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Emergenza-Urgenza

Team leader e team member, come lavorare in squadra

di Chiara Vannini

Intraospedaliera

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Chiunque si sia trovato a lavorare in situazioni di emergenza, sia nell'intra che nell'extra ospedaliero, avrà compreso quanto è importante lavorare bene in team: essere sincronizzati, riuscire a lavorare insieme senza creare caos, e mantenere ognuno il proprio posto.

Lavorare in team, il ruolo del team leader e dei team member

emergenza soccorso

In situazioni di emergenza è fondamentale saper lavorare in team

I pazienti incontrano team di lavoro durante tutto il loro percorso di cura; il pre-hospital team (118) sul territorio; il team di Pronto soccorso, il team all’interno delle varie U.O. e infine l’eventuale team della riabilitazione nel post ricovero.

Infermieri, medici, tecnici e oss devono essere in grado di parlare una lingua comune, agire ognuno secondo le proprie competenze e abilità, per raggiungere il miglior outcome per quel paziente.

Il corso Etc, European Trauma Course, insegna proprio a lavorare in team, pianificando gli interventi e distribuendo i compiti prima di arrivare sulla scena o iniziare il trattamento, al fine di riuscire a lavorare in maniera strutturata. In molti casi infatti, l'efficacia dell'intervento e della prestazione dipende proprio da come si lavora insieme, piuttosto che dalle singole abilità individuali.

La performance dei vari attori dipende dalle conoscenze e abilità di ognuno, ovvero dalle competenze tecniche, ma un ruolo importante è giocato anche dalle capacità non tecniche, definite come fattori umani.

Le capacità non tecniche sono:

  • Lavoro in team
  • Gestione dei compiti
  • Consapevolezza della situazione
  • Decision making

Questi quattro elementi hanno un comune denominatore, che è la comunicazione.

La comunicazione è un processo interpersonale che è presente costantemente; è un collante che mantiene insieme tutte le fasi del processo, ed è importante che i messaggi siano chiari e non ambigui. Nelle situazioni di emergenza, sia extra-ospedaliera che intra-ospedaliera, è utile tenere a mente tre momenti della comunicazione:

  • Prima dell’arrivo del paziente (team briefing)
  • Durante le varie vasi dell'emergenza
  • Dopo che il paziente è andato via (team del briefing)

Team briefing

Il metodo Etc afferma che il team, per essere funzionale, deve porsi come obiettivo principale quello di conoscere i nomi dei membri che lo compongono. Inoltre, al suo interno deve essere identificato un leader. La leadership è definita come un processo all’interno del quale un individuo influenza un gruppo di individui per raggiungere un obiettivo comune. Per fare questo il leader ha bisogno di credibilità; questa è data dall’esperienza e dalla capacità di dirigere, comunicare, pianificare e coordinare. Il team leader deve riuscire ad adattarsi alle varie situazioni cliniche e alle diverse competenze dei vari membri del team.

La grande capacità del leader deve essere quella di saper focalizzare il team sull’obiettivo, e viste le caratteristiche professionali, dinamiche e umane che deve avere, non è detto che la persona più anziana sia necessariamente la persona migliore per ricoprire questo ruolo.

Il team leader non necessariamente interviene fisicamente sulla scena; anzi, rimanendo fuori ha la possibilità di avere una visione globale della situazione ed è in grado di intervenire in ogni momento e correggere o modificare gli interventi dei team member. Sulla base delle competenze dei team member, il leader assegna i compiti secondo lo schema del BLS A – B – C.

  • A Vie aeree: in questa postazione ci sarà il membro del team responsabile delle vie aree. Sarà un medico rianimatore ad esempio, se il paziente necessita di essere ventilato o intubato
  • B Breathing: respiro. Il team member in questa postazione dovrà valutare il respiro: FR, SpO2, auscultare il paziente per valutare come e se ventila bilateralmente. Palpare e percuotere il torace.
  • C Circulation: circolo. Il team member dovrà valutare FC e PA; monitorare il paziente. Reperire accessi venosi ed eseguire prelievi ematici, EGA ed ECG. Dovrà effettuare un esame obiettivo testa – piedi e in particolare valutare l’addome e il bacino del paziente se è un trauma.

