Pubblico Impiego
Stabilizzazione di dipendenti in possesso di almeno tre anni di anzianità di servizio, anche non continuativi negli ultimi otto e procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, ai precari della PA. Come funziona la procedura di stabilizzazione del personale precario.
La stabilizzazione del personale precario a tempi della Legge Madia
Negli ultimi anni si è assistito sempre più all’utilizzo, da parte delle aziende sanitarie, del lavoro a tempo determinato, con un aumento esponenziale degli infermieri “precari”.
Sebbene il vecchio Ccnl giustifichi i contratti a tempo determinato solamente in situazioni predefinite e limitate (come ad esempio per la sostituzione di gravidanze), i contratti a breve termine sembrano essere la misura di assunzione più utilizzata.
I motivi sono da ricercare nei costi correlati ad un concorso pubblico in primis, e al fatto che, nonostante le assunzioni a tempo indeterminato, persiste un elevato turn over di infermieri che si spostano con le mobilità dalle aziende sanitarie del nord a quelle del sud. Questo comporta, alle aziende sanitarie, la necessità di assumere continuamente a tempo determinato, per far fronte alla carenza di personale.
Oltre al decreto Madia, in vigore solo dallo scorso anno e applicabile dal 2018, alcune aziende sanitarie da sempre emettono bandi per la stabilizzazione del personale precario in servizio presso l’azienda che emette il bando stesso.
Questo permette a chi è precario da anni di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo genera malumore fra coloro che attendono da anni un concorso per poter iniziare a lavorare.
Lo stesso decreto Madia ha generato polemiche fra coloro che sono in graduatorie a tempo indeterminato e che vedono allungarsi i tempi di una chiamata, perché le aziende sanitarie devono dare la precedenza alle stabilizzazioni.
La stabilizzazione prima del decreto Madia
La stabilizzazione del personale precario era una modalità già utilizzata prima della riforma Madia. Sebbene la riforma abbia normato in maniera dettagliata le modalità di stabilizzazione, definito i tempi e (non da ultimo) imposto alle aziende sanitarie di procedere alle misure di stabilizzazione, già con la legge 296/2006, all’art.1 comma 519 e 558, applicazione della legge finanziaria per l'anno 2007, era prevista la possibilità, per le pubbliche amministrazioni, di procedere alla stabilizzazione del personale, sulla base dei fabbisogni dell'amministrazione.
I processi di stabilizzazione, secondo la legge, potevano essere effettuati nei limiti della disponibilità finanziaria stabilita nella stessa legge finanziaria. Lo stesso veniva definito anche nella legge finanziaria del 2008 (art. 3 comma 90 legge 244/2007) e in alcune leggi successive.
Procedura di stabilizzazione, come funziona
Sono numerose le aziende sanitarie che già dall’inizio del 2018 hanno dato inizio alle procedure per la stabilizzazione. In linea generale, le aziende sanitarie si sono innanzitutto trovate a fare una ricognizione di tutto il personale a tempo determinato che era in possesso dei requisiti.
In secondo luogo sono stati emessi bandi affinché i dipendenti potessero presentare la loro domanda; in alcune aziende sanitarie i bandi presentano anche il numero delle persone che possono essere stabilizzate subito.
Tuttavia, poiché le graduatorie saranno valide per il triennio 2018–2020 per la copertura di turn over, pensionamenti, ecc. tutti coloro che non verranno subito stabilizzati, possono esserlo nel triennio di validità della graduatoria.
Dopo la valutazione e il controllo dell’effettiva presenza dei requisiti (i dipendenti possono anche aver maturato esperienza presso un’azienda sanitaria diversa, purché pubblica) viene stilata una graduatoria degli aventi i requisiti, dopo aver assegnato un punteggio per ogni anno di anzianità maturata e dando la precedenza - come indicato nel decreto Madia - a tutti coloro in servizio al 22 giugno 2017 (giorno di entrata in vigore del decreto).
Se in alcune aziende sanitarie la procedura di stabilizzazione si è già conclusa, altre aziende sono ancora in corso di definizione delle graduatorie.
I tempi pratici, dal momento in cui termina la creazione delle graduatorie, è (o dovrebbe essere) abbastanza rapida, in quanto è stata già effettuata la valutazione dei requisiti e il dipendente può così essere chiamato in breve tempo a firmare il contratto a tempo indeterminato.
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