Extraospedaliera
- Lesioni da scoppio
- Tourniquet: indicazioni e reali benefici del suo utilizzo
- Duty of Care, gli algoritmi dell'emergenza
- Linee Guida sulla gestione preospedaliera delle vie aeree
- Gestione preospedaliera vie aeree paziente in arresto cardiaco
- Gestione preospedaliera vie aeree nel paziente traumatizzato
- Gestione preospedaliera vie aeree nel paziente medico
- Modificatori della tecnica per gestione preospedaliera vie aeree
- Taranto: servizio di emergenza-urgenza 118 rischia il collasso
- Gestione delle vie aeree nei traumi penetranti gravi
- Arresto cardiaco, nuovo punteggio per prevedere morte cerebrale
- Consenso internazionale RCP: aggiornamento ILCOR 2023
- Partita per il Medio Oriente la nave-ospedale Vulcano
- Gestione emergenze territoriali, l'esperienza 118 di Pozzuoli
- Effetti del primo tempo di somministrazione di adrenalina
- Fattori prognostici per ECPR
- Linee Guida su gestione del paziente critico in elisoccorso
- Campi Flegrei, prove di evacuazione negli ospedali
- Supporto vitale extracorporeo in shock cardiogeno da infarto
- Intubazione endotracheale in gravi lesioni cerebrali traumatiche
- Caratteristiche delle lesioni contusive mortali
- Chiunque può annegare, nessuno dovrebbe
- Piano Caldo: Ministero introduce il Codice Calore
- Oltre l'emergenza: l'espansione del ruolo infermieristico
- Istruzioni pre arrivo RCP: effetti chiamate rete fissa o mobile
- SORES, il cervello del sistema emergenza FVG
- Segno di Battle
- Trauma cranico: le ultime novità pubblicate in letteratura
- Gestione trauma cranico: nuove linee guida NICE 2023
- Intossicazione da monossido di carbonio
- Adrenalina in ACR extraospedaliero: impatto via somministrazione
- Quanto ventilare durante RCP in ACR extraospedaliero
- Associazione prognostica tra fragilità e outcome post ACR
- Vittime di valanghe, raccomandazioni ICAR MedCom 2023
- Gestione vie aeree: focus sull'ipotensione postintubazione
- Gestione vie aeree in arresto cardiaco extraospedaliero
- Infermieri in ambulanza, Nursind e Opi: stop alle polemiche
- Focus sull'arresto cardiaco pediatrico extraospedaliero
- Lesioni toraciche nei traumatizzati: epidemiologia e mortalità
- Ipoglicemia come causa reversibile dell’arresto cardiaco
- ECPR in arresto cardiaco con ritmo iniziale di asistolia
- Chiamata al 118 con problemi poco chiari: diagnosi e mortalità
- Sintomi prodromici riferiti nelle 24 ore precedenti un ACC
- Videolaringoscopia o laringoscopia diretta in ACC extraospedaliero
- Vie di somministrazione farmaci nell'ACC extraospedaliero
- Infermiere in ambulanza
- Consenso internazionale RCP: aggiornamento ILCOR 2022
- Presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare
- Strategie di defibrillazione per la FV refrattaria
- Effetti del trasporto in elicottero sulla pressione intracranica
- Ecografia in ambito preospedaliero: a che punto siamo
- Processo decisionale rianimazione preospedaliera oltre la clinica
- Relazione tra decelerazione e pressione intracranica
- SpO2 post-rianimazione preospedaliera e sopravvivenza dopo arresto cardiaco
- Previsione precoce arresto cardiaco refrattario allo shock
- Compressioni toraciche e livelli di EtCO2 durante RCP
- Infermieri in ambulanza, Nursind: stop alle polemiche
- Infermieri del 118 chiedono l’indennità fissa
- Rischio nucleare, pubblicato il nuovo piano nazionale
- Il caso dei Protocolli infermieristici 118 Taranto
- L’importanza dei First Responder in caso di arresto cardiaco
- Defibrillatore con drone nell’arresto cardiaco extraospedaliero
