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È slittata la firma del contratto sanità 2019-2021 (e di conseguenza è rinviato il pagamento degli arretrati). Cosa altro si devono aspettare gli infermieri ed i colleghi delle altre professioni sanitarie? Cosa altro deve accadere? , si chiede Antonio De Palma, presidente Nursing Up, che lancia un appello alla politica: basta tergiversare, la politica deve agire come non ha mai fatto finora .
Ccnl Sanità, Nursing Up: la politica non può più tergiversare
Nursing Up si appella a Regioni, Governo e futuro Parlamento chiedendo di guardare gli infermieri con occhi diversi e di agire.
Cos’ha imparato la politica dall’emergenza pandemica? La risposta – nella vision Nursing Up – è desolante , perché i dati raccontano l’amara realtà di professionisti ancora sottopagati, vittime loro malgrado di una voragine di 80mila unità che nessuno pare voler colmare, lontani anni luce da una valorizzazione di cui, con il recente contratto, intravediamo solo barlumi, con piccoli traguardi come l’indennità di specificità .
Insomma, la notizia del rinvio della firma definitiva sul Ccnl Sanità 2019-2021 si somma ad un quadro del mondo infermieristico ancora caratterizzato da contorni nebulosi e incerti , scrive Antonio De Palma presidente Nursing Up, dove chi resiste coraggiosamente sul campo di una sanità pubblica ridotta a brandelli, subisce l'evidenza di uno stipendio medio che non è affatto in linea con il mutato costo della vita legato all’infernale inflazione, senza dimenticare coloro che, quasi ogni giorno, tornano a casa con lividi ed ecchimosi provocati da parte di chi, con inspiegabile e cieca rabbia, trasforma gli infermieri nelle vittime sacrificali di una cultura distorta, dove il personale sanitario viene visto come il capro espiatorio della latente mediocrità del sistema .
Poi l’appello a Regioni, Governo e agli esponenti del futuro Parlamento, che devono guardare, finalmente, con occhi diversi gli infermieri e le altre professioni sanitarie. E agire, agire, agire come non ha mai fatto finora .
Le richieste Nursing Up alla politica
Un primo stanziamento di risorse “integrative” per gli infermieri e per le altre professioni sanitarie, di importo analogo a quelle già individuate dall’articolo 1, commi 409 e 414 della legge 178/2020, confluite nel CCNL 2019/2021, finalizzate a rimpinguarne sostanziosamente gli importi e prevedendo, a tal fine, una specifica integrazione di tale stanziamento complessivo , con importi che consentano lo spostamento delle Ostetriche, titolari di complesse funzioni assistenziali anche legate alla presa in carico, tra i titolari dell’indennità di cui all’art 409
Impegno a fornire indicazioni precise all'ARAN, ai fini delle negoziazioni relative alla prossima tornata contrattuale 2022/2024, affinché le professioni sanitarie titolari di un proprio profilo professionale approvato con DM, transitino nell'Area Elevata Qualificazione, dove hanno titolo ad approdare per conoscenze, competenze e responsabilità
Il costante allineamento degli istituti contrattuali dei professionisti sanitari del CCNL comparto sanità (infermieri ed altre professioni sanitarie) a quelli della dirigenza, proseguendo in tal modo la strada già intrapresa con il recente rinnovo del CCNL 2019/2021, dietro il forte impulso del Nursing Up
Il superamento, per i professionisti sanitari dipendenti del SSN iscritti ai propri Ordini, del regime delle anacronistiche incompatibilità ancora vigente, e consentire agli stessi di svolgere attività libero professionale per soggetti terzi estendendogli l'applicabilità delle norme già previste per la dirigenza medica
La revisione del meccanismo di programmazione degli accessi ai corsi di Laurea per le professioni sanitarie, individuando strumenti che consentano di avere un riscontro oggettivo e dinamico della realtà territoriale, in grado di intercettare il reale fabbisogno degli enti e delle strutture del SSN, del sistema ospedaliero universitario e della sanità privata
La revisione delle dotazioni organiche del personale delle aziende ed enti del SSN, che dovrà essere effettuata sulla base di criteri uniformi ed omogenei, anche tenendo conto di metodologie validate dal mondo scientifico, per gli infermieri il riferimento potrebbe essere quello dello studio Registered Nursing Forecasting - RN4CAST, finalizzato a ridefinire i modelli previsionali del fabbisogno infermieristico sulla base dell’ambiente di lavoro. Tali criteri, che dovranno finalmente tener conto delle differenziazioni esistenti tra le varie specifiche professionalità che compongono l’universo dei dipendenti del SSN, dovranno essere di riferimento per l’intero territorio nazionale
L’impegno del Ministero della Salute ad adottare gli atti di propria competenza in tema di applicazione delle previsioni di cui all’art 1) della legge 251/2000, e quindi: a) l'attribuzione in tutte le aziende sanitarie della diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni; b) la revisione dell'organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzata
L’accoglimento della proposta di fonte della FNOPI, e quindi “ l’inserimento all’interno dei Lea (livelli essenziali di assistenza) della branca specialistica assistenziale per dare uniformità di prestazioni a livello regionale e nazionale, con l’istituzione delle competenze specialistiche che già oggi esistono di fatto, ma che non sono ufficialmente riconosciute agli infermieri (es. Wound Care, management accessi vascolari, stomaterapia, interventi di educazione sanitaria e aderenza terapeutica ecc.). È anche opportuno adottare provvedimenti atti a consentire di prescrivere alcune categorie di farmaci e ausili/presidi, come strumento per applicare le competenze specialistiche, che rientrano nella sfera di competenza infermieristica come già accade in diversi Paesi Ue
Il riconoscimento del ruolo dell’infermiere di famiglia con previsione di uno specifico contratto, partendo dal modello applicato alla dirigenza medica
L’estensione a tutta la professione infermieristica della possibilità di accedere ai benefici previsti per le attività usuranti, assieme agli altri colleghi che, come le ostetriche ad esempio, garantiscono giorno per giorno la complessa macchina assistenziale negli ospedali italiani
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