Diabete
Monitorare l’andamento dei valori glicemici e raggiungere un controllo metabolico ottimale costituiscono la finalità primaria per migliorare la vita delle persone affette da diabete. In questo, la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi mette a disposizione dei dispositivi che semplificano di molto la quotidianità, come ad esempio il sistema di Smart MDI che integra monitoraggio in continuo della glicemia (CGM), penna per insulina rapida connessa ad applicazione intelligente e porta di accesso sottocutanea. Ma le innovazioni tecnologiche rappresentano un vero vantaggio per il paziente se esso può contare su una corretta educazione al loro utilizzo. In tale contesto, il ruolo dell’infermiere – per il quale quella educativa è un’area di responsabilità propria - risulta fondamentale, all’interno del team diabetologico e non solo.
Gestione del diabete tra innovazioni tecnologiche ed educazione terapeutica
La terapia insulinica multiniettiva (MDI) prevede la somministrazione di boli di insulina ad azione rapida o ultrarapida ai pasti per rispondere al fabbisogno insulinico prandiale (boli prandiali) e la somministrazione di singole o multiple iniezioni di insulina ad azione intermedia-lenta per rimpiazzare il fabbisogno insulinico basale (insulinemia basale).
La sfida che da sempre pone la gestione del paziente con diabete mellito tipo 1 (DT1) è, da una parte il raggiungimento di un compenso glicemico ottimale per evitare l’insorgenza delle complicanze a lungo termine, dall’altra la riduzione degli eventi ipoglicemici, gravati anch’essi da elevato rischio in acuto, ma anche da morbilità/mortalità in cronico1.
Le strutture di diabetologia sono un punto di riferimento per i pazienti diabetici, essendo responsabili dell’iter diagnostico-terapeutico e delle strategie atte a prevenire complicanze acute o croniche.
Distinte in strutture complesse, semplici e ambulatoriali, condividono l'obiettivo principale di garantire continuità assistenziale durante il percorso diagnostico-terapeutico e di valorizzare il self-management dei pazienti seguiti.
In queste realtà la presenza di infermieri dedicati e specializzati ha evidenziato effetti positivi2, soprattutto per le competenze proprie della professione infermieristica in termini di educazione all’assunzione dei farmaci, di compliance rispetto alla terapia e al self-management e di valutazione delle complicanze.
L’infermiere è il professionista sanitario che più di tutti si trova in una posizione "privilegiata" rispetto ad osservazione e vicinanza al paziente, orientato all’identificazione dei suoi bisogni assistenziali e all'esercizio di una relazione empatica con la persona assistita e spesso i suoi caregiver.
Tre strumenti in uno per gestire le sfide cliniche della terapia MDI
La sfida che oggi pone la tecnologia investe tutto il mondo della diabetologia e non può essere più considerata come una nicchia da riservare solo a pazienti altamente selezionati e gestiti da pochi centri di eccellenza.
In realtà tutti coloro che si occupano in particolare di diabete di tipo 1 dovrebbero avere familiarità con le nuove tecnologie1.
Per rispondere all’esigenza del paziente diabetico di normalizzare il suo stile di vita (gestire il diabete con ripetute iniezioni di insulina richiede un notevole sforzo fisico e mentale), i progressi tecnologici - sia sul versante terapeutico che nell’ambito del monitoraggio - sono stati molto rapidi negli ultimi anni.
Oggi, infatti, diabetologi e infermieri da un lato e i pazienti dall’altro, hanno a disposizione diversi strumenti per agevolare monitoraggio e terapia.
Un passo ulteriore è rappresentato da un unico sistema che integra più tecnologie, per ottenere esiti migliori e semplificare quanto più possibile la quotidianità di chi deve convivere con il diabete.
Si tratta del Sistema Smart MDI di Medtronic, che integra monitoraggio in continuo della glicemia (CGM), penna per insulina rapida e porta di accesso sottocutanea.
Il cuore del sistema è l'applicazione InPen, che raccoglie i dati provenienti dal nuovo sistema CGM Simplera e dalla penna di insulina InPen per integrarli in report di significativo ed immediato utilizzo per il paziente e per l'équipe sanitaria che li riceve. L'associazione alla porta sottocutanea consente di ridurre fino al 93% le punture per la gestione della terapia (portando il paziente ad effettuare una puntura solo ogni tre giorni).
Non solo. L'applicazione smart di InPen è in grado di offrire al paziente una guida intelligente alle tempistiche e al dimensionamento corretto del dosaggio insulinico, lavorando con un proprio algoritmo all'identificazione dei momenti e dei quantitativi delle dosi di insulina anche in base agli andamenti del monitoraggio glicemico integrato. Un sistema innovativo, intuitivo e performante in grado, quindi, di agevolare moltissimo la gestione delle sfide cliniche correlate al trattamento del diabete, di fatto non limitandosi a mandare dei semplici allarmi al paziente, ma degli avvisi su cui prendere delle azioni guidate che scattano nel momento migliore per farlo3.
Oltre a ridurre la percentuale di dosi dimenticate e quella di errore nel calcolo della dose, aumenta la soddisfazione per il trattamento e si dimostra un valido aiuto in particolare per l’infermiere nell’identificare i punti deboli che influiscono sul self-care ed elaborare delle strategie di miglioramento garantendo supporto e informazioni che possano incoraggiare il paziente a prendere decisioni efficaci relative ai vari aspetti della sua vita (alimentazione, gestione della malattia in condizioni routinarie, come ad esempio a lavoro o in condizioni particolari, come in vacanza o durante il Ramadan).
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