Pubblico Impiego
Riconoscere non solo agli infermieri ma anche agli altri lavoratori del comparto la dignità professionale che spetta loro. Per affrontare il futuro con più serenità. E mentre la Fials attende risposte precise e trasparenti sul piano occupazionale e di sostituzione del turn over
, il Nursing Up invita governo e regioni ad agire in sintonia con i sindacati del personale sanitario e con gli ordini professionali
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Infermieri precari, Nursing Up: dati allarmanti. Fials: pronti a mobilitazione
Stipendi sempre meno all’altezza dei professionisti che li percepiscono, indennità di disagio assai ridotte, forme incentivanti (spesso) sconosciute. E, pandemia a parte, la questione della dignità degli infermieri – nonché degli altri lavoratori del comparto – non può essere bypassata, mentre aumenta il precariato all’interno delle aziende e le Rsa, da cui molti infermieri fuggono, sono sempre di più in sofferenza.
A fare il punto sullo stato dell’arte sono sia la Fials sia il Nursing Up. Da parte sua, la Federazione italiana autonomie locali e sanità non ha dubbi: Siamo pronti alla mobilitazione: senza soldi non c’è futuro, questo gli infermieri e le altre professioni sanitarie lo comprendono e anche senza regole d’ingaggio condivise viene a mancare la progettualità
.
Le chiacchiere stanno a zero anche secondo il segretario generale, Giuseppe Carbone, che delinea la replica attuata all’emergenza pandemica: Se da un lato ha portato all’acquisizione di personale, dall’altro ha determinato una vera e propria fuga di professionisti che decidono di abbandonare le aziende sanitarie alla ricerca del posto fisso e ricorrono all’auto-licenziamento in assenza di nulla osta al trasferimento ad altra azienda, creando così buchi in organico difficilmente colmabili
. E sostenendo le segreterie regionali e provinciali, Carbone critica le scelte aziendali di inserire operatori sanitari con contratti a tempo determinato, a maggior ragione in quei servizi che richiedono un addestramento ed un affiancamento lungo per acquisire le necessarie competenze
. Alle aziende, dunque, non possono che essere richieste informazioni puntuali, trasparenti e concrete tanto sul piano occupazionale quanto sul piano di sostituzione del turn over.
Sull’emergenza Covid e sulla sua incidenza nei confronti del lavoro degli operatori sanitari non fa sconti neppure il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, che però avverte: Se da un lato urge proseguire verso la conclusione della campagna vaccinale mirata all’immunità di massa, dall’altro non si deve abbassare la guardia, poiché la pandemia – seppur distante dai drammi dei mesi precedenti – non vuole ancora mollare la presa, e la variante Delta ne è la dimostrazione
.
Che certo è obbligatorio contenere, ma la campagna vaccinale da sola non basta – incalza De Palma –, occorre un piano mirato, che includa da subito l’aumento di test su casi sospetti per evitare il dilagare di possibili focolai. Governo e Regioni, agendo in sintonia con i sindacati del personale sanitario e con gli ordini professionali, possono fronteggiare l’incombere di possibili nuove emergenze
. Mai come in questi casi l’unione fa la forza. Ma lo stato dell’arte tratteggia una situazione complessa e assai poco allettante. E lo stesso Nursing Up esprime tutta la sua preoccupazione in merito.
I dati della Corte dei Conti finalmente mettono un sigillo di coerenza ed appropriatezza ai nostri report sindacali ed alle denunce pubbliche ed istanze che formuliamo da mesi ormai
, spiega De Palma. Su 31.990 unità di personale infermieristico assunto, 8.757 sono a tempo indeterminato e su 21.414 medici solo 1.350. Stesso triste scenario per quanto riguarda le altre professioni sanitarie, che vedono 7.044 assunzioni a tempo indeterminato a fronte dei 29.776 reclutamenti per la pandemia
. E ancora, il rapporto “Health at a Glance: Europe 2020” parla chiaro: rispetto a una media in area Ocse di 8,8 infermieri ogni mille abitanti, da noi ce ne sono solo 5,8
. Mentre di medici ce ne sono ben 4 ogni mille abitanti, ben sopra il dato di 3,5 che costituisce la media indicata.
Non ci sono strade diverse, insomma, e prendendo in prestito le parole di Carbone è impensabile non investire nella più importante infrastruttura sanitaria che abbiamo: i professionisti della salute
.
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