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Il passaggio di consegne infermieristiche, momento fondamentale per la continuità assistenziale al paziente, nel setting di Terapia Intensiva deve tenere conto di elementi peculiari, quali: cambiamento rapido dello stato clinico del paziente, eterogeneità dei pazienti e la maggiore vulnerabilità del paziente critico.
Consegne infermieristiche in terapia intensiva: Un’analisi di contenuto
Attività obbligatoria, ormai rituale: non c’è turno che inizi o che finisca senza passaggio di consegne. Che siano scritte sul computer o in forma verbale, appuntate su un quaderno, su un foglio o “spuntate” su una checklist precostituita, le consegne infermieristiche sono un must nella continuità delle cure dei nostri pazienti.
Il passaggio di consegne - handoff, handover, sign-out, nursing report, a seconda della sfumatura che si vuol dare al termine - è un processo che comporta il trasferimento di:
- informazioni accurate e aggiornate sul paziente
- presa in carico e responsabilità (accountability)
- aspetti organizzativi e condivisi del lavoro di gruppo
(Colvin et al, 2016; Benaglio et al, 2006).
Se qualcuno si domandasse se le consegne infermieristiche siano davvero importanti e se ne abbiamo davvero bisogno, la risposta è presto detta.
L’errore di comunicazione nella pratica clinico-assistenziale è causa di oltre il 70% degli errori sanitari prevenibili, eventi avversi che portano non soltanto a danno per il paziente, ma anche malessere organizzativo ed aumento dei costi (Gardiner et al, 2015).
Se ci pensiamo bene, l’infermiere si basa sul contenuto e sulla precisione delle consegne al cambio turno per prendere decisioni assistenziali e attuare le sue attività secondo priorità.
Le peculiarità delle consegne infermieristiche in Terapia Intensiva
Ma quali sono le peculiarità del setting di terapia intensiva? Innanzitutto, il cambiamento rapido dello stato clinico del paziente, che può rendere il passaggio di informazioni più impegnativo e delicato.
In secondo luogo, l’eterogeneità dei pazienti, che porta ad una presa in carico multidisciplinare.
Da ultimo, la maggiore vulnerabilità del paziente critico, che non è in grado di partecipare alle attività di cura di sé e di comunicare.
Al prossimo cambio turno poniamoci questa domanda: quali sono le ricadute delle nostre consegne sull’assistenza infermieristica che abbiamo fornito o stiamo per fornire?
Matteo Danielis, Infermiere
Azienda Ospedaliero Universitaria “S.Maria della Misericordia” Udine
Unità di Terapia Intensiva
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