Circolano indiscrezioni in base alle quali in Aran avrebbero provveduto a modificare la pre-intesa del Ccnl comparto Sanità 2016-2018 sottoscritta lo scorso 23 febbraio da Cgil, Cisl, Uil e Fsi, senza chiamarci al tavolo delle trattative: se così fosse, sarebbe un atto gravemente lesivo del diritto dei sindacati rappresentativi a partecipare alla contrattazione. É quanto denuncia in una nota Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up. Diffidiamo formalmente l'Aran e chiediamo una seduta integrativa - prosegue - con una sequenza negoziale per prendere visione delle modifiche ed esprimere il nostro punto di vista, quello degli infermieri italiani.
La rabbia degli esclusi
Nessun giudizio è stato espresso ad oggi dalla Corte dei Conti sull’ipotesi di contratto, che non risulta essere stato ancora sottoposto al vaglio dei magistrati contabili. Da tale situazione hanno preso corpo e si sono alimentate le voci informali secondo cui l'Aran e il comitato di settore si starebbero confrontando su un'eventuale modifica del pre-accordo dice il Nursing Up in una nota.
Indipendentemente dalla portata delle modifiche e/o integrazioni delle quali si parla, un preaccordo non può essere modificato senza sentire tutte le parti sindacali che, secondo la legge, hanno partecipato alla trattativa: questo sarebbe illegittimo e contro i diritti fondamentali e democratici tuona il presidente Antonio De Palma. Riaprire un contratto ingiusto e vessatorio che penalizza gli infermieri – continua De Palma – è doveroso, noi non l'abbiamo firmato e ci stiamo battendo da un mese e mezzo per far capire a tutti che bisogna cambiarlo. Tutto questo va fatto però nel rispetto delle regole democratiche di confronto indicate dalla legge. Ci sono organizzazioni sindacali che avrebbero potuto decidere di sottoscrivere o meno il contratto proprio in funzione delle modifiche delle quali si parla e che non conosciamo.
Nursing Up ha mobilitato la categoria proclamando uno sciopero di 48 ore il 12 e 13 aprile prossimi per protestare proprio contro il nuovo Ccnl.
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