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Acqua corporea e idratazione: metodi di valutazione

di Redazione

L’acqua corporea è la componente più importante dell’organismo. Agisce come materiale di costruzione, come solvente, mezzo di reazione, reagente e prodotto di reazione; come vettore di nutrienti e prodotti di scarto. Nella termoregolazione e come lubrificante e ammortizzatore. Di conseguenza, il funzionamento ottimale del nostro corpo richiede un buon livello di idratazione. La regolazione del bilancio idrico è essenziale per il mantenimento della salute e della vita.

Differenza tra i concetti di acqua corporea e idratazione

La regolazione del bilancio idrico è essenziale per il mantenimento della salute e della vita

Nel corso della vita la quantità d’acqua corporea subisce delle modificazioni determinate dall’età, dai cambiamenti ormonali e dalla quantità di tessuto adiposo. Nella persona sana è continuamente controllata da un fine meccanismo omeostatico che ne regola l’introito e l’escrezione, principalmente attraverso la minzione, la respirazione e la sudorazione e nonostante si sposti continuamente tra le cellule, si considera generalmente suddivisa in due compartimenti principali:

  • Il compartimento intracellulare, che comprende i 2/3 dell’acqua totale ed il contenuto all’interno delle membrane cellulari dove avvengono i processi metabolici. La fisiologia ci dice che nella normalità il comparto intracellulare non è soggetto a variazioni, perché la vita della cellula dipende proprio dalla capacità di mantenere invariata questa condizione (definibile come omeostasi), le variazioni massime sono del + 0 - 5% pena danni irreversibili alla cellula
  • Il compartimento extracellulare, che può essere ulteriormente suddiviso in fluido interstiziale e intravascolare dove avvengono la maggior parte delle variazioni

Un’espansione del comparto interstiziale viene definita edema ed è apprezzabile clinicamente solo quando il volume è aumentato del 30% (4 – 5 kg del peso corporeo). L’iperidratazione può essere quindi anche subclinica.

La disidratazione è dovuta a una riduzione dell’acqua totale corporea ed è caratterizzata da un’alterazione della concentrazione del sodio e dell’osmolarità plasmatica.

Può essere:

  • Ipertonica (la perdita d’acqua supera la perdita di elettroliti) ed è caratteristica nell’anziano a causa della diminuzione del senso della sete della ridotta capacità renale di concentrazione dell’urina
  • Isotonica: la perdita d’acqua e la perdita di elettroliti sono proporzionali, ad esempio in caso di diarrea
  • Ipotonica: la perdita di sali supera la perdita d’acqua. Si verifica soprattutto durante l’uso dei diuretici

La disidratazione severa può verificarsi ancor prima del presentarsi dei sintomi clinici, in particolare alcuni segni possono essere vaghi o assenti soprattutto nella popolazione anziana.

Sia il contenuto di acqua che lo stato di idratazione sono importanti in vari contesti, ma spesso sono confusi.

  • L’acqua corporea totale è calcolata come volume in litri o massa in kg, nel bambino rappresenta circa il 75% del peso corporeo, negli uomini il 60% e nelle donne il 55%
  • L’idratazione riflette la distribuzione dell’acqua corporea e l’equilibrio dei principali elettroliti e di altri soluti ed è strettamente regolata dall’omeostasi

Il corpo risponde anche a piccoli cambiamenti nell’osmolarità plasmatica: un aumento stimola la sete e riduce la produzione di urina, mentre una diminuzione stimola una maggior perdita di acqua attraverso i reni.

Alterazioni dell’equilibrio idrico sono accompagnate o causate da alterazioni della concentrazione degli osmoliti dei vari compartimenti corporei. La normoidratazione include un range specifico di osmolalità e/o concentrazione di Sodio che è il principale soluto del liquido extracellulare.

Tecniche di valutazione dell’idratazione

Tutte le tecniche di valutazione dell'idratazione rilevano un solo aspetto di una matrice fluida complessa e dinamica, contenente compartimenti interconnessi.

Indici di idratazione sono:

  • La rilevazione del peso corporeo: dato il valore basale, la perdita che avviene nel breve periodo è dovuta alla perdita di acqua. La rilevazione va fatta al mattino a digiuno, dopo la minzione e l’evacuazione
  • L’osmolarità plasmatica nella persona ben idratata è mantenuta sul valore medio di 287 mosm/l, un aumento dell’1% è sufficiente per stimolare il senso della sete e ad aumentare la concentrazione dell’ADH plasmatico
  • L’ipernatriemia è un segno di disidratazione ipertonica. Un aumento dell’urea plasmatica non è un valido indicatore, poiché il suo valore dipende dalla funzionalità renale e dall’intake proteico
  • L’esame delle urine: possono essere utilizzati l'osmolarità, il peso specifico o il volume delle 24 ore (nell’uomo sano la diuresi è compresa tra 1.3–1.6 litri, mentre nella donna la quantità è di 1.3 ± 0.42), ma rispecchiano il volume recente dei liquidi ingeriti piuttosto che lo stato di idratazione. Il colore comunque può essere usato come indicatore di idratazione (il colore giallo pallido o paglierino indica un’adeguata assunzione di liquidi) e risulta essere un metodo facile da utilizzare perché rapido da eseguire e poco costoso
  • La rilevazione del senso della sete può essere un indicatore, anche se ha delle forti limitazioni nella popolazione anziana

Tra gli obiettivi della scienza della composizione corporea rientra la valutazione dell’acqua corporea, dello stato di idratazione e del rapporto tra acqua intra ed extracellulare e per questo fa riferimento a dei modelli, in particolare: il modello molecolare comprende la massa grassa (fat mass FM) e la massa magra (fat free mass FFM) che incorpora l’acqua corporea totale e il contenuto di minerale osseo.

Il contenuto “normale” di acqua nel tessuto magro (o fat free mass) è del 73% con lievi variazioni, mentre nel tessuto adiposo è del 20%. Il tessuto adiposo ha la stessa quantità di acqua extracellulare ECW ed è praticamente anidro nel comparto cellulare in quanto le cellule contengono i trigliceridi che rimpiazzano l’acqua intracellulare ICW.

I metodi per valutare l’acqua totale e la sua distribuzione sono la diluizione isotopica (Deuterio per l’acqua totale e Bromuro per l’acqua extracellulare). Sono dei traccianti che dopo essere stati somministrati non vengono metabolizzati e in base alla loro concentrazione all’interno del corpo, rilevata attraverso un campione di urine o di sangue, è possibile determinare i litri di acqua corporea totale ed extracellulare. Si tratta comunque di una tecnica invasiva, costosa e poco ripetibile nella pratica quotidiana, rappresenta comunque il metodo di riferimento per la validazione degli strumenti di misura e delle relative equazioni per la stima dell’acqua corporea.

Una metodica per essere clinicamente utile deve essere sensibile alle variazioni dell’elemento che si vuole determinare. La Bioimpedenza (BIA - Bioelectrical Impedance Analysis) è un esame che registra l’opposizione del corpo umano al flusso di una corrente alternata. L’impedenza è determinata dal volume idrico, mentre il flusso è favorito dagli elettroliti disciolti in essa.

La componente capacitiva (Reattanza Xc) deriva dalla densità (popolazione) di membrane cellulari che si comportano come elementi sfasanti (condensatori). È una tecnica che viene apprezzata per la praticità, riproducibilità, non invasività e facilità di esecuzione. Risulta essere un esame promettente per la valutazione dello stato di idratazione specie in un contesto clinico.

  • Articolo a cura Marinella Maset - Infermiera
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