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Patologia

Iponatriemia

di Sara Pieri

L’iponatriemia è una condizione in cui la concentrazione sierica di sodio risulta essere inferiore a valori di 136 millimoli/Litro causata da un eccesso di acqua corporea rispetto al contenuto totale corporeo di sodio. Il sodio è un elettrolita molto importante per il corretto funzionamento del nostro corpo, svolgendo un ruolo di regolazione dell’equilibrio idrico, della funzione muscolare, nervosa e della pressione sanguigna. Quando a livello corporeo abbiamo più acqua rispetto al sodio le cellule tendono a gonfiarsi e causano sintomatologia varia.

Cause di iponatriemia

Le cause più comuni di iponatriemia sono:

  • disidratazione
  • sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretica (condizione in cui il corpo rilascia l’ormone diuretico ADH in modo inappropriato provocando ritenzione di acqua e successiva diluizione dei livelli di sodio)
  • assunzione eccessiva di liquidi ipotonici
  • assunzione di alcuni farmaci (diuretici, antipertensivi, antiepilettici, oppioidi, chemioterapici, ecc.
  • malattie renali, endocrine
  • sudorazione estrema in assenza di reintegro
  • procedure chirurgiche a livello gastrointestinale

La carenza di sodio può essere classificata in base al volume ematico in tre categorie:

  • ipovolemica (carenza di sodio associata a una diminuzione del volume ematico)
  • euvolemica (si verifica quando il volume di liquidi è normale e si associa un diminuito livello di sodio)
  • ipervolemica (abbiamo bassi livello di sodio associati ad un eccesso di volume ematico)

Diagnosi e trattamento di iponatriemia

Per poter fare diagnosi di iponatriemia è necessario un attento esame dei sintomi manifestati dal soggetto associato a: esami ematici con valutazione degli elettroliti, funzionalità renale, epatica, tiroide.

Il trattamento prevede la correzione della causa sottostante e di conseguenza l’iponatriemia, pertanto potrebbe essere necessario reidratare il soggetto oppure limitare l’assunzione di liquidi, così come il reintegro del sodio o la rimodulazione di terapia farmacologica. Durante il trattamento è essenziale che ci sia un monitoraggio cadenzato degli esami ematici per eventualmente correggere o sospendere la terapia intrapresa.

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