Emorragie e lesioni vascolari nelle sparatorie di massa pubbliche civili

Intraospedaliera

Le sparatorie pubbliche di massa tra i civili sono un grave problema di salute pubblica e negli ultimi anni si sono verificati diversi eventi in tutto il mondo. Alla luce di ciò alcuni ricercatori hanno condotto una revisione sistematica il cui scopo era quello di caratterizzare le lesioni e la mortalità dopo questi eventi, concentrandosi sulla gestione intraospedaliera delle emorragie e delle lesioni vascolari.

La violenza armata è un grave problema di salute pubblica globale

Una sparatoria pubblica di massa civile è un incidente che coinvolge diverse persone colpite dalla violenza armata. Non esiste una definizione ampiamente accettata del termine sparatoria di massa, tuttavia è generalmente accettato che un evento di sparatoria di massa si verifichi quando tre o più persone vengono colpite, ferite o uccise, escluso il tiratore. Le sparatorie pubbliche di massa tra i civili hanno una tendenza al rialzo e negli ultimi anni si sono verificati diversi eventi in tutto il mondo (ad esempio, Parigi 2015, Las Vegas 2017 e Christchurch 2019). La violenza armata è un grave problema di salute pubblica a livello globale e risorse sufficienti e il trattamento di lesioni multiple da arma da fuoco rappresentano una sfida per i sistemi sanitari.

ferita d'arma da fuoco

Ferita da arma da fuoco

L’emorragia rimane la causa di morte più prevenibile dopo le ferite da arma da fuoco. Si suggerisce che pochi sopravvissuti siano gravemente feriti dopo questi eventi poiché la maggior parte dei feriti muore sul posto. Le lesioni vascolari e le emorragie associate si sono dimostrate particolarmente letali nelle sparatorie di massa in cui il riconoscimento precoce e la gestione tempestiva sono essenziali per migliorare la sopravvivenza. Dopo una sparatoria di massa, la valutazione dei pazienti gravemente feriti ed emodinamicamente compromessi rappresenta una grande sfida a causa dell’elevato numero di pazienti che può aumentare ulteriormente la mortalità. Considerando la minaccia del terrorismo interno e un aumento della violenza armata, una maggiore conoscenza della gestione ospedaliera e dei relativi risultati dopo un evento del genere sarebbe vantaggiosa per gli ospedali che si sforzano di migliorare la preparazione a eventi futuri.

Per comprendere al meglio questi eventi e quale possa essere la migliore gestione intraospedaliera delle emorragie e delle lesioni vascolari, alcuni ricercatori hanno condotto una revisione sistematica che ha incluso tutti gli studi che hanno descritto 45 eventi di sparatorie pubbliche di massa civili avvenute tra il 1984 e il 2019. In questi 45 eventi, il numero totale di persone era 2039, mentre il numero medio di persone per evento era 36 (9-927). L’età media era di 31,4 anni (18-43) e, per quanto riguarda la distribuzione di genere, Il 73,9% (311/421) di tutti i pazienti erano uomini e il 26,1% (110/421) donne.

Dall’analisi dei distretti colpiti, la posizione anatomica dominante delle lesioni erano gli arti, seguiti dall’addome e dal torace. È interessante notare come il 38% (13/34) di tutti gli studi ha riportato lesioni vascolari, e i pazienti con questa tipologia di lesioni variavano dall’8 al 29%. Le procedure vascolari, in generale, includevano la riparazione arteriosa e/o venosa diretta. Non c’erano dati specifici sulle ricostruzioni vascolari più avanzate.

Trattamento ospedaliero

Il numero di pazienti che sono stati trasferiti immediatamente in sala operatoria è stato del 20% a Louisville 1989 (3/15), del 27% a Utöya 2011 (4/15) e del 63% a Parigi 2015 (181/286). Il 39% (28/71) dei pazienti ricoverati è stato operato entro 12 ore dall’evento di Las Vegas nel 2017. A Orlando 2016, l’82% (28/34) dei pazienti e a Nairobi 2013, il 63% (41/65) di tutti i pazienti ricoverati è stato operato entro 24 ore. Il numero totale di operazioni (n = 392) e il numero di pazienti operati (n = 97) sono stati riportati da otto eventi. Il numero mediano di pazienti operati e operazioni per evento era rispettivamente di 10,5 (5-34) e 22 (5-101). Da studi con segnalazioni complete di pazienti feriti e operati, il 47,1% (97/206) di tutti i pazienti ospedalizzati ha richiesto un intervento chirurgico.

Mortalità

Da 45 eventi di sparatoria di massa, il numero totale di decessi ufficiali è stato di 899 con un tasso di mortalità mediano per evento del 36,1% (15,1–71,4%; 7 pazienti per evento, 4–166). Ci sono state 769 autopsie dopo 33 sparatorie di massa separate, inclusi decessi sia pre che in ospedale. Tuttavia, tre di questi studi includevano gli stessi eventi. La mortalità dopo l’esecuzione di una toracotomia rianimatoria di emergenza è stata del 100% (5/5).

Le lesioni vascolari sono state riscontrate nell’8,3-10% di tutti i decessi. I non sopravvissuti avevano maggiori probabilità di avere lesioni vascolari toraciche rispetto ai sopravvissuti (12/39 contro 0/16; P = 0,01). Lesioni vascolari addominali erano presenti nel 25% (4/16) dei sopravvissuti e nel 13% (5/39) dei non sopravvissuti, sebbene con un grado d’organo superiore. Le lesioni vascolari periferiche sembravano essere piuttosto simili in entrambi i gruppi (13% sopravvissuti, 10% non sopravvissuti, stesso grado d’organo).

La distribuzione più comune delle lesioni vascolari dopo l’esecuzione dell’autopsia era l’aorta toracica (18%, 42/232), seguita dall’arteria carotide (6%, 14/232), dall’aorta addominale (5%, 12/232), dall’arteria succlavia (3%, 7 /232), dalla vena cava inferiore (2%, 5/232) e dalla vena cava superiore (2%, 5/232). Inoltre, una revisione multidisciplinare ha mostrato che il 15% (32/213) di tutti i pazienti presentava lesioni potenzialmente prevenibili, con il 31,3% (10/32) di questi con sanguinamento intra-addominale, il 9% (3/32) lesioni vascolari al collo e 6% (2/32) lesioni alle estremità.

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