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Salute

Polidipsia

di Monica Vaccaretti

Diabete

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Polidipsia è il desiderio e il bisogno di bere più della norma. Si tratta dell'abnorme accentuazione della senso di sete, stimolo organico fondamentale che suggerisce alle persone di bere acqua per evitare la disidratazione, rischiosa per le funzioni vitali dell'organismo. Il disturbo si associa alla sensazione fastidiosa di non riuscire a placare la sete e che niente riesca a dissetare davvero. Generalmente non grave, la polidipsia è uno stato di sete intensa, eccessiva ed anomala ossia immotivata e sproporzionata rispetto al fabbisogno idrico del corpo. che non se ne va neanche ingerendo grandi quantità di acqua.

Caratteristiche e tipologie di polidipsia

La polidipsia si associa alla sensazione fastidiosa di non riuscire a placare la sete e che niente riesca a dissetare davvero.

La condizione clinica può essere temporanea oppure persistere per settimane e mesi. Si può accompagnare ad una secchezza delle fauci e ad una minzione frequente (poliuria).

A seconda della causa scatenante la polidipsia, la sete si manifesta rapidamente e improvvisamente oppure in maniera più graduale.

Si accompagna spesso alla sensazione di pelle e labbra secche o asciutte, vertigini, difficoltà di concentrazione, perdita dell'appetito. Stato mentale confuso e perdita di coscienza possono insorgere nei casi più gravi.

Esistono tre tipi di polidipsia

  • Plidipsia primaria o psicogena, per coinvolgimento del centro cerebrale della sete, è causata da insulti cerebrali come lesioni del diencefalo oppure da condizioni di ansia, stress e da malattie psichiatriche che rendono compulsiva l'assunzione di acqua;
  • Polidipsia secondaria, causata dal calo della quantità di acqua normalmente presente nell'organismo, persa attraverso la cute, le urine e l'apparato gastroenterico ed è indotta dall'assunzione eccessiva di sale, di alcuni farmaci (diuretici, anticolinergici, antidepressivi) ed integratori vitaminici (vitamina K)
  • Polidipsia compensatoria, scatenata da bassi livelli di ormoni antidiuretici prodotti dall'ipotalamo, che comportano una diuresi più abbondante del normale

Cause di polidipsia

La polidispia è dovuta solitamente a situazioni che portano il corpo a perdere più liquidi del dovuto come un esercizio fisico intenso, l'assunzione di alcol e caffè, mangiare cibi piccanti e salati.

È anche uno dei fattori fisiopatologici che determinano iponatriemia. Può essere anche un sintomo legato ad alcune condizioni e patologie come il diabete mellito e il diabete insipido, la disidratazione, disturbi psichiatrici come la schizofrenia, stati febbrili importanti, basso livello di potassio nel sangue, cisti renali, anoressia, sudorazione eccessiva, diarrea e vomito, insufficienza renale cronica.

Indagini diagnostiche

Gli esami ematochimici aiutano a formulare una diagnosi in caso si sospetti un problema di salute non immediatamente identificabile.

Vengono controllati i livelli di glicemia a digiuno, la Copeptina (frammento precursore della vasopressina, ormone che regola il bilancio idrico), l'AVP, un marcatore di AVP e il pannello metabolico di base. Si esegue anche un test urine per valutare la concentrazione degli elettroliti che, se molto bassa, può indicare una polidispia primaria.

Per curare la polidipsia è necessario indagare l'eziologia

Se esami del sangue e delle urine risultano nella norma, si escludono generalmente cause patologiche e l'aumentato bisogno di bere o un bisogno di bere abitualmente più della norma potrebbe essere pertanto fisiologico o legato all'alimentazione, spesso troppo salata o piccante.

Se la causa scatenante sono malattie metaboliche, surrenali e dell'ipotalamo potrebbero invece essere necessari altri monitoraggi prima di riuscire a gestire e risolvere il disturbo.

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