Nel mondo sono ormai molti i Paesi che hanno applicato la Sugar Tax, ultima in ordine di tempo (aprile 2018) la Gran Bretagna che ha proposto una tassazione incrementale al di sopra di un contenuto di 5 grammi di zucchero per 100 ml di bibita (la tassa è di circa 0,20 € per le bevande con 5-8 grammi di zucchero/100 ml e sale a 0,27 € per quelle con un contenuto superiore a 8 grammi/100 ml).
SID: Eventuali proventi Sugar Tax vengano reinvestiti in prevenzione
L'obesità è il grande problema di salute pubblica con il quale l'Italia del terzo millennio è tenuta a confrontarsi. E il diabete di tipo 2 è spesso associato alla presenza di obesità e alla sedentarietà. Diventa dunque impossibile per una Società scientifica che si occupa di diabete - afferma il professor Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) - non allargare il campo d'azione e di allerta anche al fenomeno obesità, perché queste due pandemie sono, come visto, strettamente interconnesse una con l'altra. La prevenzione poi rappresenta una priorità assoluta per la Sid.
Di fronte a queste statistiche - prosegue Purrello - non si può restare a guardare. Bisogna intervenire in maniera proattiva. E la lettera aperta al Ministero della Salute per l'introduzione della Sugar Tax, promossa dal Fatto Alimentare, alla quale anche la Società Italiana di Diabetologia ha dato la sua adesione, rappresenta un esempio concreto di questa volontà di voltare pagina, verso uno stile di vita più salutare.
Ma perché la Sugar Tax abbia successo è necessario inserirla e integrarla in un contesto più ampio di iniziative che investano i vari campi della prevenzione, dall'alimentazione sana ed equilibrata, alla lotta alla sedentarietà, alla promozione dell'attività fisica.
È importante inoltre porgere il messaggio della prevenzione con un linguaggio da modulare rispetto al target che si vuole raggiungere. E le persone più vulnerabili, oltre che bambini e adolescenti, sono quelle appartenenti alle fasce sociali più svantaggiate. Infatti sia la prevalenza dell'obesità che del diabete tipo 2 nel nostro paese è più elevata al Sud e nelle classi sociali economicamente più svantaggiate.
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