Pubblico Impiego
La Regione rende noto la predisposizione del provvedimento che attesta l’adeguamento, per tutte le aziende sanitarie, dei fondi contrattuali per la remunerazione del salario accessorio del personale dipendente 2021. Il saldo è di 320 euro. Nel frattempo, il Piemonte investe sulle Rsa per evitare ricoveri inutili.
Infermieri: arriva il pagamento del salario accessorio in Piemonte
Ad inizio agosto una buona nuova per i professionisti sanitari piemontesi. La Regione, infatti, ha reso noto di aver predisposto il provvedimento che attesta l’adeguamento, nei confronti di ogni azienda sanitaria, dei fondi contrattuali per la remunerazione del salario accessorio del personale dipendente 2021.
Di fatto, i direttori delle Aziende hanno ricevuto la conferma della conclusione del percorso per il pagamento del saldo, pari a circa 320 euro. Estremamente positivo il commento del segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri (che a questo punto annuncia la sospensione dello stato di mobilitazione): La Regione ha sia riconosciuto sia risolto una situazione sgradevole che avevamo prontamente segnalato
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Non è tutto. Nel corso dell’incontro, seppur non in presenza, tra il sindacato e i manager delle Asl è stata affrontata la questione dei Pronto soccorso, resa particolarmente difficoltosa dal concatenarsi di diversi fattori: pazienti Covid e no Covid, carenza di personale, ferie estive. In questo senso l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ha spiegato che recentemente è stato perfezionato il provvedimento regionale relativo al percorso protetto di continuità assistenziale per gli over 65 non autosufficienti nonché per le persone con necessità sanitarie ed assistenziali assimilabili ad anziani non autosufficienti, dimessi da strutture ospedaliere e di post-acuzie e destinati ad Rsa autorizzate, accreditate e contrattualizzate con il Servizio sanitario regionale.
Come anticipato, infatti, la pressione sui Pronto soccorso e sugli ospedali del Piemonte resta una problematica rilevante e l’intento è proprio quello di allentarla scongiurando ricoveri “impropri”. E, di conseguenza, liberando posti letto. Motivo per cui la Regione punta sulle residenze sanitarie assistenziali.
Altro tema forte, tanto nella regione governata da Alberto Cirio quanto nel resto d’Italia, è la stabilizzazione dei precari Covid (per la quale gli stessi sanitari piemontesi erano scesi in piazza). In tal senso, circa due mesi fa proprio in Regione è stato sottoscritto un accordo per l’applicazione del decreto Calabria che permette alle regioni di aumentare il tetto di spesa delle assunzioni del 10%.
Congiuntamente a stabilizzare i 1.137 sanitari tra infermieri, Oss e medici che hanno i requisiti, Regione Piemonte investirà 58 milioni di euro di fondi riservati al personale nel prossimo triennio. Rimangono fuori gli amministrativi. Per l’assessore Icardi si è trattato di un accordo epocale
, destinato a migliorare la sanità pubblica. Quindi ha aggiunto: Osserviamo che il personale va via perché non ne può più. Adesso invece andiamo nella direzione giusta ma le risorse nazionali devono arrivare
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