cardiocircolatorio, offrendo una possibile chance terapeutica aggiuntiva in un contesto altrimenti gravato da elevatissima mortalità. Tale obiettivo è fortemente supportato dai dati della letteratura scientifica.

L'innovazione tecnologica ha portato sulla scena di un arresto cardiaco un dispositivo meccanico per la CPR ad alimentazione elettrica incredibilmente piccolo e leggero, con un peso di 3,5 kg, ideale per spazi ristretti e che esegue compressioni toraciche multidirezionali (3D), compressioni toraciche di alta qualità ad una frequenza e una profondità costanti, impossibili da ottenere con compressioni manuali e la possibilità di ciclo compressione-ventilazione 30:2.

Semplice nel suo utilizzo, grazie al sistema con cursore e fibbia, il dispositivo può essere facilmente collegato alla parte superiore del corpo: facile da posizionare, ha batteria sostituibile con indicatore del livello di carica con funzionamento autonomo per 45 minuti. Un vero progresso rispetto al massaggio manuale.

Indicazioni operative

  • ACC testimoniato, non traumatico, con un tempo di no-flow massimo di 10 minuti, in un pz di età compresa fra i 14 e i 70 anni, senza gravi co-patologie in atto con particolare riferimento a malattie neuro-degenerative e neoplastiche
  • Inizio della rianimazione avanzata sec. algoritmo ALS, entro 20 minuti dall’esordio, garantendo una adeguata ventilazione ed ossigenazione ed almeno una via venosa periferica di grosso calibro (in alternativa accesso intraosseo)
  • Ritmo d’esordio defibrillabile (FV/TV senza polso).
  • C-shock in numero massimo di 3 senza ripresa di circolo
  • Adozione del massaggiatore esterno automatico in dotazione all’automedica, con apprezzabile polso
  • Applicazione di End tidal CO2 e monitoraggio del paziente per il mantenimento di una condizione di stabilità il più possibile vicina all’omeostasi
  • Trasporto sotto massaggiatore automatico presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Baggiovara con contestuale attivazione del personale medico-infermieristico dedicato
  • All’arrivo del pz presso il PS del DEU il paziente verrà preso in carico dal Team di Emergenza del PS costituito da 1 medico, 2 infermieri ed 1 OSS supportato da 2 Intensivisti, da 1 infermiere di Terapia Intensiva, dal Tecnico Perfusionista e dal Cardiologo di Guardia (ECMO TEAM)

Sul territorio

    • L’equipaggio del SET118 intervenuto sul posto, dopo aver effettuato le manovre rianimatorie secondo le procedure specifiche in essere, preso atto della eleggibilità del paziente al percorso ECMO (ACC testimoniato, non traumatico, con un tempo di no-flow massimo di 10 minuti, in un pz di età compresa fra i 14 e i 70 anni, senza gravi co-patologie in atto con particolare riferimento a malattie neuro-degenerative e neoplastiche), attiva l’ECMO Team chiamando il Triage del Pronto Soccorso dell’OCB (prevedere attivazione tramite COEE - se sanitari 118 impegnati nella rianimazione, attiveranno il percorso via radio alla Centrale Operativa, codificando con “ATTIVAZIONE ECMO/ACR”: l’operatore di centrale attiverà il PS senza comunicare alcun parametro del paziente, al max lo stimato di arrivo) L’attivazione del triage per percorso ECMO/ACR potrà avvenire con due modalità:

Florence Nightingale

  • (preferibile) l’equipaggio impegnato nelle manovre di rianimazione, al terzo tentativo infruttuoso di defibrillazione avvisa il triage via telefono, attivando il PERCORSO ECMO/ACR, comunicando lo stimato di arrivo
  • nel caso in cui l’equipaggio “materialmente” non riesca ad attivare il triage del PS del DEU, comunicherà via radio alla Centrale Operativa la necessità di attivazione del PERCORSO ECMO/ACR
  • L’operatore di Centrale Operativa comunicherà al triage del PS del DEU “l’arrivo (con tempo stimato) di codice 3, attivazione PERCORSO ECMO/ACR”
  • Nella rianimazione sarà seguito il tradizionale approccio secondo le linee guida ALS ma saranno erogate al massimo 3 scariche del defibrillatore durante le manovre rianimatorie stesse e, persistendo una condizione di assenza di circolo, il paziente eleggibile sarà centralizzato nel più breve tempo possibile verso il Pronto Soccorso del DEU
  • Al paziente stesso dovrà comunque essere garantito un approccio rianimatorio aggressivo, teso a mantenere una condizione il più possibile stabile in termini di ossigenazione, di temperatura corporea, di glicemia e se possibile di perfusione
  • Durante il trasporto il paziente in ACC persistente dovrà essere sottoposto continuativamente a Massaggio Cardiaco Esterno mediante massaggiatore automatico e dovranno essere monitorati con attenzione e continuità i suoi parametri vitali

In Pronto Soccorso

  • L’infermiere di Triage, ricevuta la chiamata, attiva immediatamente il medico Team leader e l’infermiere capoturno
  • Il medico Team Leader attiva quindi il Cardiologo di guardia e l’Anestesista di guardia, precisando l’attivazione del Team ECMO

Potenziali complicanze

Nonostante un trend orientato verso un maggiore numero di complicanze cliniche con l’utilizzo dei massaggiatori meccanici rispetto alla RCP manuale, non sono descritti eventi avversi severi, ad eccezione di alcuni isolati casi clinici riportati in letteratura.

Le lesioni più frequenti sono le fratture costali, dello sterno, della trachea e naturalmente le lesioni della cute. Molto più rare sono le lesioni della pleura, del pericardio e del miocardio. Le perforazioni di organi addominali sono rare e hanno un’incidenza minore dell’1%. La conoscenza delle potenziali complicanze severe legate all’utilizzo dei massaggiatori automatici è utile per un precoce riconoscimento e trattamento dei pazienti persistentemente instabili dopo il ROSC.

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