Gli errori farmacologici sono molto frequenti, specialmente in setting assistenziali che prevedono l’utilizzo di numerose tipologie di farmaci, infusioni medicinali e modalità di diluizione. Ad aggravare il tutto, la complessità clinica del paziente. Sulla rivista ufficiale “Scenario” dell’Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica (Aniarti), è stata pubblicata una ricerca volta ad analizzare le modalità e le differenze di preparazione e diluizione dei più comuni farmaci utilizzati nelle Terapie Intensive (TI) dell’Emilia-Romagna. Gli autori dello studio, K. Munaretto, S. Piombini e G. Imbrìaco, in particolare, si sono soffermati ad esaminare il fenomeno dal punto di vista clinico e di gestione del rischio.
Percorsi standardizzati riducono l'errore farmacologico in TI
Per errore farmacologico (o terapeutico) si intende un qualsiasi evento avverso, non intenzionale, prevenibile che possa causare o portare ad un uso inappropriato di farmaci o arrecare danni al paziente.
In setting assistenziali complessi inciampare in errori nella gestione della terapia è molto frequente e molteplici possono essere le relative cause e conseguenze. Dovere dell’infermiere è riuscire a riconoscerlo tempestivamente, così da attuare tutti gli interventi necessari per limitare i danni.
Importante è segnalare sempre l’errore attraverso la compilazione dell’“incident reporting” finalizzato sia ad evitare che questo si ripeta, sia a ridurre la gravità dell’evento.
Analogamente alle indagini svolte nelle Terapie Intensive del Regno Unito, anche in Italia si è voluto andare ad indagare sulle diverse modalità di preparazione e diluizione dei farmaci maggiormente utilizzate in Terapia Intensiva, al fine di promuovere percorsi standardizzati per ridurre l’errore terapeutico.
Una cultura della sicurezza trasparente e positiva può migliorare la pratica della gestione della terapia farmacologica
K. Munaretto, S. Piombini e G. Imbrìaco hanno condotto uno studio su un campione di 32 Terapie intensive dell’Emilia Romagna, avvalendosi di un questionario cartaceo somministrato in misura singola ad ogni unità operativa. Tale ricerca, realizzata nel periodo compreso tra giugno ed ottobre 2017, è stata successivamente pubblicata nel 2018 sulla rivista ufficiale “Scenario” dell’Aniarti.
Fattori di rischio dell’errore farmacologico
I dati raccolti dall’analisi effettuata nella regione Emilia Romagna, mostrano i principali fattori ritenuti causa dell’incremento del rischio di errori farmacologici.
Primo fra tutti l’assenza di procedure e protocolli di standardizzazione per la preparazione di farmaci che porta gli infermieri ad agire “come sempre si è fatto” e non a mettersi in discussione. Altra causa, lamentata spesso dagli infermieri, ma diventata ormai un dato di fatto è la presenza di prescrizioni mediche non chiare, compilate in modo inappropriato e con difficile interpretazione della calligrafia. Infine, possiamo inserire la scarsa conoscenza di farmacodinamica e farmacocinetica come un altro dei principali fattori di rischio.
Un corretto e trasparente utilizzo del sistema di incident reporting contribuirebbe a ridurre l’incidenza di rischi farmacologici in tutte le unità operative.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?