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Emergenza-Urgenza

Barella autocaricante

di Giacomo Sebastiano Canova

Extraospedaliera

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La barella autocaricante rappresenta il sistema di movimentazione e trasporto più utilizzato in emergenza territoriale. Questo strumento possiede delle caratteristiche peculiari che lo differenziano dalle barelle ospedaliere e, visto il setting di utilizzo, è necessario che possieda determinati requisiti di sicurezza. La barella autocaricante è lo strumento che consente il trasporto del paziente e il suo caricamento e scaricamento da qualsiasi mezzo di soccorso, il tutto in modo corretto e sicuro. Per svolgere la sua funzione di trasporto a terra e di vincolo in ambulanza, solitamente il sistema è composto da due parti: la barella vera e propria e un sistema di ritenzione vincolato all’ambulanza.

Caratteristiche della barella autocaricante

Per quanto riguarda la barella autocaricante la normativa vigente prevede che debba essere progettata in modo tale che il peso del paziente e della barella stessa sia sollevato/portato dal personale addetto solo per un periodo di tempo minimo e le sue caratteristiche devono far sì che durante le procedure di carico e scarico il peso massimo che grava su ogni componente del personale addetto risulti la metà del peso totale del paziente più barella.

Queste procedure, inoltre, devono essere limitate al tempo minimo possibile e la struttura della barella deve garantire l’adozione di una posizione ergonomica ottimale per chi la movimenta.

Per garantire queste caratteristiche, le barelle autocaricanti a funzionamento manuale sono solitamente costituite di alluminio, in modo tale da assicurare al tempo stesso solidità e leggerezza.

In commercio sono presenti anche dei modelli di barella autocaricante automatiche, le quali prevedono che le procedure di caricamento e di abbassamento/alzamento della stessa vengano controllate da un operatore mediante dei comandi posti ai piedi del paziente.

Tuttavia, per motivi di sicurezza e per garantire l’assistenza al paziente anche in caso di avaria, questi modelli prevedono dei sistemi di sicurezza tali da garantire la movimentazione della barella anche in modalità manuale.

Per quanto riguarda le conformazioni possibili, a seconda del modello la barella autocaricante può assumere diverse conformazioni. Trasversalmente, tutte le barelle possono essere abbassate a livello del terreno, permettendo il caricamento di un paziente rinvenuto a terra o vincolato a sistemi di protezione del rachide senza che sia necessario sollevarlo eccessivamente.

Alcune tipologie di barelle possono permettere un abbassamento controllato della loro altezza: qualora siano manuali, solitamente queste altezze sono fisse e in misura variabile (esistono modelli regolabili da 3 a 5 altezze), mentre nel caso della barella automatizzata, l’altezza è completamente regolabile ed adattabile alle diverse esigenze.

Oltre a queste caratteristiche, la barella possiede uno schienale regolabile che permette di raggiungere tutte le posizioni da quella ortostatica a quella semiseduta. Inoltre, anche il pianale posto ai piedi del paziente può essere sollevato, permettendo in questo modo il posizionamento in Trendellemburg.

Un’ulteriore caratteristica di sicurezza che deve essere presente in tutte le tipologie di barelle sono le spondine laterali, le quali devono essere sempre alzate prima di ogni movimentazione del paziente, al fine di prevenirne la caduta.

Come sistema di vincolo, le barelle presentano delle cinture di sicurezza che vincolano 5 punti del paziente: una cintura per le gambe e una cintura per il torace, la quale prevede l’aggancio delle cinture poste per vincolare le spalle del paziente; in questo modo si viene a creare a livello toracico una sorta di struttura di ritenzione a “Y”, che protegge e vincola il paziente alla barella in caso di brusca frenata o accelerazione del mezzo.

Al fine di garantire la loro funzione, la cintura toracica deve essere agganciata escludendo le braccia del paziente, in modo tale che lo scivolamento dello stesso sulla barella sia impedito dalle ascelle.

Sempre in riferimento alle cinture di sicurezza, nel caso in cui si trasporti un paziente posto su tavola spinale, scoop, materassino a depressione, questi ausili devono essere assicurati alla barella tramite l’inserimento delle cinture di sicurezza negli appositi spazi posti ai lati degli stessi.

Sistema di ritenzione della barella autocaricante

In riferimento al sistema di ritenzione della barella, esso garantisce il corretto e sicuro trasporto della barella stessa durante la marcia dell’ambulanza. Solitamente, il sistema di ritenzione è personalizzato per ogni tipologia di barella e garantisce degli standard minimi di sicurezza.

Questo sistema prevede che, una volta caricata la barella in ambulanza, essa sia vincolata al mezzo in due parti, ovvero alla testa a ai piedi del paziente. Inoltre, il posizionamento e il vincolo della barella prevedono che la posizione del paziente sia in direzione opposta rispetto alla marcia: questo avviene per garantire una totale assistenza al paziente durante il trasporto, permettendo l’effettuazione di manovre assistenziali (es. gestione delle vie aeree) sedendosi alla testa del paziente, dunque trovandosi in posizione ottimale.

Una volta caricata la barella in ambulanza (procedura da eseguire in due operatori), va verificato il corretto vincolo della stessa e, qualora presente, va posizionato il gancio che garantisce la ritenzione della stessa ai piedi del paziente.

Il requisito minimo di sicurezza è che il sistema sia garantito per non svincolarsi a urti minori di 10G; tuttavia, in commercio sono presenti barelle che garantiscono la tenuta anche in condizioni che sprigionino energie maggiori.

Per quanto riguarda la procedura di scarico della barella col paziente, anche questa deve essere eseguita da due operatori: mentre uno sgancia il vincolo posto ai piedi della barella e la estrae, il secondo controlla la corretta estrazione e posizione dei carrelli della barella, assicurandosi che scattino correttamente.

In questa fase la principale problematica che può verificarsi è quella di un mancato sgancio completo di quelle poste alla testa del paziente.

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