Nurse24.it

diabete

Il peso psicologico della convivenza con il diabete

di Monica Vaccaretti

Diabete

    Precedente Successivo

Vivere con il diabete, che sia di tipo 1 o di tipo 2, può causare un forte distress che può diventare una sofferenza diabetica ossia un'esperienza emotiva o affettiva negativa derivante dalla sfida di vivere con le esigenze del diabete. Descritta per la prima volta nel 1995 dalla ricerca psicosociale, tale sofferenza può diventare un ostacolo importante all'autocura, alla gestione del diabete nonché al benessere emotivo ottimale nelle persone, di qualsiasi età e in tutti i Paesi, colpite dalla patologia, come è stato ampiamente dimostrato da successive prove.

Avere il diabete comporta un peso psicologico

diabete

La convivenza con il diabete può causare un forte distress che può diventare sofferenza diabetica.

Le persone con diabete provano sentimenti di colpa, ansia e preoccupazioni sull'autogestione della loro condizione. Questa malattia richiede infatti un impegno costante da parte del paziente nel mettere in atto molteplici comportamenti di auto-cura, come l'assunzione regolare dei farmaci, un'alimentazione sana e il monitoraggio del glucosio.

Su questi individui le continue richieste di auto-cura, unitamente alla paura delle complicazioni, hanno un significativo impatto, spesso negativo. Essi vivono un profondo disagio diabetico che nasce dall'effetto emotivo della convivenza con il diabete.

Sebbene i meccanismi alla base di questa associazione non siano ancora chiari, gli esperti hanno dimostrato che tale disagio è collegato ad uno scarso controllo del diabete. Riconoscere tale disagio ed intervenire per alleviarlo è pertanto fondamentale, perché ha un'importanza clinica tangibile.

Uno studio del 2017 (Hessler, Fisher, Polonsky et al) ha dimostrato che il disagio diabetico è collegato al peggioramento della gestione del diabete nel tempo negli adulti con diabete di tipo 1.

Nel 2020 Poole e Cooke hanno documentato che il disagio correlato al diabete era responsabile di una produzione giornaliera alterata di cortisolo, soprattutto diurno, nelle persone con diabete di tipo 2.

Da uno studio prospettico di coorte condotto nel 2017 emerge un'associazione dei sintomi depressivi e del disagio diabetico con il controllo glicemico e le complicazioni del diabete nell'arco di due anni nei soggetti con diabete di tipo 2 di nuova diagnosi (Moulton, Winkley, et al).

Sintomi del disagio diabetico

Sebbene i sintomi del disagio diabetico possano includere un umore basso, tale sentimento è sempre incentrato sulle difficoltà correlate al diabete. Il disagio diabetico è infatti distinto da altre forme di disagio, come la depressione, pur essendo essa comunque prevalente negli individui con diabete.

Il disagio diabetico non è infatti considerato un disturbo psichiatrico. I problemi emotivi manifestati dai pazienti con diabete sono specifici e misurabili (Hermanns, Kulzer, Krichbaum, 2006).

Si tratta piuttosto di un disagio comune e duraturo ma sempre dovuto alla malattia. Si stima che la prevalenza sia superiore al 20% per entrambe le forme di diabete. Considerando che in alcune comunità una cattiva salute mentale è ancora uno stigma, che il peso del diabete risulta più elevato tra i neri e gli asiatici e che la maggiore segnalazione di sintomi di disagio diabetico si registra tra le minoranze etniche, gli autori dello studio pubblicato su The Lancet ritengono che il disagio nel diabete potrebbe contribuire alle disuguaglianze nella gestione della patologia.

Revisioni sistematiche e metanalisi condotte nel 2019 e nel 2022 confermano l'efficacia degli interventi psicoeducativi della terapia cognitivo-comportamentale nel trattamento del disagio diabetico specifico.

I risultati degli studi sinora condotti evidenziano che i benefici di questi interventi si ripercuotono anche sulla depressione, sull'ansia e sul controllo glicemico. Secondo i ricercatori, il monitoraggio del disagio diabetico dovrebbe essere parte integrante dell'assistenza clinica di routine. Ritengono tuttavia che siano necessari ulteriori studi per ottimizzare gli interventi così da migliorare i risultati di salute, sia mentale che fisica, nelle persone con diabete.

Ritorna al sommario del dossier Diabete

Infermiere

Commento (0)