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Emergenza-Urgenza

Lesioni da scoppio

di Chiara Vannini

Extraospedaliera

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Le esplosioni in zona di guerra sono ormai all’ordine del giorno, ma le esplosioni possono avvenire anche in altri luoghi, come ad esempio in una casa a causa di una fuga di gas oppure in un incidente stradale. Le esplosioni sono fenomeni fisici che provocano un rilascio improvviso di energia, e una conseguente compressione del mezzo circostante (come aria o acqua). Questa compressione ha come effetto quello di aumentare la pressione al di sopra di quella atmosferica, dando luogo alla “sovrapressione”.

Cosa sono le lesioni da esplosione

esplosione

Le esplosioni sono fenomeni fisici che provocano un rilascio improvviso di energia, e una conseguente compressione del mezzo circostante.

L’onda di sovrapressione si propaga al di fuori dell’esplosione ad una velocità supersonica, amplificandosi se si verifica vicino o all’interno di superfici solide, e causando un aumento del potenziale distruttivo.

Questo fa sì che persone che si trovano all’interno di un edificio subiscano lesioni più estese, rispetto a quando l’esplosione si verifica in uno spazio aperto.

In campo bellico, le esplosioni sono causate da armi in grado di provocare lesioni importanti, che possono danneggiare uno o più organi, e che possono essere potenzialmente letali.

La gravità del danno provocato alla vittima dipende da diversi fattori, fra cui:

  • il prodotto utilizzato per confezionare l’arma
  • l’ambiente circostante
  • la modalità di lancio o rilascio dell’arma
  • la distanza tra la vittima e il punto dell’esplosione
  • la presenza o meno di barriere di qualsiasi tipo

Le lesioni da esplosione sono un tipo di trauma che deriva dall’esposizione diretta o indiretta ad un’esplosione. Possono coinvolgere gli organi interni, tra cui polmone, addome, cranio, ma anche l’esterno del corpo, come in caso di ustioni, oppure creare danni all’udito o alla vista.

Principali lesioni

Le lesioni a seguito di un’esplosione o uno scoppio possono essere numerosissime, ma in letteratura vi sono casi descritti che si verificano in maniera più frequente. Fra questi vi sono:

  • Lesioni all’udito: sono lesioni che possono risolversi in pochi giorni, oppure comportare danni permanenti. La sovrapressione può lacerare il timpano, o bloccare il condotto uditivo con emorragia o corpo estraneo
  • Emorragie: risultano essere la principale causa di morte, e sono secondarie a traumi addominali o amputazioni traumatiche. Le emorragie causano a cascata una serie di conseguenze a livello organico, come shock, coagulopatie e ipossia tissutale e cerebrale
  • Lesioni degli arti: sono molto frequenti, e hanno conseguenze gravi come ad esempio infezioni, perdita della massa muscolare, danni ai nervi, fino ad arrivare alle amputazioni
  • Lesioni cerebrali traumatiche: si possono verificare anche in assenza di un trauma diretto, ma come conseguenza di esplosioni
  • Lesioni oculari: sono frequentemente associate a traumi cranici, o traumi del rachide cervicale. L’occhio è spesso coinvolto e a causa della sua superficie ridotta, i danni sono spesso importanti

Trattamento

Il trattamento dipende strettamente dalla tipologia di lesione, dall’organo colpito e dalla gravità del danno. L’efficacia del trattamento è anche strettamente correlata alla disponibilità di essere trasportati in tempi brevi in un ospedale, in quando la maggior parte delle lesioni non possono essere trattate sul posto.

In caso di emorragie degli arti, o amputazioni periferiche, è possibile posizionare un tourniquet e trasportare nel più breve tempo possibile il paziente in ospedale.

In caso di lesioni all’addome, al torace o altro, spesso è necessario anche l’intervento del chirurgo, dell’ortopedico, o del chirurgo vascolare, e quindi anche in questo caso è necessario il trasporto in un ambiente sanitario.

Nel caso in cui vi siano dei sanitari sul posto, è utile posizionare un accesso venoso, attraverso il quale somministrare liquidi o farmaci in breve tempo. È possibile trattare piccole lesioni o emorragie; applicare materiali specifici in caso di ustione; posizionare bendostecche o materiale da immobilizzazione in caso di fratture.

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