Extraospedaliera
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La rianimazione cardiopolmonare extracorporea (eCPR) è un approccio ultra-invasivo per il trattamento di pazienti altamente selezionati in arresto cardiaco refrattario. Poiché esistono solo pochi dati sui criteri di selezione ideali, si raccomanda di assegnare i pazienti con le maggiori possibilità di sopravvivenza.
Rhythm check three - A2BCDE3: nuovo acronimo per eCPR di successo
La selezione precisa dei pazienti è un fattore critico in termini di tempo e risulta essere cruciale per organizzare una eCPR di successo. Poiché i pazienti idonei sono relativamente rari, è essenziale che i sanitari li riconoscano precocemente al fine di mettere in atto tutte le procedure di preparazione e di eventuale centralizzazione.
Al fine di facilitare la memorizzazione dei criteri di inclusione e di esclusione della eCPR, è stato di recente presentato sulla rivista Resuscitation l’acronimo “Rhythm check three - A2BCDE3”:
Controllo del ritmo per tre cicli (se la RCP convenzionale non ha ancora successo, pensare all'eCPR):
- A2
- Age (età ≤ 70 anni)
- Attività (segni di vita, movimento cardiaco negli ultrasuoni)
- Arresto cardiaco testimoniato dagli astanti (Bystander)
- Inizio della RCP (CPR) entro 5 minuti dall'arresto
- Defibrillazione indicata o riscontro di PEA veloce (≥60 BPM)
- E3
- Esclusa malattia allo stadio terminale (vale anche per ordini di non rianimare e comorbilità maggiori)
- EtCO2 ≥ 10 mmHg (1,3 kPA)
- Tempo stimato (Estimated time) per l'eCPR (ad es. < 60 minuti)
- Complicanze stimate (Estimated complications) come incannulamento e operazione
Questo acronimo può essere facilmente adattato a criteri di inclusione locali (es. rimozione di PEA o EtCO2, altri limiti di età o di tempo). Inoltre, con l'aggiunta di una quarta “E” possono essere coperti anche criteri ospedalieri.
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