- Ambulanze a rischio la produzione dei veicoli di soccorso
- Colpito da arresto cardiaco, infermiere lo salva
- Sicurezza delle compressioni toraciche meccaniche e manuali
- ECPR: nuovo acronimo per la selezione di pazienti eleggibili
- Paziente politraumatizzato: quale futuro per l’immobilizzazione
- Eventi calcistici, piano operativo per l’assistenza sanitaria
- Video in diretta dagli smartphone al dispatcher migliora RCP
- Unità mobili dedicate migliorano esiti dei pazienti trattati
- Bassa EtCO2 preospedaliera predice shock emorragico in PS
- Benefici angiografia coronarica precoce dopo arresto cardiaco
- Supporto extracorporeo meccanico in caso di arresto cardiaco
- Rianimazione cardiopolmonare extracorporea (eCPR)
- Linee Guida ERC 2021
- Inaugurato treno sanitario, a bordo 18 infermieri esperti
- Aumento della mortalità per infarto durante l'era Covid-19
- Incidenza arresto cardiaco durante Covid-19 in Lombardia
- Verso il futuro della rianimazione cardiopolmonare
- Outcome a lungo termine dello studio Paramedic-2
- Quando l’utilizzo dell’elisoccorso è realmente vantaggioso
- Approccio pratico alle cause reversibili di arresto cardiaco
- Aggiornamento linee guida AHA: RCP e assistenza cardiovascolare
- Arresto cardiaco e impatto delle istruzioni pre-arrivo
- Problema arresto cardiaco pre-ospedaliero in era Covid-19
- Morso del ragno violino, cosa fare
- Infermiere nel soccorso alpino, responsabilità e competenze
- Incidenza arresto cardiaco in pandemia Covid-19
- Idroambulanza, il 118 in ambiente marino
- Barella per trasporto in biocontenimento
- Tempistiche interventi 118
- Gestione vie aeree in caso sospetto o accertato di Covid-19
- RCP in caso sospetto o accertato di Covid-19
- Italia in ritardo sulla geolocalizzazione chiamate 118
- Volet costale
- Trauma cranico penetrante
- Rottura di aorta e grandi vasi toracici da trauma penetrante
- Trauma penetrante addominale
- Lesioni ai polmoni da trauma penetrante
- Trauma penetrante
- Lesioni pleuriche da trauma penetrante toracico
- Trauma penetrante toracico
- 112, il Numero Unico di Emergenza nella realtà genovese
- La sindrome del bambino scosso
- Barella autocaricante
- Sicurezza in ambulanza degli operatori del soccorso
- Advanced life support pediatrico
- Barella cucchiaio
- Riconoscere il bambino in condizioni critiche
- Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga - ARTVA
- Trasporto in emergenza neonatale e assistito materno
- Autista soccorritore, il disegno di legge presentato in Senato
- Coperta isotermica
- Shock anafilattico
- Crollo ponte Morandi, un anno dopo: i racconti dal 112
- Puntura di vespa, come riconoscerla e cosa fare
- National Early Warning Score nelle emergenze territoriali
- Tavola spinale
- Extraospedaliera: metodo SBAR e competenze avanzate
- Ustioni minori: la gestione vulnologica
- Pacing transcutaneo esterno, terapia elettrica in emergenza
- Ambulanza con rete 5G, la sanità del futuro
- Embolia da liquido amniotico
- Flight Nurse: l'infermiere di elisoccorso negli Stati Uniti
- Cricotiroidotomia, una manovra salvavita di emergenza
- Rilevatore di monossido di carbonio - CO Detector
- Collare cervicale, la tecnica di posizionamento
- Collare cervicale, caratteristiche e funzioni
- Ventilatori polmonari portatili o da trasporto
- Zaino di soccorso in emergenza extraospedaliera
- Commozione cerebrale, sintomi e trattamento
- Sintomi e cause di arresto respiratorio
- Infermieri e gestione del morso di vipera
- Morso di vipera, cosa fare e cosa non fare
- Intossicazione da funghi, come riconoscerla e cosa fare
