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Patologia

Carenza di acqua nell'organismo, la disidratazione

di Giacomo Sebastiano Canova

Per disidratazione si intende una riduzione del volume corporeo di acqua. Esistono diversi fattori di rischio di disidratazione, anche se il principale è l’età. Una dieta corretta assieme ad un accertamento approfondito può evitare questo problema che può portare il paziente a manifestare complicanze anche gravi.

Cause di disidratazione

La disidratazione consiste nella riduzione del volume corporeo di acqua. Tale manifestazione può presentarsi per mancato introito, aumento delle perdite oppure tutte e due le situazioni assieme.

Il principale fattore di rischio di disidratazione è il ridotto reintegro di acqua per via orale (questa situazione si può verificare a causa di mancanza di autonomia, patologie oro-faringee oppure scarsa sensazione di sete).

Inoltre, l’organismo si può disidratare a causa dell’aumento delle perdite di liquidi dovute a patologie quali febbre, diarrea e vomito, oppure per l’utilizzo non controllato di diuretici o di lassativi.

Ci sono anche alcune patologie (come il diabete e le disionemie) che inducono un aumento della perdita di acqua attraverso le urine al fine di ripristinare la normale omeostasi dell’organismo.

Disidratazione nell’anziano

La popolazione maggiormente a rischio di presentare disidratazione è rappresentata dagli anziani: oltre ad avere una minore percentuale di acqua nell’organismo, le condizioni fisiologiche dell’invecchiamento portano il paziente anziano ad avere una riduzione della sete e della loro risposta ormonale (prodizione di ormone antidiuretico) alla disidratazione.

Oltre a ciò, l’anziano ha una ridotta sensazione della sete tale per cui, se non stimolato, difficilmente si idrata: in questo sono a rischio soprattutto i pazienti che per mancanza di autonomia oppure per scarsa mobilità non riescono ad assumere liquidi da soli, ma devono essere aiutati da caregiver.

A supportare ciò vi sono alcune evidenze scientifiche che hanno dimostrato come le persone parzialmente dipendenti siano quelle maggiormente a rischio in quanto chi le assiste è convinto che la persona sia autonoma quando in realtà non riesce a gestirsi completamente da sola.

Infine, oltre a queste condizioni fisiologiche, è necessario monitorare con accuratezza i pazienti con storia di disidratazione, che assumono particolari farmaci (es. diuretici) oppure che soffrono di patologie che possono ridurre l’introito di liquidi (es. demenza, patologie renali, depressione e/o malattie psichiatriche).

Sintomi della disidratazione

Per quanto riguarda i sintomi di disidratazione, essi variano in base al deficit di liquidi espresso in percentuale di peso corporeo.

Percentuale disidratazione Manifestazioni sintomatiche
1% Ripercussioni su attività e performance fisiche dell'organismo
2%
  • Alterazioni di termoregolazione e volume plasmatico
  • Senso di sete
5% Crampi, astenia, irritabilità
7% Malessere generale, debolezza intensa, allucinazioni
10%
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