A Venosa, una situazione segnalata da Fials Potenza solleva interrogativi sull’effettiva applicazione dei provvedimenti amministrativi. Un’infermiera, formalmente rimossa da un incarico presso la direzione sanitaria per irregolarità accertate, risulterebbe ancora in servizio nella stessa area, senza una funzione operativa definita. Secondo la sigla sindacale, a distanza di settimane dalla revoca, non sono stati adottati atti concreti da parte dell’ASP per riassegnare la risorsa o chiarirne la posizione. La questione è stata oggetto di una comunicazione ufficiale inviata il 6 marzo scorso, rimasta, ad oggi, senza riscontro formale.
La denuncia di Fials Potenza: a rischio la fiducia dei professionisti
Fials Potenza segnala il caso di un'infermiera in servizio all'ospedale di Venosa nonostante la revoca dell'incarico
La segreteria provinciale Fials Potenza ha segnalato la situazione il 6 marzo scorso, richiamando l’attenzione sull’assenza, a oggi, di provvedimenti ufficiali da parte dell’Azienda Sanitaria di Potenza. Secondo quanto riferito dal sindacato, la mancata riassegnazione della figura professionale coinvolta e la mancanza di comunicazioni formali solleverebbero interrogativi sulla gestione dell’intero procedimento.
Revocare un incarico e poi lasciare tutto com’è significa una cosa sola: che le regole non valgono per tutti. Che c’è chi può contare su legami, parentele, silenzi. E chi no. Questo è inaccettabile
, ha affermato il segretario provinciale Giuseppe Costanzo.
Nel frattempo, riferisce Fials, i reparti dell’ospedale di Venosa, in particolare Lungodegenza, Dialisi, Protesica e Centro Alzheimer, continuano ad affrontare criticità legate alla carenza di personale infermieristico, con carichi di lavoro elevati e turnazioni complesse. In questo contesto, l’impiego ottimale di tutte le risorse disponibili viene indicato come un'esigenza prioritaria.
Mobilitazione annunciata, appello alla Regione Basilicata
Per sollecitare un chiarimento istituzionale, Fials ha annunciato un sit-in davanti all’ospedale di Venosa. L’iniziativa, spiegano i promotori, ha l’obiettivo di sollecitare un confronto pubblico sulla questione e sensibilizzare anche l’Assessorato regionale alla Salute.
Se l'ASP non ha il coraggio o la volontà di agire, tocca alle istituzioni regionali garantire che le regole valgano davvero per tutti
, ha dichiarato Costanzo, rivolgendosi direttamente all’assessore della Regione Basilicata Salute, Politiche della Persona e PNRR Cosimo Latronico.
Il sindacato sottolinea che la questione non riguarda solo il singolo caso, ma tocca un principio più ampio: il corretto funzionamento delle procedure nella sanità pubblica e la tutela della parità di trattamento tra i lavoratori. Questa non è una battaglia per un posto. È una battaglia per il rispetto. Per tutti quei lavoratori che ogni giorno fanno il proprio dovere, senza protezioni, senza scorciatoie
, ha concluso Costanzo.
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