- Tactical Combat Casualty Care, approccio al militare ferito
- CPAP nel preospedaliero
- Direttiva per l'utilizzo di infermieri e medici nelle catastrofi
- Formaldeide, cosa si rischia con l'esposizione a formalina
- Taser, sicurezza e rischi legati al suo utilizzo
- Puntura di tracina, cosa fare e cosa non fare
- Punture di medusa, cosa fare e cosa non fare
- Gestione del paziente ustionato nel preospedaliero
- Effetto adrenalina in arresto cardiaco, le nuove evidenze
- Danno a carico del capo, il trauma cranico
- Ambulanza, com'è fatta e quali tipologie esistono
- L’infermiere di elisoccorso: da quassù si domina il mondo
- Assistenza al parto extraospedaliero
- Gestione team secondo Anesthesia Crisis Resource Management
- Gestione del trauma spinale nelle prime fasi cruciali
- Immunoprofilassi antitetanica in emergenza
- Alfabeto fonetico NATO, comunicazioni standard via radio
- L’effetto del freddo, gestione paziente ipotermico e assiderato
- Gestione del paziente folgorato
- Somministrazione farmaci salvavita, cosa dice la legge
- I soccorsi al paziente con sindrome da annegamento
- Folgorazione elettrica, caratteristiche ed effetti sull'uomo
- Inserimento infermiere neoassunto in Centrale Operativa 118
- Centrale Operativa, la gestione delle emergenze territoriali
- Maxiemergenza: Gestione di una catastrofe o evento maggiore
- Dispatch telefonico Centrale 118: Cos'è e come funziona
- ACR: Conoscere e riconoscere precocemente l’arresto cardiaco
- Gestione del paziente con trauma grave
- Cos'è un defibrillatore, com'è fatto e come si usa
- Automedica, l'infermiere nel soccorso avanzato sul territorio
- Ostruzione delle vie aeree, le manovre salvavita
- Ecg, esecuzione del tracciato in mano ai soccorritori volontari
- Terrorismo, quando il soccorso diventa sostegno
- Als, le manovre di supporto vitale avanzato nell’adulto
- Sindrome da schiacciamento, le manovre di primo soccorso
- Fuori dalla slavina, tra emozione e sangue freddo
- Gestione dolore nell’extraospedaliero: l’esempio Emilia Romagna
- Area critica: l’infermiere figura centrale dell’assistenza
- Infermiere e maxi-emergenza: simulazione disastro aereo
- Gravidanza e politrauma: strategie di intervento
- Numero Unico di Emergenza 112: non è il vecchio 118
- NUE 112: ecco come funziona in Lombardia
- 112, in Italia arriva il numero unico per le emergenze
- Lo strano caso della chiamata al 112
- Trasporto dei pazienti con STEMI
I benefici di eseguire un’angiografia coronarica precoce assieme alla rivascolarizzazione nei pazienti rianimati sul territorio senza che vi sia un’evidenza elettrocardiografica di sopraslivellamento del tratto ST non sono chiari. Per questo è stato recentemente condotto uno studio, i cui risultati sono stati presentati recentemente sul New England Journal of Medicine, che ha sancito come questa strategia non comporti alcun beneficio rispetto al rischio di morte per qualsiasi causa a 30 giorni di distanza.
Angiografia dopo arresto cardiaco senza sopraslivellamento tratto ST
La prognosi nei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero è sfavorevole, con una mortalità che arriva al 65% anche tra coloro che si sottopongono con successo alla rianimazione e al ricovero ospedaliero. La sindrome coronarica acuta rappresenta fino al 60% dei pazienti arresti cardiaci ospedalieri in cui è stata identificata una causa cardiaca e il riscontro di sopraslivellamento del tratto ST all’ECG post-rianimazione possiede un buon valore predittivo positivo per le lesioni coronariche acute che scatenano l’arresto cardiaco.
