Intraospedaliera
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- Manovra di Valsalva modificata per il trattamento delle TSV
- Sindrome da disfunzione multiorgano
- PEA e asistolia in pazienti con arresto cardiaco intraospedaliero
- Linee Guida ERC 2021
- Igiene cavo orale nel paziente adulto in terapia intensiva
- Intubazione di emergenza nel paziente Covid-19
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- Gestione del delirio nel paziente con COVID-19
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- Gestione dei pazienti sospetti covid-19 in pronto soccorso
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Inquadramento rapido e trattamento tempestivo dei pazienti. Protezione degli operatori. Unità di crisi in ogni ospedale, funzione di “bed management” su due livelli, e condivisione informatica di tutte le informazioni utili. È la sintesi del ”Rapporto Prima Linea Covid-19” pubblicato dalla Simeu, Società italiana della medicina di emergenza urgenza e redatto da alcuni dei direttori di Pronto Soccorso delle zone più colpite dal Coronavirus nel mese di febbraio 2020 in Italia, fra cui Lodi, Piacenza e Padova.
Rapporto SIMEU prima linea covid-19
Le strutture di Emergenza-Urgenza - commenta Salvatore Manca, presidente SIMEU - si sono trovate investite di un grande impegno ‘non previsto’, con problematiche cliniche e organizzative molto rilevanti. Per questo oggi è molto importante condividere una prospettiva che deriva dall’esperienza concreta di chi si è trovato per primo a gestire l’impatto con l’epidemia.
Il virus si è mosso oltre i confini tracciati dagli uomini, ma per contrappasso sta mostrando a tutti che nell’Emergenza ci sono grandi persone oltre che professionisti. C’è chi fa il suo dovere fino in fondo sacrificando molto, se non tutto, della propria vita. Ed è l’esempio di uomini, donne, medici e infermieri come questi che conferma il valore della nostra professione.
Nel documento si legge ancora che Il modello organizzativo dell’unità operativa deve essere rivisto in funzione del contesto: può essere necessario il passaggio a una pianificazione verificata giornalmente con turni redatti in funzione della confermata presenza del personale in servizio. Sono anche opportuni incontri regolari (ogni 2-3 giorni) con il personale del PS/DEA, e predisposizione di una cartella informatica sulla rete locale del PS/DEA con tutte le informazioni e indicazioni utili.
Secondo gli autori del documento l’osservazioni delle prime settimane hanno portato all’identificazione di 5 fenotipi descritti, con possibile evoluzione rapida da un fenotipo all’altro.
Definizione dei fenotipi clinici e gestione
- Febbre senza insufficienza respiratoria (EGA e walking test normali) e Rx Torace normale > dimissibile con indicazione per auto quarantena in attesa dell’esito del tampone
- Febbre con Rx torace ed EGA indicativi per focolaio e/o insufficienza respiratoria modesta (PO2 > 60 mmHg in aa) > O2 terapia – OBI o ricovero in degenza ordinaria
- Febbre con insufficienza respiratoria moderata-grave documentata da EGA in aa al triage (PO2 < 60 mmHg in aa) > O2 terapia / CPAP – ricovero in degenza ordinaria o TSI I
- nsufficienza respiratoria con sospetta ARDS iniziale o polmonite complicata > O2 terapia / CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI
- ARDS franca all’esordio > CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI
Durante i picchi di afflusso per ogni paziente da intubare ci sono circa 5 pazienti PEEP dipendenti e 20 pazienti O2 dipendenti. I fenotipi 4 e 5 sono valutati congiuntamente dal medico d’urgenza e dal rianimatore. I ricoveri in TI sono da considerare quanto l’età e le condizioni generali dei pazienti siano compatibili con trattamento intensivo.
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