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Emergenza-Urgenza

Maxiemergenza: Gestione di una catastrofe o evento maggiore

di Redazione

Extraospedaliera

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Con maxiemergenza o evento maggiore si definisce un evento che sicuramente provoca un imprevisto e subitaneo sconvolgimento dell’ordine delle cose in seguito al quale si verifica uno squilibrio temporaneo tra bisogni e risorse del soccorso. Nella gestione degli eventi maggiori lo schema organizzativo sul quale si fonda tutta l’attività è la chiave di una buona gestione dell’evento.

L'organizzazione della macchina dei soccorsi nella maxiemergenza

soccorsi emergenza

Quando entriamo in un Pronto soccorso di un grande ospedale nelle ore di maggiore afflusso, abbiamo l’impressione del caos; solo chi conosce l’organizzazione riesce a vedere lo schema che ne regola l’attività.

Nell’ambito della gestione degli eventi maggiori o maxiemergenze quello che diventa assolutamente importante è modificare una situazione di caos estremo in una situazione di caos moderato, dunque gestito.

Questo significa che lo schema organizzativo diventa fondamentale per permettere ai professionisti di portare la loro opera a chi ne ha necessità, cioè alle vittime. Di loro dobbiamo ricordare che sono sicuramente gli individui feriti, anche bambini, ma anche coloro che sono coinvolti nell’evento, perché toccati negli affetti, o nelle proprie attività. Spesso le vittime possono essere anche tra i soccorritori, soprattutto quando questi intervengono nell’area in cui vivono.

Quindi nella gestione degli eventi maggiori lo schema organizzativo sul quale si fonda tutta l’attività è la chiave di una buona gestione dell’evento.

Negli ultimi vent’anni sono stati sviluppati diversi modelli di gestione, ma i principi di base che formano lo schema sono oramai universalmente riconosciuti come punti fondamentali nell’organizzazione.

Troviamo dei concetti fondamentali a cui fare attenzione, che sono:

  • la temporalità: l’evento può risolversi entro le 12 ore, oppure può impegnare i soccorsi per un tempo maggiore;
  • lo sconvolgimento dell’ordine delle cose, che può riguardare un’area confinata, oppure può coinvolgere un’area più ampia e soprattutto può coinvolgere la viabilità, le comunicazioni, le linee elettriche, la rete del soccorso stessa;
  • lo squilibrio tra bisogni e richieste di soccorso, per i quali i sistemi che devono fronteggiare l’evento - cioè forze dell’ordine, soccorso tecnico e soccorso sanitario - non sono in grado in modo rapido di avere tutte le risorse per fornire le risposte necessarie a gestire l’evento stesso.

È proprio in quest’ultimo punto che troviamo la necessità di organizzare la gestione delle risposte, con la finalità di dare risposte congrue alle necessità.

Da quanto detto scaturisce un'altra importante considerazione: la risposta agli eventi ha sempre un andamento bifasico.

La prima fase di risposta è immediata e avviene sulla base delle risorse disponibili immediatamente, la seconda fase invece avviene in modo ritardato ed è il frutto dell’attuazione dei piani relativi alla gestione dell’evento e quindi l’arrivo delle risorse ulteriori necessarie, che vengono attivate sulla scorta del dimensionamento e della tipologia dell’evento stesso.

Tipologie della maxiemergenza

Gli eventi possono essere classificati per tipologia, cioè:

  • naturali: i terremoti, le alluvioni, i tifoni o le tempeste di cui purtroppo le pagine di cronaca sono pieni, anche nel nostro paese;
  • causati dall’uomo: gli incidenti nei trasporti, oppure i disastri ambientali, industriali o conflittuali sociologici, come le manifestazioni di massa, gli attentati, le guerre.

Possono rappresentare un’emergenza traumatica, come ad esempio il deragliamento del treno nel 2010 in Trentino, con 9 morti e 28 feriti; oppure solo medica, come l’avvelenamento nel teatro di Mosca nel 2002, nel quale furono colpite 646 persone.

La classificazione è prevista dalla Legge di istituzione del Servizio di Protezione Civile Nazionale (Legge 225/92) e prevede 3 tipi di eventi, per ognuno dei quali sono identificati precisi ambiti di competenza e responsabilità nella gestione dei soccorsi:

Tipo A Tipo B Tipo C
Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che, per la loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni provinciali o regionali Calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari

Affrontare le maxiemergenze

Rispetto alla necessità di gestione dopo la definizione del problema, la modalità per affrontarla prevede che ci sia strategia, con l’elaborazione dei piani di intervento, tattica, con le esercitazioni e lo svolgimento dei piani e la logistica, con tutte le risorse necessarie al sostegno dei piani, come uomini, materiali e mezzi.

La pianificazione è il primo passo: considera i rischi presenti e raccorda sia nell’extraospedaliero che in ospedale i diversi punti del sistema e i diversi Enti che intervengono, riconoscendo per ognuno i ruoli da espletare e i momenti della gestione dell’evento in cui questi si esplicano.

Il Major Incident Medical Management & Support

Il modello più funzionale deriva dall’esperienza militare, come molta parte della medicina del soccorso. Il Major Incident Medical Management & Support (MIMMS) adottato da diversi Paesi della NATO come standard di soccorso militare, promuove delle regole che cercano di rendere “ordinato” il caos attraverso un approccio definito “all hazard”, cioè multirischio.

Dott.ssa Silvia Scelsi, Infermiera

  • Vice Presidente Aniarti
  • Responsabile Dipartimento Infermieristico e delle Professioni Sanitarie Istituto G. Gaslini

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