Tuttavia, nel sottogruppo molto più ampio dei pazienti senza sopraslivellamento del tratto ST, lo spettro delle cause sottostanti è considerevolmente più ampio e comprende sia cause cardiache che non cardiache. Un recente studio randomizzato condotto su pazienti dopo un arresto cardiaco senza sopraslivellamento del tratto ST ha confrontato gli esiti derivanti da un’angiografia immediata o da un’angiografia ritardata e non ha mostrato differenze significative tra i gruppi nell’endpoint primario di sopravvivenza a 90 giorni o in nessuno degli endpoint secondari di efficacia o sicurezza.
Tuttavia, questo studio ha incluso solamente pazienti che avessero presentato un ritmo defibrillabile, ovvero una popolazione che rappresenta circa il 60% dei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento del tratto ST. Alla luce di ciò, le evidenze rispetto l’indicazione generale e la tempistica dell’angiografia coronarica nei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero, compresi quelli con ritmo non defibrillabile, sono ancora limitate.
Per questo motivo alcuni ricercatori hanno condotto lo studio TOMAHAWK, dove è stata testata l’ipotesi che l’angiografia coronarica immediata di routine (possibilmente seguita da rivascolarizzazione) sia superiore a un approccio differito o selettivo per quanto riguarda la mortalità per tutte le cause a 30 giorni nei pazienti rianimati con arresto cardiaco extraospedaliero senza elevazione del segmento ST.
L’outcome primario dello studio era rappresentato dalla morte per qualsiasi causa a 30 giorni, mentre gli outcome secondari erano rappresentati da:
- Infarto miocardico a 30 giorni
- Deficit neurologico grave, definito come un valore della categoria di prestazione cerebrale da 3 a 5 (con 3 che indicano grave disabilità cerebrale, 4 che indicano coma o stato vegetativo e 5 che indicano morte cerebrale) a 30 giorni
- Morte per qualsiasi causa o grave deficit neurologico a 30 giorni
- Durata della permanenza in terapia intensiva
- Valori seriali per il punteggio di Simplified Acute Physiology Score (SAPS) II
- Riospedalizzazione per insufficienza cardiaca congestizia entro 30 giorni
- Picco di rilascio degli enzimi miocardici
Gli endpoint secondari di sicurezza erano il sanguinamento moderato o grave (da 2 a 5 sulla scala del Bleeding Academic Research Consortium), ictus e insufficienza renale acuta che ha portato alla terapia sostitutiva renale.
Sono stati così arruolati, da novembre 2016 a settembre 2019, un totale di 558 pazienti sparsi in 31 centri di sperimentazione in Germania e Danimarca. Di questi, 4 non hanno completato completamente il processo di randomizzazione per ragioni tecniche. Pertanto, 554 pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo di angiografia immediata (281 pazienti) o al gruppo di angiografia ritardata (273 pazienti); le caratteristiche dei pazienti al basale erano bilanciate nei due gruppi di trattamento.
A 30 giorni, l’outcome primario di morte per qualsiasi causa si era verificato in 143 su 265 pazienti (54.0%) nel gruppo con angiografia immediata e in 122 su 265 pazienti (46.0%) nel gruppo con angiografia ritardata. Nelle analisi time-to-event, non c’era alcuna differenza significativa tra i gruppi di trattamento (rapporto di rischio, 1.28; IC 95%, 1.00 – 1.63; P=0.06).
È stata osservata solo una variazione minore nelle stime di rischio per l’endpoint primario quando le analisi sono state eseguite nella popolazione per protocollo (hazard ratio, 1.21; IC 95%, 0.94-1.56) e nella sicurezza gruppo di trattamento (rapporto di rischio, 1.15; 95% CI, da 0.90 a 1.46).
La maggior parte dei pazienti è morta per gravi lesioni cerebrali anossiche o per collasso circolatorio, con numeri simili nei due gruppi. Per quanto riguarda gli outcome secondari, essi sono riassunti nella tabella che segue.
Questo studio randomizzato multicentrico ha evidenziato come tra i pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero rianimati con successo e senza sopraslivellamento del tratto ST una strategia di angiografia coronarica immediata non selezionata non ha fornito alcun beneficio rispetto a un approccio ritardato e selettivo.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?