Cos’è il Taser e quali sono i rischi di salute legati al suo utilizzo

Extraospedaliera

Aritmie cardiache, infezioni e alterazioni della respirazione sono alcune delle problematiche legate all’utilizzo del Taser, lo storditore elettrico (o dissuasore elettrico) che funziona attraverso una scarica elettrica in grado di immobilizzare i muscoli del corpo.

Cos’è il Taser e quali sono i rischi di salute legati al suo utilizzo

Il Taser è un dispositivo utilizzato durante le operazioni di Polizia per immobilizzare un soggetto pericoloso. Il suo funzionamento è dovuto a due elettrodi che, sparati a 55 metri al secondo, si inseriscono nel sottocute ed erogano una scarica elettrica in grado di irrigidire il corpo del soggetto, facendolo dunque cadere a terra immobilizzato. Questa azione non è però esente da rischi, soprattutto da un punto di vista sanitario.

Morte per aritmia maligna da Taser

Il TASER (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle, fucile elettronico di Thomas A. Swift) per la sua metodologia di azione è in grado di causare, nei soggetti sani, aritmie cardiache.

I soggetti con una frequenza cardiaca elevata derivante da un utilizzo di droghe oppure da uno sforzo estremo (es. fuga) sono particolarmente predisposti a presentare un arresto cardiaco dopo essere stati immobilizzati mediante questo dispositivo e, se non trattati immediatamente, possono andare incontro a morte cardiaca improvvisa. Per questi motivi molti reparti di polizia statunitensi sono stati dotati di un defibrillatore, in modo tale da poter tempestivamente intervenire qualora il Taser provochi un arresto cardiaco nel soggetto immobilizzato.

Taser e rischio di incendio

I Taser, come altri dispositivi elettrici, possono causare un incendio se utilizzati vicino a materiale infiammabile. Per questo motivo l’utilizzo del Taser è espressamente vietato laddove possa essere presente nelle circostanze del liquido o del fumo infiammabile (es. stazioni di rifornimento o laboratori di metanfetamina).

Uno studio condotto dal Ministero dell'Interno britannico ha indagato il rischio che il Taser inneschi il gas CS, sostanza utilizzata come lacrimogeno. Durante sette esperimenti, i manichini venivano colpiti dal Taser dopo essere stati immersi in questo gas: in due prove le fiamme prodotte erano severe e inghiottivano la metà superiore del manichino, inclusa la testa.

Per questo motivo è da preferirsi l’utilizzo di spray al pepe a base di acqua o olio, in modo tale da poter utilizzare il Taser senza che vi sia il rischio di un innesto di incendio. È per questo sconsigliato l’utilizzo del Taser durante manifestazioni che, per motivi di ordine pubblico, abbiano richiesto l’utilizzo di gas lacrimogeno.

Utilizzo del Taser come strumento di tortura

Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha riferito come l’utilizzo del Taser, a causa del dolore acuto provocato, possa essere una forma di tortura. Oltre a questo, ha messo la comunità internazionale in guardia rispetto alla possibilità che questo dispositivo abbia esiti mortali.

In riferimento a questi ultimi, il giornale The Guardian ha gestito per due anni un database - The Counted – che registrava tutti gli omicidi avvenuti negli Stati Uniti da parte della polizia e di altre forze dell'ordine. Mentre nel 2015 furono 50 i decessi imputabili all’utilizzo del Taser (su un totale di 1146 omicidi, il 4,4%), nel 2016 i decessi documentati furono 22 (il 2,0% rispetto ai 1093 totali).

Un’altra organizzazione, Amnesty International, ha condannato l’utilizzo del Taser non solo per il dolore fisico causato, ma anche per il suo elevato potenziale di abuso. In un suo recente report ha difatti riportato diversi presunti casi di uso eccessivo di armi elettroshock che possono configurarsi in un reato di tortura.

A queste due organizzazioni si sono aggiunte al dibattito le posizioni contrarie all’utilizzo dell'American Civil Liberties Union e dell'organizzazione britannica per i diritti umani Resist Cardiac Arrest.

Taser e rischio infettivo

Dato che i cavi del Taser penetrano nella pelle, essi possono rappresentare un rischio per la trasmissione di malattie per via ematica. Quando si rimuovono i cavi dal soggetto immobilizzato è necessario porre attenzione ai taglienti in quanto veicoli di patologie trasmissibili, smaltendoli come indicato dai protocolli locali in essere.

In caso di puntura accidentale è necessario avviare il protocollo post esposizione, il quale prevede che sia alla fonte che al soggetto che si è punto siano effettuati degli esami sierologici il più precocemente possibile, in modo tale da poter eventualmente avviare la profilassi post esposizione. Tali esami vanno ripetuti a distanza di tempo, in modo tale da essere certi dei risultati degli stessi.

Rischi riconosciuti dal produttore

La fabbrica produttrice del Taser ha comunicato in un bollettino di addestramento che le ripetute scosse di un Taser possono essere in grado di alterare la respirazione. Inoltre, sul sito web ufficiale si può leggere che, per un soggetto che si venga a trovare in una condizione di “delirio eccitato”, stordimenti ripetuti o prolungati con il Taser possono contribuire a “rischi per la salute significativi e potenzialmente fatali”.

La stessa casa produttrice, inoltre, ha promulgato una linea guida nella quale consiglia di mirare i colpi al di sotto del centro del torace, in modo tale da erogare la scarica elettrica in una zona lontana dal cuore. In riferimento ai dispositivi elettronici impiantabili (pacemaker o ICD), i test condotti dalla Cleveland Clinic hanno rilevato che i Taser non interferiscono con il loro funzionamento.

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