Extraospedaliera
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Durante la prima fase pandemica diversi Paesi hanno riportato una stretta correlazione tra l'andamento della pandemia e l'incidenza di arresto cardiaco extraospedaliero. Dato che le evidenze scientifiche non sono riuscite ad individuare diversi aspetti di questa problematica, alcuni ricercatori lombardi hanno condotto uno studio analizzando tutti gli arresti cardiaci avvenuti in alcune provincie della loro regione durante la pandemia.
Lombardia, indagine su arresto cardiaco extraospedaliero in era Covid-19
Gli obiettivi perseguiti dai ricercatori erano tre:
- Confermare la correlazione tra l'incidenza di arresto cardiaco extraospedaliero e Covid-19 in un periodo di tempo più lungo, inclusa la fase discendente della pandemia
- Confrontare l'incidenza di arresto cardiaco extraospedaliero nel picco post- e pre-pandemico
- Verificare se l'incidenza di arresto cardiaco extraospedaliero fosse più strettamente correlata con le diagnosi giornaliere di Covid-19 o con il tasso di ricoveri in terapia intensiva
Per verificare questi dati i ricercatori hanno considerato tutti gli eventi di arresto cardiaco extraospedaliero che siano stati riportati nell’apposito registro lombardo (Lombardia CARe) dall’1 gennaio 2020 al 9 ottobre 2020 e che si siano verificati nelle province di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova e Varese.
I nuovi casi giornalieri di Covid-19 nell'intera regione Lombardia, nonché il conteggio giornaliero dei pazienti Covid ricoverati nelle unità di terapia intensiva sono stati raccolti dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
I risultati
Durante il periodo di studio si sono verificati 2488 arresti cardiaci extraospedalieri e la rianimazione è stata tentata in 1629 di essi (65,5%). L'età mediana era di 78 anni (IQR 66 – 86 anni), l'evento si è verificato a domicilio del paziente in 1392 casi (85,5%) e un'eziologia medica è stata trovata in 1519 (93%).
L'evento è stato testimoniato in 756 (46,4%), il ritmo era non defibrillabile in 1393 (85,5%) e la rianimazione cardiopolmonare è stata condotta da parte degli astanti in 519 (32%). Analizzando i dati, l'andamento dell’arresto cardiaco extraospedaliero ha seguito l'andamento della pandemia sia durante la fase di ascesa che di discesa e nei 283 giorni di osservazione è stata provata una correlazione statisticamente significativa, rafforzando la profonda relazione tra la pandemia e l'incidenza di questa evenienza.
*Il pannello A mostra l'incidenza giornaliera di arresto cardiaco extraospedaliero/100.000 abitanti (rosso chiaro) e la sua media di 7 giorni (rosso) insieme ai nuovi casi giornalieri di COVID-19 (azzurro) e alla sua media di 7 giorni (blu); la loro correlazione statistica è fornita nel pannello B. Il pannello C rappresenta l'incidenza giornaliera di arresto cardiaco extraospedaliero/100.000 abitanti (rosso chiaro) e la sua media di 7 giorni (rosso) insieme al conteggio giornaliero dei pazienti in terapia intensiva (azzurro) e alla sua media di 7 giorni (blu); la loro correlazione statistica è fornita nel pannello D.
L'incidenza mediana giornaliera di arresto cardiaco extraospedaliero dopo il primo picco, ovvero dal giorno 150 in poi, era inferiore rispetto alla prima della fase di aumento, cioè prima del giorno 50 (0,3 [IQR 0,2 – 0,4] vs 0,5 [IQR 0,3 – 0,6], p <0,001) ed era allineata ai dati del 2019 (0,3 [IQR 0,3 – 0,4]).
Questi dati suggeriscono un'assenza di effetti ritardati legati alla malattia o alla pandemia in grado di mantenere i tassi più elevati di arresto cardiaco extraospedaliero durante la fase di bassa incidenza dopo il primo picco pandemico.
Infine, il tasso giornaliero di arresto cardiaco extraospedaliero si è correlato in modo significativo sia con il numero giornaliero di nuovi casi di Covid-19 sia con il conteggio giornaliero dei pazienti in terapia intensiva, con una correlazione leggermente più forte con quest'ultimo.
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