La chemioterapia può indurre degli effetti collaterali che il paziente e chi lo assiste devono conoscere al fine di poterli gestire nel modo migliore. Molti effetti collaterali della chemioterapia sono transitori, ovvero coincidono con la durata dei cicli di chemioterapia non perdurando nel tempo. Altri, invece, condizionano in maniera importante la qualità della vita della persona anche a distanza dai cicli.
Effetti collaterali della chemioterapia
Gli effetti collaterali della chemioterapia che più interferiscono con una buona qualità della vita del paziente sono:
Questi sono però prevenibili e controllabili tramite una buona azione clinica ed assistenziale.
Fatigue
La fatigue (stanchezza) è un sintomo molto diffuso tra i pazienti sottoposti a chemioterapia e tale sensazione può persistere anche a distanza di mesi dal ciclo effettuato.
È un sintomo che può indurre frustrazione nel paziente, soprattutto in coloro che svolgono una vita con dei ritmi veloci ed intensi, divenendo così difficile da accettare.
Al fine di non essere sopraffatti dalla fatigue è bene imparare a dosare le proprie forze durante la chemioterapia e programmare degli adeguati periodi di riposo, poiché spesso, purtroppo, il sonno non viene più percepito come elemento ristoratore.
La stanchezza generalmente tende a diminuire a fine trattamento, ma in alcuni casi può divenire anche cronica rappresentando un sintomo molto debilitante per la persona. Questo sintomo spesso viene sottovalutato perché alle volte manca una comunicazione efficace con l’équipe che segue il paziente; è importante quindi monitorare l’insorgenza di tale sintomo e dialogare con il paziente per mettere in atto delle strategie di contenimento della stanchezza.
Alcuni studi hanno dimostrato che l’utilizzo di terapie cognitivo-comportamentali possono ridurre il dolore, la fatigue e i disturbi del sonno correlati alle terapia tumorali, prevedendo esercizi di rilassamento e distrazione e maggiore attenzione alle percezioni date dal proprio corpo (Kwekkeboom et al., 2018).
Nausea e vomito
Nausea e vomito rappresentano due sintomi molto importanti per la qualità di vita del paziente e possono insorgere o poche ore dopo il trattamento chemioterapico o, in casi più rari, protrarsi nel tempo.
Ad oggi per contrastare questi spiacevoli effetti collaterali sono disponibili in commercio numerosi farmaci antiemetici efficaci, (supportati da linee guida internazionali), che possono essere somministrati o contestualmente alla seduta di terapia o in caso di necessità (Clark-Snow, Affronti, & Rittenberg, 2018).
Alcuni pazienti presentano nausea anche prima di effettuare la chemioterapia ed in questi casi può essere efficace anche l’abbinamento di farmaci ansiolitici per gestire meglio lo stress correlato alla procedura.
Per contrastare l’insorgenza di nausea e vomito si suggerisce al paziente di evitare di alimentarsi con cibi grassi, fritti, particolarmente speziati o con un sapore forte, di consumare cibi secchi come cracker e grissini più volte durante la giornata, di bere molto a piccoli sorsi, evitare di ingerire grosse quantità d’acqua prima dei pasti, favorire il consumo di cibi freddi o a temperatura ambiente, utilizzare menta o zenzero che svolgono una naturale azione antiemetica e non coricarsi subito dopo il pasto, poiché questo rallenta il processo digestivo.
La nausea ed il vomito sono spiacevolmente correlati alla perdita di appetito, che può essere dovuta alla chemioterapia o alla patologia tumorale stessa. Per agire su questo fronte si consiglia al paziente di consumare piccoli pasti più volte al giorno, di scegliere le bevande e gli alimenti a lui più graditi (possibilmente ad elevata densità calorica e proteica), favorire le fonti di carboidrati e proteine e, quando possibile, svolgere un’attività fisica moderata per stimolare l’appetito.
Un’indagine svolta in Italia nel 2016 ha rilevato che la nausea ed il vomito rappresentano i sintomi più temuti dal paziente prima di iniziare la chemioterapia e purtroppo anche i più frequenti dopo (Lorusso et al., 2017).
Diarrea
La diarrea spesso è causata da una irritazione della mucosa intestinale causata dalla chemioterapia, se si protrae per diversi giorni può esser causa di disidratazione e squilibrio idroelettrolitico nel paziente; in tali casi è necessario intervenire con integratori idrosalinici da assumere in modo frazionato durante la giornata.
È consigliabile, inoltre, ridurre in questo caso l’assunzione di frutta e verdura, caffeina, latticini, succhi e cercare di idratarsi frequentemente.
In maniera opposta può verificarsi anche stitichezza, correlata o alla chemioterapia o ai farmaci utilizzati per il contenimento di altri effetti collaterali come la nausea o il dolore. In questo caso si suggerisce di idratarsi molto, assumere bevande calde, seguire se ben tollerata una dieta ricca di frutta e verdura, cibi integrali ed eventualmente l’assunzione di fermenti lattici.
Infiammazione del cavo orale, faringe ed esofago
Alcuni chemioterapici possono produrre un’irritazione di queste mucose sfociando nella formazione di piccole ulcere che possono anche dare luogo ad infezioni (mucosite cavo orale).
In questo caso si raccomanda di seguire una dieta morbida e fredda, di evitare il consumo di cibi salati, di effettuare dei regolari sciacqui del cavo orale, mantenere la bocca umida sorseggiando liquidi non irritanti come tisane, latte durante la giornata e mantenere le labbra idratate.
Frequente è anche la comparsa di disgeusia, ovvero alterazione del gusto, che può modificarsi, diminuire o intensificarsi (Campagna et al., 2018). Il senso del gusto mediamente ritorna alla normalità alla fine del trattamento.
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