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Contratto sanità, Nursing Up: Incontro all'Aran una pantomima

di Redazione

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Si è concluso con un niente di fatto l'incontro all'Aran per discutere sul rinnovo del Ccnl del comparto Sanità: a nulla sono servite le quattro ore di confronto tra le parti. Lo rende noto il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up: Trovo scandaloso che ci vengono riproposte le stesse indennità che sono ferme da vent'anni, senza le differenziazioni che tengano conto dell'alta professionalità degli infermieri italiani - denuncia Antonio De Palma - vogliono un rinnovo contrattuale a costo zero.

Incontro Aran sindacati sul contratto sanità, De Palma: Una presa in giro

manifestazione nursing up

Durante la riunione - fa sapere il sindacato degli infermieri Nursing Up, che ha proclamato lo sciopero nazionale per il 23 febbraio - sono state consegnate alle sigle sindacali convenute un paio di stralci della bozza contrattuale che trattano delle indennità giornaliere degli infermieri con importi identici a quelli dell'ultimo contratto (cioè 2 euro e 74 centesimi lordi per ogni ora di servizio notturno dalle ore 22 alle ore 6), senza alcun accenno alle risorse integrative.

Addirittura al punto 3 di tale bozza si legge che: Al personale del ruolo sanitario appartenente alle categorie sanitarie B,C e D ed operante in servizi su tre turni compete una indennità giornaliera, pari a euro 4,49. In un altro capoverso Aran scrive quanto pagherà tutti gli operatori sanitari riconducibili alle categorie da A a D per almeno 12 ore giornaliere ed effettivamente operanti su due turni in corsia o in struttura protetta": a loro andrà, secondo la proposta Aran, "una indennità pari a euro 2,07.

Non siamo disponibili ad accettare condizioni contrattuali al ribasso – afferma De Palma - e oltretutto contestiamo il metodo: non è possibile prendere visione di pezzi di contratto ed esprimere un parere seduta stante. Hanno anche il coraggio di chiamarla trattativa, quando riteniamo con tutta evidenza che sia una modalità che, di fatto, vessa il confronto.

Siamo arrivati al ridicolo: abbiamo lavorato dopo ogni incontro su una serie di proposte alle quali nessuno ha ancora risposto. Risponderanno alla fine della contrattazione? E perché, se si tratta di un confronto? E ancora: le risorse che chiediamo ci sono o no?.

Quello delle risorse è un nervo ancora scoperto, come confermato pochi giorni fa anche da Massimo Garavaglia, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, che aveva dichiarato: Il Governo ci deve chiarire - spiega - dove stanno le risorse. Mancano 800 milioni per arrivare a coprire l’aumento salariale del 3,48%. Ora abbiamo risorse solo per garantire un aumento dell’1,45%. Noi come regioni abbiamo fatto una serie di proposte, ora la palla è al Mef.

Questo modo di procedere – conclude De Palma - ci sembra una presa in giro dei lavoratori che aspettano da vent'anni delle risposte.

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