Pubblico Impiego
Il sindacato ha manifestato davanti al Pronto soccorso dell’ospedale Ramazzini di Carpi, sollecitando la Regione ad intervenire in materia di assunzioni, risorse e garanzie per la sanità pubblica. Ai dipendenti dell’Ausl di Modena non sono state pagate a maggio le quote contrattuali previste per gli straordinari
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Stipendi in calo e più lavoro: il presidio Cisl al Ramazzini
Bambole, non c’è una lira recita il titolo di un programma tv degli anni Settanta. A quasi cinquant’anni di distanza il monito, più che concreto, è lo stesso per i lavoratori della sanità. Gli stessi, come nel caso dei dipendenti dell’Ausl di Modena, che lo scorso mese non hanno ricevuto neanche la quota degli straordinari.
Nasce (anche) da qui la richiesta di risposte concrete – per assicurare la migliore tutela della salute dei cittadini
– che Cisl Fp ha manifestato, apertamente, dinanzi al Pronto soccorso dell’ospedale Ramazzini di Carpi. L’intento: sollecitare la regione Emilia-Romagna ad intervenire su assunzioni di personale, risorse e garanzie per la sanità pubblica.
I dipendenti dell’Ausl, infatti, lamentano carenze organizzative e di bilancio da parte dell’Azienda e della Regione e patiscono una situazione sempre più complessa, con turni di lavoro estenuanti nonché, come è stato ancora denunciato, senza nemmeno vedersi riconosciute le dovute indennità per il lavoro straordinario effettuato.
Spiega Alfonso Bracigliano, responsabile Cisl Fp Emilia Centrale: Ai dipendenti dell’Ausl di Modena non sono state pagate a maggio le quote contrattuali previste per gli straordinari. Ma è il sistema che in Emilia Romagna è in sofferenza. La Regione assicura il recupero delle prestazioni sanitarie da effettuare rimaste in sospeso a causa del Covid ma non dice in che modo: manca il personale per realizzarlo
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Carenza di sanitari in Emilia-Romagna: una questione per nulla marginale e di non semplice soluzione. Ad ogni modo il sindacato si rivolge alla Regione, chiedendo che tipo di modello organizzativo intenda applicare, ma anche un adeguamento del personale con incremento del medesimo nonché dei fondi contrattuali per tutti i dipendenti: dagli infermieri agli operatori socio sanitari, dai medici agli amministrativi.
La protesta di Cisl Fp, dunque, ha caratura regionale. Chiediamo garanzie. I professionisti del comparto non vogliono più entrare nella sanità pubblica e preferiscono quella privata, perché i meccanismi contrattuali nel pubblico sono penalizzanti e il personale in servizio non si sente tutelato
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I dati forniti dalla Cisl Fp riferiscono che il numero dei dipendenti dell’Ausl, dal 2018 al 2022 è aumentato (ma è ancora insufficiente a fronteggiare le emergenze) mentre i fondi a disposizione per remunerare straordinari e professionalità sono sempre gli stessi e pertanto, pro-capite, sempre meno.
Da lunedì 4 di luglio la protesta del sindacato si sposterà sotto le finestre della Giunta regionale. Non dimenticando che al Ramazzini l’attenzione cade anche sulle aggressioni contro il personale sanitario. A seguito degli episodi violenti – spiega ancora Bracigliano – abbiamo scritto all’azienda per ottenere un incontro urgente, considerando che il nuovo contratto ci darà la possibilità di discutere la normativa sulle aggressioni. Attendiamo risposte
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