Il team leader dà continui feedback informativi a seconda di come si evolve il caso, condividendo le informazioni tra i membri del team e comunicando ogni cambiamento di piani.

Una comunicazione efficace prevede:

  • Condivisione di un modello mentale della situazione
  • Assenza di distrazioni
  • Buona consapevolezza della situazione
  • Uso di una comunicazione con risposte chiuse
  • Stato di allerta
  • Ambiente senza stress
  • Rispetto e consapevolezza tra i membri del team

Per far sì che vengano trasmesse solo le informazioni chiave, la comunicazione prevede di:

  • Concentrarsi sui fatti che vogliamo comunicare
  • Comunicazione diretta a una persona specifica, chiamando per nome il team member a cui ci stiamo riferendo, e mantenendo un contatto con gli occhi
  • Dare informazioni brevi focalizzate sui fatti (ripetendo se necessario)
  • Il ricevente dà un feedback, comunicando le informazioni ricevute

Team debriefing

Il debriefing è un modo efficace per migliorare le performance future del team. Non deve essere punitivo; deve essere condotto da un membro del team che sa fare un’analisi utilizzando un approccio strutturato e tutti i membri del team devono avere l’opportunità di contribuire allo stesso livello: questo aiuta a comprendere gli errori, gestire i conflitti irrisolti e apprendere lezioni utili per le occasioni future.

Task management (gestione dei compiti)

È il processo di pianificazione, coordinamento e valutazione delle priorità di azione del team. Viene fatto prima di ogni intervento, valutando le competenze dei vari membri del team e controllando le risorse disponibili (materiali, personale e tempo).

La valutazione delle priorità assicura che i compiti vengano identificati e attivati nell’ordine migliore. In molte occasioni, il team identificherà e tratterà immediatamente le lesioni che mettono il paziente in pericolo di vita (es. emorragie massive o ostruzione delle vie aeree). Inoltre, se il paziente peggiora inaspettatamente, il team deve essere pronto a modificare tempestivamente gli interventi.

Consapevolezza della situazione

È la percezione degli elementi dell’ambiente nel tempo e nello spazio, la comprensione del loro significato e la loro proiezione nel loro status nel futuro. Più semplicemente significa sapere che cosa c’è intorno a te. Ci sono tre aspetti di consapevolezza della situazione:

  • Acquisizione di informazioni
  • Comprensione delle informazioni
  • Anticipazione degli eventi futuri

Decision making

È il processo nel quale un individuo elabora le informazioni, sia dalle osservazioni personali che da quelle degli altri membri del team, per poter mettere in atto gli interventi appropriati. La chiave del processo decisionale è il team leader. In ogni situazione occorre valutare vantaggi e svantaggi, poiché solo dopo aver identificato questi aspetti delle varie opzioni viene presa una decisione. Una volta fatto, la decisione deve essere comunicata chiaramente a tutti i membri del team, e si deve ricevere un feedback appropriato per avere la certezza della comprensione.

Ciò che pensavo potesse succedere, è successo?. La risposta a questa domanda porta alla pianificazione degli step successivi. Questa domanda va ripetuta più volte durante l’intervento, perché un buon team leader si riadatta continuamente alla situazione e ogni volta condivide le informazioni con il team.

Fermiamoci un attimo: la tecnica “Stop” (10 secondi ogni 10 minuti)

Le situazioni di emergenza possono essere molto impegnative, con alti tassi di attività. Una tecnica per gestire il sovraccarico di informazioni è quella di rallentare per avere la possibilità di organizzare gli step successivi. Questa tecnica è particolarmente utile nelle situazioni critiche. Prevede che il team leader chieda un time out, per confrontarsi e chiedere suggerimenti agli altri membri del team: ci si ferma 10 secondi e si condividono i pensieri. Questa viene definita “procedura Stop”, o “10 secondi ogni 10 minuti”. Una breve pausa di 10 secondi ogni 10 minuti per scambiarsi le idee può evitare che si compiano attività infruttuose. È particolarmente utile e importante non solo quando il leader ha bisogno di un confronto, ma anche quando non si sta lavorando in maniera armoniosa, per poter ristabilire l’equilibrio.

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