Per il passaggio delle informazioni nel contesto dell’emergenza risulta particolarmente adatto il cosiddetto metodo SBAR, che è l’acronimo di Situation-Background-Assessment-Recommendation (Situazione, Contesto, Valutazione e Raccomandazioni). Con questo metodo la consegna è rapida e completa e pone il focus sulle questioni aperte da presidiare senza citare informazioni distraenti o inutili. Vediamo due esempi di ipotetiche situazioni in cui questo tipo di consegna del paziente può migliorare e semplificare il passaggio di informazioni.
Metodo SBAR, esempi di consegna infermieristica paziente critico
Caso 1
Chiamata di soccorso per un uomo di 64 anni con dolore toracico, cosciente. All’arrivo dell’ambulanza dopo 9 minuti si presenta in arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare (quindi ACC da meno di 9 minuti, astanti non praticano manovre di RCP).
Si iniziano le manovre previste dall’ALS e dopo 5 minuti di RCP che comprendono due scariche il paziente riprende circolazione spontanea (ROSC). Vista assenza di vene periferiche viene posizionato un accesso intraosseo e inizia l’infusione di liquidi.
Le vie aeree sono gestite con una maschera laringea e la ventilazione avviene in ossigeno puro. Dopo la ripresa del circolo il paziente rimane incosciente, ma con pressione stabile e frequenti run di tachicardia ventricolare (con polso).
La moglie riferisce allergia all’aspirina e colesterolo alto ma nessun’altra patologia nota fino ad ora. Il paziente viene caricato in ambulanza e portato in PS che si trova a pochi minuti di distanza.
Il team leader dell’ambulanza fornisce questa consegna in sala emergenza all’anestesista responsabile del MET:
Situation
Paziente incosciente dopo ROSC, non sedato, ventilato, stabile
Background
Arresto cardiaco della durata di 15 minuti circa con esordio da FV (10 minuti circa senza RPC). Anamnesi di sola ipercolesterolemia, allergico aspirina
Assessment
Parametri vitali stabili con FiO2 100%, frequenti run di tachicardia ventricolare con polso di breve durata GCS 4. Ripreso il ritmo dopo 2 scariche elettriche, accesso intraosseo in sede, vie aeree gestite con presidio sovraglottico.
Recommandation
Da gestire le vie aeree in modo definitivo, da posizionare altro accesso vascolare, iniziare sedazione e ipotermia terapeutica?, attenzione ai run di TV, la moglie ci raggiunge con mezzi propri e attende informazioni
Caso 2
Nel reparto di medicina è ricoverata da 3 giorni la sig.ra Rossi per uno scompenso cardiaco su base di una cardiopatia ischemica. Viene monitorato il bilancio idrico con catetere vescicale, ha due accessi venosi per la terapia, si trova in stanza con una vicina.
Il giorno dopo il ricovero ha avuto una crisi ipertensiva severa risolta con terapia farmacologica e aggiustamento della terapia cardioprotettiva e diuretica. Questa mattina stava bene e sembrava compensata, ma alle 08:30 ha chiamato la vicina dicendo che lei respirava molto male.
L’infermiera in turno l’ha trovata agitata, con un respiro gorgogliante e una saturazione di 75% in aria ambiente. Il primo intervento che è stato svolto è stato il posizionamento e l’ossigenoterapia in maschera con reservoir che hanno portato la SpO2 a 90%.
La pressione arteriosa era di 210/110 mmHg. È stato somministrato il diuretico prescritto al bisogno.
L’infermiera del reparto fornisce questa consegna in stanza del paziente al medico di guardia allertato poco prima:
Situation
La sig.ra Rossi ha una dispnea grave con gorgoglii insorta nell’ultima mezz’ora, è molto agitata
Background
Ti ricordo che lei è la paziente ricoverata da 3 giorni per scompenso cardiaco, in terapia con ace inibitori e diuretici. L’altro ieri ha fatto una crisi ipertensiva. Oggi alle ore 08:00 stava bene, poi mi hanno chiamato perché non riusciva a respirare bene
Assessment
Alle 08:30 la saturazione era 75% in aria ambiente salita a 90% con ossigeno in maschera reservoir, gorgoglii all’auscultazione, pressione 210/110 mmHg, GCS 14 (molto confusa). Subito posizionata semiseduta, ho appena somministrato il diuretico prescritto al bisogno e ora la collega sta recuperando la morfina. Accessi venosi e catetere vescicale già in sede
Recommandation
Mi preoccupano questa pressione e la scarsa ossigenazione. Vuoi che prepari il ventilatore per la CPAP? Mi serve anche un OSS che stia con lei a tranquillizzarla perché faccio fatica a tenerla a letto mentre predispongo la terapia
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