Mancano i posti letto, manca il personale, mancano le strutture, i protocolli d’intesa per l’attuazione del modello aziendale unico non vengono stipulati - nonostante la legge regionale approvata più di un anno fa - e non c’è dialogo con le Istituzioni. Le prestazioni sanitarie rischiano un serio indebolimento e i primi a farne le spese sono i cittadini. E poi i professionisti della salute. È la denuncia con la quale Antonio Grimaldi, segretario provinciale Fials Napoli, delinea la delicata situazione in cui verte il sistema sanitario regionale campano.
Autonomia differenziata, Fials Napoli: preoccupante l’assenza di risorse
L’ambizioso obiettivo proposto da Giovanni Esposito, il nuovo Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II, di aprire un pronto soccorso accessibile anche ai pazienti che intenderanno arrivare con i propri mezzi, non solo col 118, sembra un traguardo lontano, soprattutto considerati i posti letto inutilizzati in dotazione ai Policlinici universitari, e i due pronto soccorso previsti, vittime dell’incompletezza del percorso burocratico.
La salute – sottolinea Grimaldi in una nota - è un bene primario, deve essere garantito e accessibile a tutti. Un Pronto soccorso è un servizio al cittadino, alla comunità al territorio. Il silenzio dell’interlocutore istituzionale diventa assordante per chi rappresenta i lavoratori, sottoposti a carichi insostenibili, responsabilità, disagi e, ne sono purtroppo piene le pagine di cronaca, aggressioni.
La Fials continua a sollecitare un incontro - nonostante le numerose richieste fatte in precedenze siano state inevase - con chi ha il delicato compito di gestire la sanità campana. Il dialogo è la strada che noi scegliamo per prima.
È un accorato appello quello che Grimaldi rivolge al Governatore De Luca, ricordando quello di cittadini e operatori sanitari per il San Giovanni Bosco e per Boscotrecase, la cui riapertura risulterebbe salvifica.
Non solo. La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità, visti i numeri di iscritti nelle Aziende sanitarie, pubbliche e private, pone l’accento su un tema delicato, l’autonomia differenziata delle Regioni. I livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali – conclude la nota - devono essere garantiti equamente su tutto il territorio nazionale. Ma senza risorse è difficile e l’attrattività economica del territorio campano, soprattutto in queste condizioni, pare non dare frutti.
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